Atp Finals

Federer gioca da numero 1

3-6, 6-3, 6-1 il punteggio finale che gli consente di avvicinarsi alla semifinale. A fine partita Roger ha ricevuto il trofeo per aver terminato l'anno da numero 1. Per la quinta volta... da Londra Enrico Riva,

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È il giorno che Londra aspetta, quello in cui il numero 1 britannico affronta il numero 1 di tutti, con dalla sua un bilancio favorevole (6 a 3) e potenzialmente 17.500 persone a sostenerlo. La 02 Arena sprofonda nelle tenebre dello show biz per accogliere Murray e Federer mentre lo speaker fa di tutto per rendere la voce simile a quella degli annunciatori di pugilato.

La folla si è preventivamente dotata di scorte di birra e popcorn e attende l’inizio dei trailer. Sembra di essere al cinema, quello più grande che esista, con il primo schermo 3d che non necessità di occhialini: il campo.

I giocatori vengono introdotti con interviste registrate. Murray è di una noia mortale, la sua voce ti costringe a dover lottare con gli sbadigli, Federer dice le stesse identiche cose ma con il piglio dell’uomo navigato. Risultato: tiepido applauso per il primo, ovazione per il secondo.

Minuscole bandiere scozzesi si affacciano sugli spalti subito pareggiate dagli scudi bianchi su sfondo rosso. Gli spettatori si dividono abbastanza equamente ma sarà la timidezza, sarà che Andy ancora non è amatissimo, all’inizio lo stadio sembra sbilanciato a favore di Roger. È lui a prendersi l’ovazione dell’ingresso in campo.

L’effetto albero di natale impazzito che creano i flash amatoriali dura solo lo spazio del riscaldamento. Il pubblico è impeccabile e se qualche isolato tenta di turbare la sacralità del silenzio ci pensa Lars Graff a zittire immediatamente tutti, con quella voce stentorea tipica del preside che ti sorprende a fumare in bagno.

Il primo punto illude un po’. Scambio lunghissimo e Murray costretto fuori giri. La partita invece ci metterà un po’ a diventare godibile. Le prime sono fasi di studio, le battute sono fredde, gli errori numerosi: primi due game, primi due break.

Federer inspiegabilmente gioca ad imbrigliare lo scozzese sulla diagonale del rovescio con ripetuti slice, Andy dal canto suo cerca di sfondare sulla diagonale di dritto per aprirsi il campo. Inutile dire quale delle due strategie sia chiaramente fallimentare. Nel sesto gioco Federer cede nuovamente il servizio con un game zeppo di errori. Murray si carica, la folla ne intona il nome ma a prevalere è l’imprecisione e Roger si ritrova, e non sfrutta, due palle per tornare “on serve”.

Sulle tribune spunta una bandiera italiana: qualcuno deve aver preso troppo sul serio Sartori ad inizio anno quando parlava di Seppi… Graff è tutto indaffarato a chiamare il silenzio, tanto da fare innervosire lo stesso Murray che vorrebbe velocizzare il gioco. A volte viene da chiedersi come i giocatori possano disputare incontri in mezzo al delirio come a Flushing Meadow e poi essere distratti da uno spettatore che sternutisce…

Una delle trovate decisamente pacchiane del torneo è la banda luminosa che ruota tutto attorno alle tribune e segnala gli ace e i set point con fasci di luce. Quando la coincidenza porta Murray a servire un ace per andare a set point sembrano arrivati i re magi, annunciati dalla cometa. Lo spirito natalizio pervade lo scozzese che regala un paio di punti e permette a Federer di recuperare da 40 0 a 40 pari complice anche una gran risposta. Il nuovo ace di Andy ripropone lo spirito festaiolo e questa volta è Roger a fare omaggio del set: 63 in 42 minuti.

Il numero 1 deve essere più aggressivo e lo sa bene. Gli attacchi in back e i tentativi di risposta vincente aumentano e Murray, che non è in serata di grazia al servizio, inizia a sentire la pressione.
Federer ha una palla break già nel primo gioco ma non la sfrutta: Andy è stabilmente a remare a fondo campo, di fatto si limita a fare il suo gioco preferito.

Lo svizzero ha registrato la battuta e il primo punto sul servizio lo concede solo nell’ottavo gioco, giusto il tempo di aver appena conquistato un break di vantaggio. Roger ha capito che la partita può gestirla con successo e lascia andare il braccio: una demivolè di dritto per poco non fa venir giù le tribune.

Sul lato destro rispetto alle panche dei giocatori sono collocati i box della televisione che risaltano per le luci intense nel buoi pesto. Sembrano un po’ le caselle del gioco dei 9 di Vianello per chi ha qualche anno sulle spalle…

Giunto vicino a chiudere Roger ultimamente ci ha abituati a non distrarci perché ci pensa lui a farlo. Il copione si ripete anche se non si giunge a palla break e con un paio di tentativi si restituisce pan per focaccia: 63 un 43 minuti.

Murray ha capito che non è serata e non si danna l’anima. Il servizio lo ha abbandonato da tempo e non passa game senza almeno un doppio errore. Lo spiegherà poi con chiarezza in conferenza stampa: “mi basta battere Verdasco e quasi sicuramente passo, va tutto bene…”. Si era capito.

Lo scozzese incassa il primo gioco e poi si spegne. Per Roger sei game consecutivi e un gioco sempre più brillante che lo porta a brekkare nel terzo, nel quinto e nel settimo gioco: 61 in 33 minuti

La birra, bevanda decisamente alla portata di tutti a Londra, si insinua piano piano nella cornice azzurra dell’arena. I perentori “Roger Roger” diventano ben presto dei flebili “Sgiogher Sgiogher” e numerosi spettatori alticci si lanciano in urla incomprensibili. È chiaro il tifoso che squarcia il silenzio gridando “C’mon Tim” ma è solo il segnale che la frittata è fatta.

È contento Federer. A fine partita ringrazia tutti e si vede che è soddisfatto di aver rovinato la festa. Rimane l’assurdità del meccanismo che lo mette ancora a rischio eliminazione, dovesse perdere contro giovedì Del Potro.

Intanto si gode il quinto anno da numero 1 del mondo a fine anno. Come Sampras. Ora è ufficiale.

Due annotazioni per concludere: l’unico giocatore a non aver ancora vinto un set in queste Atp finals è Rafa Nadal e finora nessuno si è ancora infortunato, il che, a questo punto dell’anno, è quasi uno scoop.

 

La vittoria di Federer ha permesso allo svizzero un passo importante ma non decisivo verso le semifinali. Vediamo perché...

La situazione attuale vede:

Federer 2 wins (4-2). 32 games vinti su 54 (59, 26%)

Murray 1 win(3-3). 25 games vinti su 51 (49,02%)

Del Potro 1 win (3-3) 27 games vinti su 58 (46,55%)

Verdasco 0 win (2-4) 27 games vinti su 61 (44,26%)

Federer se vince contro Del Potro passa come primo (3 vittorie)

Passa anche se perde in 3 set contro l'argentino e Murray non vince: in questo caso come secondo. ( 2 vittorie come Del Potro)

Passa come secondo anche se perde in 2 set e Murray non vince, sempre come secondo (come sopra)

Se perde in 3 e Murray vince in 3 si ritrovano in 3 giocatori (Federer, Murray e Del Potro) con 2 vittorie e con stessa percentuale di set vinti: si contano quindi i games.

Se invece Federer perde in 3 set e Murray vince in 2, lo svizzero è eliminato.

In caso di sconfitta di Federer e vittoria di Murray, Federer ha speranza di passare solo se Murray vince in 3.

Murray passa se vince contro Verdasco e Federer vince. Lo scozzese passa come secondo

Se Murray vince e Del Potro vince, si contano i set: se Murray vince in 2 set passa comunque. Se vince in 3 set contro Verdasco deve sperare che Del Potro non vinca in due set, per avere speranze di primo posto. Comunque, anche qualora Murray vincesse in 3 e Del Potro in due, sono lo scozzese e l'argentino a passare.

Del Potro passa se vince contro Federer: sicuramente se vince in 2 set, deve invece vedere il risultato di Murray se vince in 3 set: in quel caso lo scozzese deve o perdere (passano Federer e Del Potro), o vincere in due set (passano Murray e Del Potro).  

Se perde Del Potro è fuori, a meno che la sconfitta non sia in 3 set, contemporaneamente ad una sconfitta in tre set di Murray (in questo caso si va al conteggio games fra Murray, Del Potro e Verdasco)

Se Murray e Del Potro vincono in due set, quindi, passano loro due ai danni di Federer.

Se Murray e Del Potro vincono in 3, si va al conteggio games.

Se Murray e Del Potro vincono con parziali differenti (2-0 e 2-1 o viceversa) passano loro due ai danni dello svizzero.

Verdasco passa se batte Murray in due set e Del Potro perde. Verdasco può passare anche se batte Murray in tre set e Del Potro perde in tre: si conterebbero i games anche in quel caso, come già detto.

 

Riva e Comuniello

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