24/03/2014 13:45 CEST - Interviste

Murray:"Ho la stessa fame di sempre"

ATP MIAMI SONY OPEN – Incontro di terzo turno. Chiara Bracco

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Andy Murray
Andy Murray

A. Murray b. F. Lopez  6-4, 6-1


È stato un giorno più morbido rispetto al primo, dall’inizio alla fine. Oggi ti sei sentito più a tuo agio?
Si, non è sempre così facile essere tranquilli contro di lui, perché non ti dà molto ritmo. Ma mi sono mosso bene, ho risposto bene. Si, sicuramente il risultato è stato più agevole dell’altro match.


C’era insolitamente caldo oggi, per gli standard di Miami? Si poteva sentire all’ombra.
Si, c’era molto caldo. Non so quanto, ma verso le 9:30 era sui 26 gradi e c’era molta umidità. Ho già giocato delle partite qui con molto caldo. Ma non è sempre così a marzo con questo caldo per molti giorni di seguito. Ma sai, sono venuto qui in estate ed era tremendo. C’erano tipo 37 gradi e troppa umidità. Non sono delle condizioni semplici.


Il tuo prossimo match è contro Jo Wilfred Tsonga. Lo hai già visto giocare in questo torneo?
Oggi ho visto un po’ della sua partita. Ne ho vista un po’ prima di scendere in campo. Ed è sembrato un match molto duro, dei set molto incerti, e dei game molto tirati fino alla fine. Ne è uscito molto bene. Ho visto che era sotto 5-1 al tiebreak del secondo set, quindi è stato bravo ad uscire da quella situazione.
 

Hai parlato del caldo e dell’umidità. Sappiamo che ti alleni qui spesso. Ti ci vogliono un paio di partite o di set per abituarsi a queste condizioni? Puoi parlarci un po’ del caldo e dell’umidità per quanto riguarda l’abituarsi a queste condizioni?
Credo sia lo stesso per ogni torneo. Non è necessario sempre abituarsi al caldo e all’umidità. O a volte capita con il freddo e il vento in campo, o con le palline. Ci vuole comunque sempre un po’ per sentirsi a proprio agio con un campo diverso ogni settimana.  Per me qui è più semplice perché ci passo molto tempo.
 

In generale, dopo Wimbledon, quali sono le tue sensazioni in campo? Ti senti diverso avendo al tuo attivo  questo enorme traguardo  e questa sorta di peso sulle tue spalle? Ha cambiato completamente la tua carriera?
Non ci penso. Non ci penso molto. Credo che i mesi successivi siano stati difficili, sul momento non avevo realizzato bene, ma è stata un grande cosa quando sono tornato a casa. Ero un po’ a terra nei mesi successivi. Ho iniziato—beh, quando ho deciso che mi sarei operato alla schiena, quello è stato il momento in cui ho iniziato a guardare avanti e non indietro. Ho iniziato a pensare al recupero. Mi sono concentrato molto sulla Coppa Davis. Sapevo che quelle sarebbero state le ultime partite prima dell’operazione, e volevo che andassero bene. Sì, ho iniziato a guardare avanti. È bello il fatto che vincere Wimbledon sia stato un grande risultato, ma adesso guardo avanti per cercare di vincere altri tornei.
 

È difficile avere la stessa fame di vittorie?
No.

Chiara Bracco

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