12/03/2014 11:19 CEST - INDIAN WELLS INTERVISTE

Indian Wells, interviste: "Mi sento bene fisicamente", Jelena Jankovic

TENNIS WTA PREMIER INDIAN WELLS – Incontro di ottavi di finale; J. Jankovic b. C. Wozniacki   6-3, 6-1. L'intervista del dopo partita a Jelena Jankovic.

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Jelena Jankovic
Jelena Jankovic

D. Una grande vittoria ovviamente, specie se consideriamo il record che avevi contro di lei. È stato un match particolare: hai vinto 10 game di fila. In campo pensavi di giocare bene o che fosse lei a giocare male?
R. Si, ho perso le ultime, non so quante volte, ma penso che adesso sto giocando un buon tennis. Sono scesa in campo cercando di crearmi le mie opportunità. Contro di lei, se vai troppo forte rischi di sbagliare molto e ti batti da sola. È successo spesso in passato. Quindi ho cercato di essere solida e aggressiva allo stesso tempo, di aspettare i colpi giusti, e poi eseguirli. E l’ho fatto molto bene. Sul 3-1 credo di aver trovato il modo giusto, il giusto ritmo e ho iniziato a colpire la palla molto bene e a prendere il controllo dei punti. Ho cercato di non farle fare il suo gioco. Questo è stato molto importante. Sono contenta di come ho giocato e di come rimasta calma durante tutto il match. Mi sono sorpresa di me stessa, anche per la schiena. Un paio di notti fa ho sentito dolore e ieri non mi sono allenata. Ho fatto molti trattamenti. Non ho indossato le scarpe e tutto questo genere di cose. Quindi oggi sono scesa in campo non sapendo come mi sarei sentita. Capisci, se sarei stata limitata nei movimenti o se sarei riuscita a fare il mio gioco. Ci sono riuscita e ne sono sorpresa. Sono felice e soddisfatta di come sia andata.

D. Come ti sei fatta male?
R. E’ stato al terzo punto del match contro Rybarikova. Sono stata sfortunata. Ho colpito volontariamente spingendo e ho sentito qualcosa, come un click e un movimento scomposto. Sono rimasta bloccata, avevo degli spasmi e mi faceva male. È stato come quando il tuo corpo reagisce al dolore perché non può più continuare. Mi sentivo rigida. Il giorno dopo non riuscivo nemmeno a lavarmi i denti. Mi sono messa le scarpe e mi sono spaventata molto. Sto giocando in un grande torneo e mi piace molto. Mi sono sentita molto sfortunata che stesse succedendo. I dottori e il fisioterapista hanno fatto un ottimo lavoro. Ho giocato oggi e anche bene.

D. E’ un problema muscolare o scheletrico?
R. Un’articolazione, o si è spostato qualche osso. Non lo so. Non sono un chiropratico. Non è il mio lavoro. Tutto quello che so è che non mi sono sentita per niente bene. Non è bello giocare così.

D. Adesso come ti senti?
R. Adesso sto bene. Ho fatto molti trattamenti. Adesso è importante che mi prenda cura del mio corpo, perché la zona è ancora infiammata e ho bisogno di tempo per riprendermi del tutto. Quindi è quello che farò subito. Spero che domani vada ancora meglio.

D. Con l’uscita prematura di Azarenka e Sharapova, adesso sei chiaramente la favorita fra le top. Credi questo giochi a tuo fare o contro?
R. Beh, ho già vinto questo torneo in passato, nel 2010, quindi mi piace molto giocare qui. Cercherò di giocare un match alla volta. Ho delle avversarie dure da affrontare. Penso che andando avanti sarà sempre più dura. Voglio solo giocare, provare a giocare il mio tennis migliore e vedere come va, quanto lontano riesco ad arrivare.

D. Quando non giochi segui le partite? Hai visto il match della Sharapova ieri?
R. Ne ho visto un po’. Come ho detto, non posso farlo sempre. Ho fatto i miei trattamenti, ero stesa a letto e ho guardato un po’ di TV e un po’ di tennis, non molto. Inoltre, ho dormito. Si ieri sono uscite molte teste di serie. Ovviamente non è bello per gli spettatori, per i fans, ma fa parte dello sport. Siamo esseri umani e possiamo avere delle brutte giornate. O le avversarie possono giocare un gran match. È anche la parte divertente dello sport.

D. Tornando alla questione dell’aggressività, in quale momento hai capito che dovevi diventare più aggressiva? Cosa ti ha convinto a diventare più aggressiva?
R. Sai, penso che negli anni il gioco sia diventato sempre più potente, e devi saperlo fare, devi lavorare sul gioco, su te stessa. Se non aggiungi nulla di nuovo al tuo gioco, credo che non si possa andare molto lontano. Sono migliorata molto rispetto all’anno scorso, e sto cercando di migliorare ancora. Penso che ci sia sempre posto per un miglioramento. Quindi ho iniziato a giocare in modo più aggressivo ma anche in modo più saggio per quanto potevo, e ad avere una scelta di colpi più vasta. Questo è molto importante. Anche perché non puoi essere solo aggressiva, sbagliare molto e batterti da sola. Devi essere aggressiva ma avere il controllo di ogni punto. Anche se è un percorso lungo, devi trovare la tua strada e farlo. Quindi sei in controllo ma anche più aggressiva in modo che l’avversaria non possa colpirti con niente. Se ci riesci, sei a buon punto.

D. Non parliamo nello specifico di questo torneo, ma quando è stata l’ultima volta che in un torneo ti sei sentita al 100% sana e senza infortuni?
R. Mi sono sentita bene a Dubai, a Doha stavo bene. L’unico posto in cui non mi sono sentita bene è stato Melbourne perché sono uscita a primo turno. Mi sono slogata la caviglia, mi si è bloccato l’osso della caviglia. È andata così. Ma va bene. Tutta la scorsa stagione—non lo so , anche il fisioterapista quando mi sono fatta male a Melbourne e l’ho chiamato mi ha detto che forse era un anno che non chiamavo il fisioterapista in campo. Erano sorpresi perché non lo faccio mai. E questa è la seconda volta. Ma sono cose che succedono. Sai, credo che facciamo un lungo viaggio in aereo per venire qui da Dubai, quasi 18 ore sull’aereo. E questo non fa bene alla schiena, al tuo corpo, per niente. Ma succede. Sono stata fortunata l’anno scorso a non aver avuto nulla durante i major. Qualche piccolo dolore qui e lì, ma niente di serio. L’unica cosa che conta è che sono ancora nel torneo. Devo giocare e non ho molto tempo per recuperare. Ma faremo del nostro meglio, e credo che andrà bene.

Traduzione di Chiara Bracco

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