27/01/2014 14:18 CEST - AUSTRALIAN OPEN 2014

Nadal vs Wawrinka: poteva essere una grande finale...a sorpresa!

TENNIS AUSTRALIAN OPEN - Wawrinka e Nadal potevano dare grande spettacolo. Per 50 minuti, lo svizzero n.2 è stato formidabile. Poi l'infortunio di Nadal ha sciupato tutto, la finale e (parzialmente) la soddisfazione di Stan. Due campioni di... fairplay. Ubaldo Scanagatta

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Stanislas Wawrinka, Australian Open 2014 (foto BRUNO SILVERII)
Stanislas Wawrinka, Australian Open 2014 (foto BRUNO SILVERII)
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MELBOURNE - La prima finale che vidi qui in Australia, Lendl-Edberg, anno 1990, finì con il ritiro di Stefan Edberg, vittima di uno stiramento muscolare all'addome che gli impediva di servire. E Edberg senza serve&volley non poteva giocare, nè tantomeno vincere contro un campione del calibro di Ivan Lendl.

È stato un vero peccato non aver potuto assistere ad una grande finale... proprio quando tutto sembrava così, contrariamente alle previsioni che volevano Rafa Nadal quasi sicuro vincitore per via dei 12 precedenti vinti senza perdere un set (26 a 0), invece un Wawrinka straordinariamente ispirato gli aveva strappato il primo set giocando come meglio non avrebbe potuto, meglio ancora che contro Djokovic.

Rafa – che qui in Australia non è davvero fortunato per essersi ritirato contro Murray nel 2010 (ginocchio) e per aver concluso il match ma zoppicando (sempre il ginocchio) contro Ferrer nel 2011 - ha detto dopo il match di aver sentito male alla schiena già nel corso del palleggio, ma tutti ce ne siamo accorti con lampante chiarezza nel primo game del secondo set, quando dopo una seconda di servizio si è toccato la schiena con una smorfia di dolore e ha immediatamente avvertito l'arbitro portoghese Carlos Ramos perchè avvertisse il fisioterapeuta.

Peccato perché, ripeto, fino a quel momento c'erano tutte le premesse per assistere ad un grande match. Wawrinka aveva sorpreso tutti, in quei primi 50 minuti, colpendo vincenti straordinari anche di dritto, non solo di rovescio. E venendo a prendersi punti anche a rete. Non sapevamo, e non sapremo forse mai, quanto davvero Nadal fosse preoccupato di quel fastidio che aveva avvertito nel palleggio. Francamente da fuori non se n'era aaccorto nessuno, mi hanno confermato Patrick McEnroe, Darren Cahill, Frew McMillan, Wally Masur che commentavano per varie tv il match.

Ed è stato solo riavvolgendo il nastro del filmato televisivo che Brad Gilbert e McEnroe junior si sono accorti che il primo vero "grido di dolore" di Rafa era arrivato nel primo game del secondo set e non nel terzo, quando invece è stato chiaro a tutti perchè lo ha segnalato all'arbitro. Giorgio Di Palermo, ATP board member che ha appena parlato con zio Toni e il clan Nadal dice che non è niente di grave. Meglio così.

Però è stata una finale rovinata. Sarebbe stato bello che Wawrinka la potesse vincere senza ombre, per come stava giocando fino a quel momento. Aveva sorpreso tutti, e direi perfino lo stesso Nadal che pure è abituato a non sottovalutare mai nessuno.

Vincendo questo suo primo Slam Wawrinka fa un gran piacere a Pete Sampras, che per l'appunto avrebbe dovuto consegnare - stando ai pronostici della vigilia - il trofeo a chi avrebbe eguagliato il suo recordi di 14 titoli dlelo Slam, ma lo fa soprattutto al suo caro amico Roger Federer che mantiene 4 titoli di vantaggio sul suo rivale di sempre. Se non avrà altri infortuni in momenti topici Rafael Nadal raggiungerà certamente Pete Sampras, forse già al prossimo Roland Garros, ma – e lo abbiamo potuto verificare oggi – per vincere 4 Slam e raggiungere Federer ci vuole non solo tanta bravura, ma anche tanta fortuna. Soprattutto tanta salute. E più passano gli anni e più si è esposti agli infortuni, ginocchia che scricchiolano, schiene che si irrigidiscono.

Lo sport professionistico, con tutte le sollecitazioni che richiede, non fa bene alla salute. Lo sanno tutti. Le statistiche del match a questo punto lasciano il tempo che trovano. Va detto che Wawrinka, che nel terzo set e anche nel quarto, era parecchio confuso, meritava di vincere questo Slam perchè aveva battuto Djokovic giocando alla grande, anche se personalmente non credevo che avrebbe battuto anche Nadal. Il terzo set disastroso che ha giocato e ancora quel game sul 4-2 per lui nel quarto quando ormai la vittoria era a portata di mano - lo ha perso a zero sbagliando tutto lo sbagliabile - dice che ancora Wawrinka qualche problemino di testa, di carattere lo ha. È quel che gli ha impedito per anni di cogliere grandi risultati, e non certo l'assenza di colpi. Servizio, rovescio e ora pure dritto, non gli manca nulla.

Con Federer potrebbe vincere non solo l'oro olimpico del doppio (già succeso a Pechino 2008) ma la Davis, se solo Roger la mettesse finalmente come una sua priorità. Secondo me, anche se alla Svizzera ha dato tanto, dovrebbe pensarci seriamente. Lo rimpiangerà, altrimenti, per tutta la vita. E' l'unica coppa che gli manca. È un bene per il tennis però che finalmente dal 2009 quando vinse Del Potro a New York ci sia stato un altro "non Fab Four" a imporsi in uno Slam. E un Wawrinka n.3 mondiale offrirà maggiore suspense in qualche altro torneo.

È stato bravo Nadal a non ritirarsi, a provarci fino in fondo, è stato bravo Wawrinka a non esultare in modo esagerato alla fine. Ha rispettato un amico infortunato. Dopo che Nadal aveva rispettato lui, a differenza di come si comportò – malissimo! - Justine Henin quando per un virus intestinale che non le avrebbe certo impedito di portare a termine la finale si ritirò contro Amelie Mauresmo che avrebbe voluto celebrare ben diversamente il suo primo Slam vittorioso. Justine non sapeva perdere, Rafa ha dimostrato di saper perdere. E l'abbraccio finale fra i due finalisti, anche se Rafa aveva le lacrime agli occhi e in certi momenti ha forse pianto, è stato un bel momento di sport.

Qui sotto, mentre sto ancora aspettando che Wawrinka venga in sala stampa per la rituale conferenza stampa  - ci pensate a che cosa penserà Cipolla in questi momenti (è un flash che mi è venuto adesso... scusate, forse è intempestivo ma l'ho scritto di getto)? - ho preso in simultanea le dichiarazioni di Rafa, le metto dentro così. Ma la troverete meglio fatta anche nella sezione interviste.

"Ho sentito dei problemi alla schiena già all'inizio del riscaldamento, alla fine del primo set è andata peggio, nel secondo set non potevo proprio giocare...ma non è il momento di parlare del mio infortunio, né della mia schiena. È il giorno di Stan e non il mio, bisogna parlare della sua vittoria. Sono molto triste e deluso, ma questo è lo sport, ho avuto tanti momenti belli e può capitare che ce ne siano di meno belli".

"Stan ha meritato di vincere. L'ultima cosa che volevo fare era ritirarmi, soprattutto in una finale di uno Slam ma al tempo stesso è molto dura lavorare tutto l'anno e poi vedere tutto svanire così".

Sul pubblico che lo ha fischiato al rientro dopo i 7 minuti che si è preso per l'iniezione: "Il fisioterapista cercava di fare il possibile e prima che poteva, il pubblico non poteva capire...Io posso capire la gente che ha pagato il biglietto e che mi ha sempre sostenuto in queste due settimane, sul momento non poteva capire che cosa era successo".

"Il set che ho vinto l'ho vinto 2 volte recuperando da 15-40, un'altra da 0-30. Ho provato fino in fondo perché non si sa mai ma non c'era nulla che io potessi fare, Stan è uno dei primi giocatori del mondo. Servivo troppo piano, troppo prevedibile, non ho giocato sempre bene in questo torneo, l'ho fatto contro Monfils e contro Federer, non negli ottavi e nei quarti. Però sono felice di come sono arrivato alla finale, uno deve essere contento quando dà tutto se stesso. Vado a casa sapendo di non aver nulla da rimproverarmi".

"Non sono stato molto fortunato in questo torneo, è vero, è un torneo doloroso, ma è parte della vita e dello sport. È un momento duro; non è il primo, la gente ricorda i vincitori e non gli sconfitti. Per me è una notte dura perché sentivo che qui potevo vincere, molta gente nel mondo ha momenti duri, più duri dei miei, tutti i giorni. Lui giocava benissimo all'inizio, è difficile fermarlo quando gioca così, soprattutto su questo campo con la palla che va veloce che non si alza tanto".

In aggiornamento

Ubaldo Scanagatta

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