18/12/2013 12:28 CEST - Approfondimento

Il servizio di Sara Errani (lucabaldi)

TENNIS - Il servizio di Sara Errani è il meno veloce tra le top-100 WTA. La meccanica esecutiva di Sara non le consente facilmente la rotazione in slice. L'approfondimento tecnico sul servizio della numero 1 azzurra. lucabaldi

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Sara Errani
Sara Errani

Il servizio di Sara Errani è il meno veloce tra le top-100 WTA (misurazioni del Roland Garros 2012), con la prima palla che raggiunge al massimo i 150 kmh, e la seconda che si attesta sui 110 kmh. Sara compensa questi valori cercando costantemente di imprimere il massimo effetto in kick (effetto sopra la palla) possibile, arrivando a trovare anche una componente di rotazione in twist (effetto sopra-laterale), e naturalmente ottenendo ottime percentuali.

Ma il problema del colpo di inizio gioco rimane, e diventa un autentico handicap di fronte alle picchiatrici moderne capaci di salire con la risposta sopra al top-spin della Errani. Con i dritti western e i rovesci bimani, entrambi anticipati in posizione semifrontale, la palla alta non crea grosse difficoltà, potrebbe al limite essere più competitivo uno slice che rimbalzi rapido, basso ed esterno, ma la meccanica esecutiva di Sara non le consente facilmente questo tipo di rotazione.

Oltre all'altezza non certo notevole, però, a mio parere si possono ravvisare nell'esecuzione della Errani alcuni problemi di tipo biomeccanico che ne pregiudicano l'efficacia (la sua “gemella del doppio”, Roberta Vinci, è alta 1,64 esattamente come Sara, ma ha un servizio di ben altro livello, fluido, potente e con una grande variazione in slice).

Principalmente, in fase di preparazione la giocatrice tiene il braccio sinistro molto avanti invece di portarlo verso il corpo per poi distenderlo in alto per il lancio di palla, che risulta spostato a sinistra in modo eccessivo (per caricare di kick il colpo è certamente corretto un lancio leggermente indirizzato verso dietro-sinistra, ma a Sara la palla scappa spesso talmente laterale da portarla a colpire piegata a sinistra fino a essere quasi orizzontale con il busto).


Inoltre, da questo spostamento del lancio consegue un impatto molto basso, appena 2,60 metri da terra.

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Per quanto riguarda il movimento a colpire del braccio destro, nella fase di caricamento la Errani tiene l'arto troppo disteso all'indietro invece di raccogliere il gomito piegandolo ai canonici 90° alla fine del backswing, il che le toglie molta capacità di spinta dell'articolazione, e impugna con una presa continental (a martello) davvero al limite con la eastern di dritto, altro dettaglio che rende meno fluida la flessochiusura del polso (pronazione) nel momento dell'impatto.

Infine, ma forse è il problema più evidente, al rilascio del lancio di palla, quando parte il movimento a colpire, Sara porta la racchetta in orizzontale (invece che caricata verticalmente), con palmo della mano e di conseguenza piatto corde rivolti verso l'alto, un assetto braccio-racchetta che andrebbe invece evitato in ogni fase del mulinello.

Questo causa un'interruzione dello swing, praticamente un istante di surplace, che interrompendo la fluidità e l'accelerazione del movimento verso l'alto-avanti rallenta la testa della racchetta.

Purtroppo, è molto difficile modificare meccaniche esecutive tanto sedimentate. Nell'ultimo anno Sara e il suo staff tecnico hanno provato qualche modifica del movimento, in particolare si può notare come la giocatrice non faccia più il passetto in avanzamento (tecnica detta "foot-up" o "pinpoint") ma rimanga con il piede destro a contatto con il terreno nella fase di piegamento-caricamento (tecnica detta "foot-back" o "platform").

Questo è chiaramente un tentativo volto ad aggiustare e regolarizzare il lancio di palla, dato che la tecnica foot-back conferisce molto più equilibrio e precisione all'azione del braccio sinistro, pur con il rischio di pregiudicare la fluidità nel trasferimento del peso.

Ma è davvero dura ottenere miglioramenti apprezzabili arrivati a certi livelli, basti pensare a Elena Dementieva, che si è portata dietro per l'intera carriera un lancio di palla assai "ballerino", ad Ana Ivanovic, che ne soffre tuttora, o al nostro Filippo Volandri, che con un servizio maggiormente competitivo avrebbe sicuramente raggiunto ben altri risultati.

lucabaldi

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