20/03/2014 23:44 CEST - Miami - Le interviste

Murray: "Sarà molto difficile sostituire Lendl"

TENNIS -  Andy Murray parla delle sensazioni ritrovate sui campi di Miami, dell'infortunio di Del Potro e della separazione da Ivan Lendl. Traduz. di Laura Guidobaldi

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Andy Murray
Andy Murray

D. È sempre piecevole ritornare nella città in cui ha trascorso così tanto tempo.

R. Sì, è sempre bello essere qui. Qui trascorro mesi ogni anno e svolgo gran parte del duro lavoro e della preparazione. Quando vi ritorno ho sempre buone sensazioni; ho tanti ricordi di questo posto, specialmente dei campi. Ho lavorato davvero tanto qui.

D. Giocare così tanto sul centrale di Crandon Park è un vantaggio?

R. Sì, penso aiuti perché ovviamente impari a conoscere le condizioni di gioco. Però credo che di solito ridipingano il campo prima del torneo, e quindi le condizioni non sono esattamente le stesse di quando mi alleno io in dicembre. Credo lo ridipingano una volta all'anno e quando ci gioco in dicembre è stato già praticato per sette, otto mesi. Ma ne conosco le condizioni, so quanto qui possa essere ventoso o umido.

D. Hai parlato con Del Potro? Sei preoccupato per lui, per il suo futuro ? Ciò che gli succede può avere un impatto psicologico?

R.Non gli ho parlato molto. In effetti, i giocatori non tendono a parlare molto dei propri infortuni perché c'è la possibilità che si debba giocare l'uno contro l'altro la settimana successiva. Ma, certo, non fa piacere vedere quancuno infortunato così a lungo. E specialmente quando si tratta del polso, che credo sia il sinistro questa volta. È dura. Con il 50% dei colpi ne risenti. Ma in passato è riuscito a superare un brutto problema al polso e a ritrovare quasi lo stesso livello di gioco che aveva prima dell'infortunio. Spero possa riuscirci di nuovo.

D. Ovviamente si parla molto di te e Ivan. Potresti spiegare cos'è successo ? Credo si tratti di una decisione condivisa. Quali sono i tuoi programmi adesso?

R. Sì, è stata una decisione condivisa. Ci siamo riuniti sabato sera, a cena. Per un'ora abbiamo parlato di altre cose e poi abbiamo discusso del nostro avvenire. Ma è stato deciso già alcune settimane fa. Non si tratta di una cosa avvenuta dopo Indian wells. Avevamo deciso di riunirci quando sarei venuto a Miami, per discutere sul da farsi per il futuro. Non era previsto che accadesse. La cosa migliore era andare avanti. È una cosa difficile per me perché Ivan ha avuto un grosso ruolo nella mia vita e nel mio team. Ha cambiato in modo considerevole il mio tennis. È una persona molto difficile da sostituire. È difficile ritrovare una simile esperienza. Quindi è dura.

D. Oltre ovviamente alle vittorie in grandi eventi, quale sarebbe l'elemento che prenderesti come esempio tra tutti i benefici che ha procurato al tuo gioco?

R. Non lo so. È difficile scegliere una cosa in particolare. Ciò che mi ha dato è stato aiutarmi a superare i limiti nei grandi eventi. Per quanto riguarda i progressi del gioco, non penso si tratti di come colpire la palla, ma piuttosto dell'aspetto mentale, come gestire la pressione. Questo è stato il più grande beneficio che egli ha arrecato al mio tennis.

Traduzione di Laura Guidobaldi

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