30/10/2013 01:40 CEST - Masters 1000 Bercy

Vince Djokovic, ma che Herbert! out Tsonga: addio Masters

TENNIS - Masters 1000 Bercy. Pierre-Hugues Herbert manca due set point contro Djokovic: il serbo chiude 76 63. Tsonga cede a Nishikori 16 76 76. Richard Gasquet batte Verdasco 75 67 63. Gasquet, Federer e Wawrinka al Masters se Raonic non vince il torneo. Da Parigi, Laura Guidobaldi

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Richard Gasquwt
Richard Gasquwt
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Djokovic b. Herbert 7/6 6/3

Pierre-Hugues Herbert continua a stupire. Infatti il 22enne alsaziano non sembra per niente in soggezione di fronte al grande Nole Djokovic, tenendogli testa per tutto il primo set e ottenendo per giunta 2 setpoint sul 6-5. Il serbo, però, lo sappiamo, quando è alle strette estrae dal cilindro il meglio di sé; non solo salva le 2 palle del set con due ottimi servizi, ma vince poi il tie-break per 7 punti a 3. Il giovane francese comunque serve bene; da fondo scambia con autorità e precisione, muovendo il gioco e mettendo più volte in difficoltà Novak. Certo, il ragazzo non ha nulla da perdere e ha già fatto uno splendido torneo arrivando dalle qualificazioni.

Nel secondo set - c'era da aspettarselo - Djoko prende il largo portandosi rapidamente sul 5-0 e sembra ormai tutto finito per Pierre-Hugues. Ma...accade un piccolo colpo di scena ! Herbert non ci sta a finire così la sua avventura parigina e con un lodevole guizzo d'orgoglio, si rimbocca le maniche. Da 0-5 sale 3-5 annullando ben 2 matchpoint al n. 2 del mondo. Alla fine, però, è Novak ad ottenere la vittoria. Grande onore comunque al merito di Herbert che è stato all'altezza delle aspettative ma, si sa, non è mai facile affrontare da n. 183 del mondo il n. 2 e, a maggior ragione, un n. 2 che potrebbe essere ancora un n. 1 come Djokovic. Questi, nelle dichiarazioni a caldo post partita all'uscita dal campo, ha avuto parole di grande elogio per Herbert, riconoscendone il valore e il talento. Insomma, chapeau ad entrambi...
 

Adieu Tsonga (da Parigi, Laura Guidobaldi)

Nishikori elimina Tsonga 16 76 76. Drammatico il tiebreak del terzo set, con Tsonga che commette doppio fallo sia sul match point a suo favore (6-5), sia sull'ultimo punto del match. Il francese dice addio al Masters.

Con questa sconfitta, Wawrinka è quasi certo di andare alle Finals: se Raonic perde prima delle semifinali e Haas non vince il titolo, Stan è a Londra. 

Anche Federer è sostanzialmente sicuro di essere alle Finals per il 12mo anno di fila. Lo sarà di sicuro vincendo domani contro Anderson. Ma anche in caso di sconfitta, esiste una sola combinazione che lo terrebbe fuori dal Masters: Raonic vincitore del torneo con Wawrinka e Gasquet almeno in semifinale.

In un'atmosfera psichedelica con disegni futuristi disegnati dalle splendide luci del palais des Sport di Bercy, incomincia l'avventura parigina di Jo-Wilfried Tsonga che, nel primo set, è come un rullo compressore. Il giocatore di Le Mans, infatti, congeda il primo parziale in un battibaleno con lo score di 6/1, lasciando ben poco respiro al povero Kei Nishikori. Sul 2-1 arriva il break per Jo e, da questo momento, è un festival per il francese che aggredisce il nipponico ad ogni punto. Basti pensare che Jo registra il 100% di punti vinti con la prima di servizio ! Insomma non c'è storia.

Ma nel secondo set è tutta un'altra musica. Nishikori prende coraggio e comincia a trovare i meccanismi giusti. Ma soprattutto è Tsonga adesso ad essere più distratto ed a mancare un po' di concentrazione. Kei si ritrova dunque in vantaggio 3-1; prende coraggio e tiene sempre meglio gli scambi. Il pubblico del Palais comincia ad essere inquieto e gli incoraggiamenti, misti ai sospiri di ansia quando Jo sbaglia, sono sempre più vibranti. Il giapponese rientra dunque in partita e sale ancora sul 4-1. Adesso Jo sbaglia parecchio ma si avvicina sul 2-4. Ora, però, il transalpino si riprende e sembra nuovamente concentrato. Strappa a zero la battuta a Nishi e si ritrova rapidamente 4-4. Ma Kei è ancora lì e sale 5-4. Ora il set è davvero avvincente. Gli scambi sono al fulmicotone, da una parte all'altra del campo, con discese a rete da parte del francese e recuperi e spinte di Nishikori. A questo punto, Tsonga spreca 2 palle break con 3 risposte sbagliate con il dritto sulla seconda di servizio dell'avversario. Un treno perso perché Kei ne approfitta portandosi sul 6-5. Ma anche il nipponico non sa sfruttare il prezioso setpoint ottenuto a causa di un doppio fallo di Jo. Insomma, si va al tie-break. Tsonga si fa sempre più propositivo e va a rete appena ppossibile per non lasciare respiro a Nishikori. Il tie-break è tiratissimo fino al 4-4;  poi, però, il francese sbaglia davvero troppo, tant'è che Kei si ritrova a 6-4 per poi portarsi a casa il secondo parziale.

Si va al terzo. Tutto da rifare.

Il nipponico ha subito a sua disposizione 3 palle break in apertura di terzo set. Ma Tsonga tiene lo scambio e spinge, annullando la prima. E la seconda...e poi la terza, fino ad arrivare al vantaggio. Insomma si salva e il primo gioco è suo. C'è nuovamente equilibrio fino al 5-5 e nessuno dei due intende far scappare via l'avversario. I tifosi sugli spalti, battendo i piedi e suonando il tamburello, fanno vibrare lo stadio, sempre generosi nel sostenere il pupillo di casa. Adesso il nipponico è sempre più attento, forse più del francese che, sul 6-5 in suo favore, sparacchia fuori 3 palle sulla seconda di servizio di Kei che tiene poi il servizio a zero. Si arriva al 6-6 e anche questa volta il tie-break deciderà l'esito di un match segnato dagli alti e bassi soprattutto di Tsonga. E difatti, ancora una volta, il francese lascia passare parecchie occasioni. I due arrivano sul 5-5 e, con uno splendido dritto a sventaglio, Tsonga mette in difficoltà Nishikori, la cui palla si ferma sul nastro. Ed è matchpoint per Jo che manda in visibilio il suo pubblico, le cui grida diventano sempre più accese. Ma, sulla palla del match, ecco che Jo commette un malauguratissimo doppio fallo, destando lo sconforto e i sospiri degli spettatori. Di nuovo parità : 6-6. La prima non va da un po' per Tsonga che si ritrova spessissimo a dover ricorrere alla seconda di servizio. Tuttavia, il transalpino attua una delle sue magie e, con una sopraffina stopvolley riguadagna un secondo metchpoint. Ed ecco che il Palais des Sport vibra di nuovo e il pubblico applaude e urla "Tsonga ! Tsonga!" senza sosta. Ma Nishikori a questo punto compie un "miracolo": mette a segno un ace con la seconda di servizio, annullando la palla match e pareggiando nuovamente. Siamo 7-7. E non si accontenta, sfoderando un secondo ace, questa volta con la prima. Adesso è lui ad essere ad una palla dalla vittoria. Jo si appresta a servire ma questa volta il servizio lo tradisce definitivamente poiché commette di nuovo un fatale doppio fallo, consegnando così il match al nipponico che, con discrezione e umiltà, non esulta nemmeno. Insomma una partita quasi surreale per l'epilogo dei vari set e soprattutto per la performance di Tsonga, che ha alternato un tennis da manuale a fasi di fallosità e mancanza di concentrazione e lucidità. Poteva essere un derby tutto francese domani e, invece, contro Gasquet ci sarà l'accorto Nishikori, che ha saputo risollevare le sorti di un match che si era davvero complicato per lui. In conferenza stampa Tsonga ha ammesso di aver sofferto di crampi e aver subito la tensione del match: "Volevo dare il massimo ma ho subito un po' la tensione. Lui è stato solido nei momenti chiave dell'incontro. Ma non ho rimpianti poiché se decido di andare in campo, vuol dire che posso dare il meglio. Non è stato il ginocchio a limitarmi ma soprattutto i crampi e oggi ero davvero motivato. Se sarò riserva al Masters, non so se ci andrò".
 

Il successo di Gasquet

Gasquet rischia, soffre, ma supera Verdasco 75 67 63. Lo spagnolo chiude con 57 errori gratuiti e 11 doppi falli, regali che annullano l'effetto dei 36 vincenti. 25-37 il saldo di Gasquet, che ha perso 6 degli ultimi 7 confronti ufficiali (ma ha vinto in Hopman Cup nel 2012). E' la 14ma vittoria al set decisivo per Gasquet sui 20 giocati.

Con questo successo, Gasquet mantiene vive la speranze di qualificarsi al Masters di Londra. Il francese è proiettato verso un ottavo di finale con Tsonga che potrebbe diventare un autentico spareggio per la qualificazione.

La chiave del match è, prevedibilmente, la diagonale sinistra, con Gasquet in sofferenza contro il dritto dello spagnolo, che ha eliminato Gulbis al primo turno. Verdasco salva due palle break nel sesto game con un ace all'incrocio delle righe e un servizio vincente. Si procura, poi, di palla break nel gioco successivo (si apre il campo col dritto incrociato e conclude la volée) ma Gasquet la cancella con uno smash.
Il break, però, arriva nel game che chiude il set. Verdasco mette un dritto lungo e si ritrova 0-40; Gasquet converte il primo set point con un perfetto passante lungolinea, l'ottavo vincente del parziale a fronte di 8 gratuiti (12-15 il saldo dello spagnolo).

Gasquet non sfrutta l'inerzia e cede il servizio nel primo game del secondo set con una risposta scentrata sulla palla break. Verdasco difende il vantaggio fino al 5-4. Gasquet si arrabbia perché, dopo aver spedito una racchetta all'incordatore, scopre che la tensione delle corde non è quella che aveva chiesto. Tuttavia, questo non gli impedisce di firmare il controbreak grazie a un altro passante vincente in lungolinea. Verdasco salva due match point sul 5-6 con altrettante prime vincenti e trascina il set al tiebreak. Suo il primo minibreak (3-1) con un passante nei piedi di Gasquet che non controlla. Gasquet annulla tre set point di fila, dal 3-6, con due accelerazioni di rovescio diagonale e un servizio vincente, ma sbaglia l'ultimo rovescio consegnando l'8-6 a Verdasco che riduce gli errori rispetto al primo set (8-11 il saldo) contro un Gasquet che ha più vincenti ma soprattutto il doppio dei gratuiti (15-22).

Verdasco salva quattro palle break nel quinto game del terzo set, in cui si incarta in tre doppi falli (due consecutivi), ma firma la resa al settimo game. Apre con un altro doppio fallo, il decimo del match, affossa un dritto non impossibile e consegna due palle break a Gasquet. Si salva temporaneamente, splendida la seconda in kick sul 30-40 sul rovescio del francese che fatica a controllare la palla alta spalla e consente allo spagnolo di chiudere di dritto in lungolinea a campo aperto, ma alla terza chance sotterra il dritto incrociato. Gasquet sale 4-3 e servizio. Scivola 15-40, ma Verdasco non ne approfitta: prima affossa la risposta di rovescio su una seconda, poi spreca una seconda clamorosa occasione per l'immediato controbreak mettendo largo di dritto in lungolinea a campo aperto. La partita di Verdasco praticamente finisce qui. Lo spagnolo chiude con un rovescio scarico e lungo. (AM)

Da Parigi, Laura Guidobaldi

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