28/12/2013 10:35 CEST - Personaggi

Le 16 stelle WTA: Li Na

TENNIS – Li Na è la prima tennista asiatica ad avere raggiunto il terzo posto del ranking. Una giocatrice con una carriera del tutto diversa dalla colleghe occidentali, che si è affermata in tarda età ed è diventata fondamentale per il futuro della WTA. AGF

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Li Na, Us Open 2013
Li Na, Us Open 2013

La storia tennistica di Li Na è del tutto differente da quella delle colleghe occidentali, perché la sua biografia sportiva non è dipesa solo da vicende personali, ma anche dalla relazione e dai problemi avuti con il sistema sportivo cinese.

Solo in questo modo si spiega il fatto che nell'età in cui normalmente una tennista fa il massimo sforzo per affermarsi, cioè attorno ai vent'anni, Li Na abbia preferito interrompere la carriera diventando una normale studentessa universitaria in giornalismo. E come poi, dopo aver deciso di riprendere con il tennis, dopo qualche anno di appartenenza alla squadra nazionale (che significava essere garantita e spesata in tutto dalla federazione, ma anche dover cedere il 65% dei premi) nel 2008 abbia dovuto imporsi per “mettersi in proprio”; cioè per formare un team con spese e guadagni gestiti in prima persona, come normalmente fanno tutte le giocatrici professioniste.

Per quanto mi riguarda confesso di non essere in grado di capire del tutto la portata e l'impatto di alcune sue prese di posizione, perché non conosco a sufficienza la cultura, la politica, la società cinese contemporanea; non riesco a valutare fino a che punto le sue decisioni vadano considerate come scelte personali o se invece assumano significati più profondi, forse politici.

Preferisco allora provare ad affrontare la questione attraverso questa vicenda, tutto sommato marginale: da giovane Li Na decide di farsi un tatuaggio, una rosa con un cuore, come simbolo di amore verso la persona che poi sarebbe diventata suo marito e allenatore. Sembra però che in Cina non venga considerato del tutto appropriato che una donna si faccia una tatuaggio. Dato che era già una sportiva con una certa popolarità, la cosa finisce su un giornale, e la sua rosa con un cuore sul gambo viene descritta come un serpente. Per un periodo Li Na non esibisce più in pubblico il tatuaggio (disegnato sotto la clavicola sinistra) coprendolo con un cerotto quando scende in campo; ma poi decide che non è giusto che il fiore venga nascosto, elimina il cerotto e mostra a tutti la sua rosa tatuata.

Contrasto con il pensiero dominante; iniziale rinuncia, ma alla fine volontà di affermare la propria posizione: a me sembra che la vicenda della rosa tatuata riassuma il suo rapporto con la società cinese, ma che sia anche la metafora della sua carriera tennistica.

Aggiungo un solo dato per cercare di spiegare come Li Na sia un “fiore tardivo”, tenuto nascosto per troppo tempo e poi venuto alla luce quasi fuori tempo massimo: nata il 26 febbraio 1982, ha preso parte a 30 tornei dello Slam. Un numero paragonabile a quello di giocatrici nate sette anni dopo (1989) come Azarenka (32 partecipazioni agli Slam) e Radwanska (30 partecipazioni).

La cronologia della sua carriera risulta quindi comprensibile solo tenendo presente il ritardo con cui è entrata nel circuito professionistico. Prima giocatrice cinese a vincere un torneo WTA, prima a raggiungere le semifinali Slam (insieme a Zheng Jie), prima a raggiungere una finale Slam e finalmente anche prima a vincerlo: Li Na ha ottenuto tutti questi primati grazie ad un gioco in cui gli elementi fondamentali sono stati grande ritmo e pulizia nel colpire.

Dovessi scegliere una partita per descrivere il tipo di tennis che l'ha portata ai vertici prenderei la finale degli Australian Open 2011 persa contro Kim Clijsters, secondo me uno dei match tecnicamente migliori degli ultimi anni. Penso che in quel torneo, più ancora che nel Roland Garros vinto subito dopo, si siano viste tutte le doti di Li Na: capacità di colpire perfettamente sia di dritto che di rovescio (anche se il dritto è un colpo più costruito, e in particolare il lungolinea riesce ad eseguirlo bene solo se è in forma), ritmo straordinario e posizione in campo a ridosso della riga di fondo, senza mai arretrare.

Giocando in questo modo Li Na aveva messo in crisi Clijsters, che pure del tennis di ritmo era considerata l'interprete migliore. Perso il primo set, Kim era poi riuscita a prevalere grazie ad una scelta di umiltà e di esperienza: prendendo atto di essere stata superata nel gioco ritenuto a lei più congeniale, aveva cominciato a variare lo scambio, alzando e alternando le traiettorie. In quel modo era venuta a capo di un match complicatissimo, rinviando al Major successivo, quello francese. la prima affermazione in uno Slam di una giocatrice cinese. Li Na aveva perso la finale, ma in quel torneo australiano ha mostrato che poteva raggiungere picchi di gioco di valore assoluto.

Tecnicamente è piuttosto completa: dotata di una prima di servizio abbastanza potente e di una seconda discreta, di solito opta per battute tese, più raramente “lavora” la palla. A mio avviso il colpo più debole da fondo campo è la risposta, in particolare quella sui grandi servizi in kick: fatica moltissimo ad addomesticare la palla a rimbalzo alto e infatti ha dei pessimi head to head non solo contro Serena (ma chi non li ha), ma anche contro Samantha Stosur alla quale è riuscita a strappare un solo set in 6 incontri.

In difesa se la cava discretamente, ma non è fatta per il tennis di rimessa, non è proprio nella sua natura. Gioca abbastanza bene a rete, e a me sembra che nei colpi di volo migliori anno dopo anno. Devo anche dire che per descrivere sommariamente le caratteristiche di Li Na, non è possibile non rilevare le differenze di gioco tra il periodo in cui ha avuto come coach il marito e quello più recente, cioè da quando (luglio 2012) ha iniziato  la collaborazione con Carlos Rodriguez, l'ex allenatore di Justine Henin. In fondo non si tratta di un periodo molto lungo, eppure le novità sono emerse chiaramente già dopo la prima preparazione invernale all'ultimo Australian Open, il torneo perso contro Azarenka in una finale sfortunatissima, compromessa da cadute che le hanno procurato una doppia distorsione alla caviglia e un sospetto trauma cranico.

La giocatrice vista a Melbourne 2013 è una giocatrice con alcuni chili in più di muscoli, un po' meno veloce negli spostamenti e meno frenetica nel ritmo: nel pugilato si direbbe che è salita di categoria, rinunciando a qualcosa in termini di rapidità per aumentare la potenza. Anche il gioco ha subito dei cambiamenti: non più alto ritmo sempre e comunque, ma alternanza di palle interlocutorie e potenti accelerazioni; più topspin nel dritto e maggiore ricerca della rete

Il serve&volley è diventata un'opzione praticata in modo non assiduo, ma ricorrente. A mio avviso ha anche modificato le direzioni di servizio, limitando il numero di battute indirizzate verso la T (nel Roland Garros vinto del 2011 giocava una percentuale molto alta di servizi centrali) aumentando quelle esterne, alla ricerca di un mix di geometrie più bilanciato. E qualche volta la si è vista giocare il dritto anomalo, cosa difficilmente ipotizzabile per una giocatrice come lei che ha sempre avuto nel rovescio il colpo più sicuro.
Insomma, la mano di Rodriguez si nota moltissimo, come raramente capita di vedere al cambio di un coach. Non noto invece grandi differenze sul piano caratteriale: a me sembra sempre la solita Li Na, che soffre terribilmente a chiudere i match, si fa prendere dall'ansia e che in questo modo butta via partite che sembrerebbero a portata di mano. Non per niente nelle sue tre finali Slam ha sempre vinto il primo set, salvo poi farsi rimontare: in due occasioni sino alla sconfitta, ma andando molto vicino al rovesciamento anche nel match vinto al Roland Garros contro Francesca Schiavone.

Partite come il quarto di finale degli AO 2012 contro Kim Clijsters, o la finale di Roma contro Maria Sharapova, sono state perse dopo aver avuto match point. Ma se penso anche alle sofferenze di quest'anno per chiudere tanti suoi incontri temo che il “braccino” di Li Na non sia stato ancora guarito dalla cura Rodriguez.

In conclusione non posso evitare di fare un ragionamento “geopolitico”: nella attuale top ten ci sono giocatrici di dieci nazioni diverse, di cui otto europee. Uscita l'australiana Samantha Stosur, ai vertici del tennis femminile sono rappresentati tre continenti: ma due (America e Asia) sono legati alla presenza di atlete ultratrentenni. E se per il ricambio del post-Williams si può essere ottimisti, perché qualcuna delle giovani americane sembra avere buone probabilità di riuscire a sfondare, per la Cina di Li Na la cosa è più preoccupante.

E non si tratta solo di una questione di geografia sportiva: la faccenda è estremamente rilevante in termini economici. Li Na è diventata un'atleta molto ricca e popolarissima in Cina (una nazione che vale quanto un continente) e oggi rappresenta il punto di riferimento per il processo di espansione in Asia deciso dalla WTA per il tennis femminile. Una espansione che sta avvenendo a tutti livelli: quelli bassi (con i nuovi International e 125 K) ma anche quelli alti (la futura sede del Masters a Singapore).

Se pensiamo che Li Na sta per compiere 32 anni, e già ha vissuto momenti di sbandamento e incertezza sul suo futuro (dopo la vittoria al Roland Garros 2011 e prima di Wimbledon 2013), arrivando a pensare seriamente al ritiro, si capisce quanto possa essere fragile l'assetto economico che la WTA sta cercando di raggiungere con la “conquista” dell'Oriente. Stacey Allaster (manager capo della WTA) si è presa un bel rischio; forse dovrebbe far viaggiare Li Na in una teca di cristallo, o meglio ancora in una cassaforte, come i prodotti di inestimabile valore; perché, dopo queste decisioni strategiche, in termini economici la sua presenza nel circuito è più che importante: è fondamentale.

LE 16 STELLE WTA - L'INDICE

16 - Suarez Navarro

15 - Ana Ivanovic

14 - Sabine Lisicki

13 - Roberta Vinci

12 - Sloane Stephens

11 - Simona Halep

10 - Caroline Wozniacki

9 - Angelique Kerber

8 - Jelena Jankovic

7 - Sara Errani

6 - Petra Kvitova

5 - Agnieszka Radwanska

4 - Maria Sharapova

AGF

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