16/01/2014 19:13 CEST - Australian Open 2014

Australian Open, day 4: (s)punti tecnici del giorno

TENNIS - Quarto appuntamento con i nostri spunti tecnici, in cui analizzeremo i fendenti della Knapp, l'esplosività di Monfils e il game perfetto di Federer. lucabaldi

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Roger Federer
Roger Federer

Le pallate di Karin

Spesso, quando il giocatore sfavorito riesce a strappare un set all'avversario, paga lo sforzo fisico e mentale nei game successivi. A Karin Knapp, opposta a Maria Sharapova, stava succedendo esattamente questo, quando si è trovata sotto nel terzo e decisivo parziale. A quel punto, l'impressione è stata che l'italiana abbia definitivamente rotto gli indugi, e persa per persa, abbia pensato: “facciamo a pallate? Ok, facciamo a pallate”. Da quel momento, la somiglianza della giocatrice altoatesina con l'indimenticabile Lindsay Davenport è diventata impressionante. Ben piantata in mezzo al campo, come un pugile che prende il centro del ring, ha intensificato ulteriormente la pressione e la spinta, raggiunto la Sharapova, e trasformato il match in una lotta di fisico e nervi, che poteva avere qualunque esito. Un paio di lampi da fuoriclasse di Masha hanno poi deciso l'incontro, ma la mezz'oretta di “manate” di dritto e di rovescio con cui Karin ha ribattuto colpo su colpo, sbattendo spesso e volentieri la russa sui teloni, valevano il prezzo del biglietto. Speriamo veramente che la Knapp possa dare una svolta definitiva alla sua carriera, perchè prendere a sberle per un set Maria Sharapova scambiando in pressione da fondocampo non è una cosa che possono fare in tante. Grande.

L'esplosività di Gael

La cosa affascinante di Monfils, che lo rende simpatico da sempre, è la sua totale distonia rispetto all'ambiente, ai rituali, ai gesti e alle tradizioni del tennis. Sembra strano dirlo di uno che è stato 7 del mondo, ma parliamoci chiaro: Gael, con il tennis, non c'entra nulla. E il fatto che sia così forte lo rende un paradosso vivente dal carisma ineguagliato. Il fisico, le espressioni del viso, l'atteggiamento, il linguaggio del corpo sono da giocatore di basket americano: ma non dell'NBA, lui è un tipo da playground di periferia, partitelle tre contro tre, musica rap e hip-hop, graffiti e skateboard.
I movimenti stessi, e il footwork sul campo da tennis, sono diversi da tutti gli altri. Lo step di aggiustamento che esegue per caricare il dritto sembra appunto un arresto-e-tiro del basket, stance completamente frontale, flessione estrema delle gambe, spinta verticale delle stesse e ingresso di anca e busto violentissimi, impatto in sospensione. Verrebbe da chiedergli:”ma stai tirando un lungolinea o stampando giù una schiacciata a due mani?”. Fantastico, uno che non si riesce a immaginare con addosso una polo bianca con le maniche.
Da questa fisicità esplosiva e contemporaneamente elastica Gael ricava servizio, dritto e rovescio di potenza assoluta, in grado di lasciare fermo chiunque, e recuperi difensivi al livello dei migliori. Certo, a volte è uno scriteriato tatticamente, e la continuità non è il suo forte: ma d'altronde, se no non sarebbe lui. Arriva al terzo turno contro Nadal da sfavorito, ovviamente, ma Rafa dovrà stare attento. Un mito.

Il game perfetto di Roger

Nessuno sa se e quando potremo ancora ammirare un intero match di livello assoluto, o ancora meglio un intero torneo magari dello Slam, giocato da Roger Federer con la continuità degli anni migliori. Nel frattempo, comunque, lo svizzero rimane un dei pochi tennisti in grado di produrre magie tecniche che quando vengono realizzate in successione creano attimi di incredulità e stupore che lasciano avversari, pubblico e secondo me anche arbitri di sedia, guardalinee e raccattapalle a bocca aperta.
3-1 sopra nel secondo set contro lo sloveno Kavcic, che è al servizio.
Su il sipario.
Risposta bloccata nei piedi, e passante di dritto a uscire. Risposta di rovescio slice diagonale, poi ancora rasoiata slice lungolinea con side spin, poi attacco lungolinea di dritto dall'altra parte, e smash difficile su palla altissima chiuso a uscire. Risposta d'incontro lungolinea di dritto, in allungo, potentissima, nel sette. Risposta d'incontro lungolinea di rovescio, a tutto braccio, vincente.
Applausi, giù il sipario.
 

One-handed backhand appreciation corner

Gli Eroi barcollano, ma non mollano. Perdiamo oggi Dusan Lajovic, Victor Hanescu, Michael BerrerMichal Przysiezny, ma avanzano al terzo turno Grigor Dimitrov, Feliciano Lopez, Roger Federer e soprattutto lei, la nostra Giovanna D'Arco, l'unica e la sola, Carla Suarez Navarro. Bilancio, 4 vittorie, 4 sconfitte.
La One-Handed Band si è ridotta a sette indomiti guerrieri, sei uomini e una donna. Segnamoci i loro nomi: Stanislas, Tommy, Richard, Grigor, Feliciano, Roger e Carla. I Sette Samurai, che combattono per l'onore prima ancora che per la vittoria in sé. Forse perderanno, forse trionferanno: non lo sappiamo. Sicuramente, continueranno a resistere con noi, perchè domani, come sempre, è un altro giorno.

 

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(S)punti tecnici del giorno - day 1

(S)punti tecnici del giorno - day 2

(S)punti tecnici del giorno - day 3

 

lucabaldi

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