15/01/2014 19:30 CEST - Australian Open

Fognini, prima volta al terzo turno: è n.15; Pennetta per la quarta

TENNIS AUSTRALIAN OPEN - Chi sale e chi scende fra gli azzurri. Alle una di stanotte gli altri tre italiani tutti insieme. Flavia in doppio contro le Williams. Torna Bolelli con Fabio e... Querrey. Quel che nessuno sa della Li Na. Da Melbourne, Ubaldo Scanagatta

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Fognini celebra la vittoria su Jarkko Nieminen al secondo turno degli Australian Open
Fognini celebra la vittoria su Jarkko Nieminen al secondo turno degli Australian Open
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Due italiani su due al terzo turno, oggi non possiamo che esser contenti. Anche perchè non è che gli avversari di Flavia Pennetta, la portoricana Puig, e di Fabio Fognini, il finlandese Nieminen, fossero scarsoni.

Per Flavia è la quarta volta che approda al terzo turno. Chapeau. Guadagnerà dei punti preziosi rispetto allo scorso anno, quando fu costretta a saltare questo open per i noti problemi al polso.

Mentre Sara Errani rischia qualche passo indietro, in teoria può ancora scendere dal 7mo all'11mo sebbene anche lo scorso anno avesse perso qui al primo turno (dalla Suarez Navarro) e Roberta Vinci dal 12mo al 16mo perchè aveva raggiunto il terzo turno, Flavia avrebbe in questo momento una classifica virtuale di n.22, cioè 7 posti più avanti al suo attuale 29mo posto. Ma ci sono ancora tante di quelle combinazioni possibili che questa classifica virtuale ha un valore del tutto relativo. Mi divertirebbe che Pennetta e Mladenovic oggi battessero le due Williams. Secondo me non è impossibile.

Per Fabio, dopo quattro eliminazioni consecutive al primo turno qui – soltanto nel 2009 era arrivato al secondo – c'è la prima volta al terzo round.

Troverà un avversario certo difficile come l'americanone Sam Querrey che con 43 aces è in testa alla graduatoria che una volta vedeva leader incontrastato Goran Ivanisevic.

Però Querrey, uno dei tanti giocatori fermati dagli infortuni a catena, non è imbattibile anche se, come ha sottolineato il suo coetaneo Fabio che non lo ha mai incontrato e curiosamente lo incontrerà due volte in due giorni (stanotte in doppio, lui e "Lazzaro" Bolelli alla rentree contro Querrey e Harrison) "questa superficie lo favorisce. Sono campi piuttosto veloci, certo serve meglio di me, io dovrò cercare di farlo correre".

Intanto, comunque, Fognini è diventato – anche lui virtualmente _ n.15 del mondo. Un risultato che non si poteva dare certo per scontato fino a sette-otto mesi fa.

Contro Nieminen ha concesso pallebreak a iosa, 16, ma ne ha annullate 14. Un dato che fa riflettere. Se ci sta con la testa, se la situazione di punteggio lo obbliga ad essere concentrato, Fabio ha i numeri e il talento per vincere la maggior parte dei punti importanti. Se non si distraesse, se non alternasse troppi bassi ai tanti alti...non sarebbe Fognini. Però la continuità sta arrivando, un tantino di maturità in più anche, sebbene un Fognini impeccabile e inappuntabile non lo vedremo mai: anche contro Nieminen all'inizio del quarto set, dopo aver rischiato il break nel primissimo game, s'è beccato un'ammonizione per aver scagliato la palla contro il telone di fondocampo e aver calciato via un ...ingombrante microfono televisivo imbottito più di un orso di peluche. Peccatucci veniali, tutto sommato. Se la Pennetta ha saputo servire a 180 km orari lui lo ha fatto a 207, niente male per un "bassotto" come lui al cospetto dei giganti da 2 metri e più. "Non sono Karlovic!" ha celiato lui, soddisfatto di aver battuto prime ad una media di 179 km orari e seconde a 143. Fabio contro Querrey non ha semaforo verde, ma nemmeno rosso. Giallo va bene? Sarà semmai al turno successivo, contro Djokovic, che il semaforo sarà rosso fisso. Inutile illudersi più di tanto.

Restando in tema azzurro, con le vittorie che ora sono 7 contro 4 sconfitte, per la quarta giornata dell'open aspettiamo di avere la conferma di Seppi _ guai a lui se perde da Donald Young _ mentre non siamo per nulla tranquilli sull'esito del match Giorgi-Cornet e non possiamo che essere pessimisti sul duello Knapp-Sharapova. Dispiace a noi che siamo qua che tutti e tre gli incontri siano programmati in contemporanea. Magari a qualcuno di voi farà invece piacere che alle una di notte si possano seguire tutti e tre i loro match. Basterà avere Europlayer per saltabeccare sui tre campi e le una non sono le 4 del mattino.

Mentre qui gli organizzatori hanno fatto sapere di avere arrestato – ma non hanno fatto i nomi che io sappia _ alcuni soggetti che collegati al mondo delle scommesse segnalavano con computer e cellulari in tempo reale i punteggi delle partite, anticipando così di pochi secondi la diffusione televisiva di quei risultati via satellite.

C'era così chi poteva scommettere o "bancare" sapendo già se una pallabreak, un setpoint o un matchpoint, era stato annullato o trasformato...e poteva scommettere contro chi invece ne era ignaro.

Non è una novità che ci siano furbetti organizzati così, ma ultimamente non si era più saputo che ne avessero colto in flagranza di reato qualcuno.

Credo che sia comunque una battaglia persa.

In una giornata in cui non è successo granchè, tutti i favoriti hanno vinto salvo Youzhny che ha perso da Florian Mayer, e quasi tutti anche abbastanza agevolmente – tranne Wawrinka con il colombiano Falla che deve avere un fatto personale con il tennis elvetico (ricordate di quanto stava per battere Federer a Wimbledon) _ mi è piaciuto molto il secondo set della Bencic contro la Li Na. Di questa ragazzina risentiremo parlare chissà quante volte. Non le manca nulla. Mamma Hingis che ha cominciato ad allenarla anni fa ha la vista lunga. E le capacità che servono.

Un aneddoto interessante però voglio raccontarvelo sulla Li Na, anzi sul suo ottimo allenatore Carlos Rodriguez, l'ex coach di Justine Henin. Vero professionista le studia tutte. Ricorderete che la Li Na, finalista qui nel 2011 e nel 2103, un anno fa in finale contro la Azarenka cadde un paio di volte rischiando addirittura di svenire per una botta che prese in testa scivolando. Ebbene Rodrigueza ha voluto approfondire il perchè di quelle cadute, insieme allo staff medico della sua equipe. E cosa hanno scoperto? Che i continui allenamenti della Li Na sui pedali della bicicletta le avevano rafforzato enormemente i muscoli interni della pianta del piede, ma non quelli laterali ed esterni. Per questo scivolava. Così dalla bicicletta l'allenamento è passato al calcetto, per fortificare la muscolatura di quelle aree del piede che non avevano lavorato come le altre. Oggi la Li Na non scivola più. E quando si dice che nel mondo del tennis ci sono coach veri professionisti e apprendisti stregoni si dice la verità. Rodriguez ha fatto miracoli con la Henin e continua a farli con la Li Na perchè non trascura il minimo dettaglio.

Un po' come, ai suoi tempi, faceva sul campo Ivan Lendl, il primo vero grande professonista del tennis (sebbene, per raccontarvi un dettaglio dei grandi australiani degli anni '70, ricordo di aver sentito dire al gruppo dei Laver, Rosewall, Hoad etcetera – che magari si lasciavano andare a qualche birra di troppo in certe occasioni – che venivano scoraggiati dal guardare la tv al buio, senza luci dintorno, per non sciuparsi i riflessi).

A proposito di grandi australiani, anche se più recenti, beh che bello rivedere in campo Pat Rafter, sia pure appena appena un tantino appesantito come è quasi inevitabile per chi abbia scollinato i primi 40 anni, nel doppio al fianco dell'instancabile Hewitt. Hanno perso 64 75 dall'americano Butorac e dal sudafricano Klaasen che, specialisti del doppio, hanno vissuto di luce riflessa per un inatteso e prolungato momento di popolarità e gloria.

E a proposito di uomini non più giovanissimi...beh, non c'è più rispetto per noi poveri vecchi. Così come i miei lettori sono pronti a contestarmi al primo errore ...per la prima volta dopo 63 incontri consecutivi Roger Federer non giocherà sulla Rod Laver Arena. Declassato.

Risale a dieci anni fa l'ultima volta che, al campione di 4 Australian Open (2004,2006-2007-2010), fu inferta tale umiliazione.

Era stato infatti al secondo turno dell'Australian open 2004 che gli toccò giocare sullo stesso campo di domani, anche se allora si chiamava Vodafone Arena: fu lì che battè l'americano Jeff Morrison.

Roger affronterà lo sloveno di Lubiana Blaz Kavcic, n.99 Atp, sul secondo campo coperto di Melbourne, l'Hisense.

Non più giovanissima Serena Williams minaccia, attraverso il suo onnipresente fidanzato-coach-p.r. Patrick Mouratoglou di conquistare il grande Slam. E' un po prestino per fare proclami del genere, però intanto Serenona ha colto la vittoria numero 60 agli Australian Open. Una formalità sbarazzarsi della serba Vesna Dolonc: 6-1 6-2.

Oggi mi stuzzica il match fra Nadal e Kokkinakis. Per le quote guardate nella colonna di sinistra. I nostri pronosticatori ci azzeccano o no?
 

Da Melbourne, Ubaldo Scanagatta

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