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Schiavone, l'altra grande del 2009

Complice il valore (anche simbolico) del famoso numero 10, tutti gli esperti hanno scelto Flavia Pennetta come giocatrice italiana dell’anno. Ma Francesca... Roberto Paterlini

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Dal punto di vista mediatico non vi sono dubbi: l’esposizione, soprattutto estiva, di Flavia è stata senza precedenti nel panorama italiano, e per la prima volta da tempo immemore ha portato il tennis oltre gli stretti confini delle riviste specializzate o di siti come il nostro, su tutti i telegiornali e quotidiani nazionali e persino - grazie anche alla ben nota avvenenza della brindisina - nelle sezioni di costume, dall’intervista alle Iene alle sfilate di moda.
Dal punto di vista tecnico, invece, fermo restate l’indiscusso valore dei risultati raggiunti da Flavia, Francesca Schiavone potrebbe avere qualcosa da ridire riguardo alla totale dimenticanza di lei. Francesca ha concluso la stagione al numero 17 della classifica, mentre Pennetta al 12, ma se è vero che il tennis vive soprattutto di picchi e che per tutto l’anno Serena Williams è stata considerata la prima giocatrice del mondo pur essendo la sua classifica inferiore a quella di Dinara Safina, i risultati di Francesca sono paragonabili se non superiori a quelli di Flavia.
Entrambe hanno un quarto di finale come miglior risultato nei tornei del Grande Slam, Francesca a Wimbledon (sconfitta da Dementieva) e Flavia allo US Open (S. Williams), ma mentre Francesca può vantare come secondo miglior risultato un ottimo ottavo a Flushing Meadows, con sontuosa vittoria sulla numero 9 Azarenka, Flavia fa segnare “appena” il terzo turno, seppur raggiunto due volte, sia a Wimbledon che in Australia.
Sul normale circuito Flavia ha vinto due titoli e raggiunto una finale, mentre Francesca ha fatto il contrario, ma volendo essere puntigliosi il titolo della Leonessa a Mosca è giunto in un torneo più grosso rispetto al picco estivo di Flavia (1 milione di Dollari contro i 700 000 di Los Angeles).
Giungendo infine al grande risultato di gruppo della nazionale italiana, o se vogliamo di coppia delle sue due attrici protagoniste, la Fed Cup va divisa a metà, ma anche in questo caso a Francesca è facile attribuire un piccolo vantaggio dato dall’aver vinto LA partita dell’anno, vale a dire quella a Castellaneta Marina contro Svetlana Kusnetzova, numero 9 in quel momento ma che di lì a poche settimane avrebbe trionfato al Roland Garros.
Quindi se Flavia Pennetta è, giustamente e a parere di tutti, la giocatrice italiana dell’anno, altrettanto lo è Francesca Schiavone, e di sicuro - a scanso di equivoci o polemiche - è un lusso inatteso poter scegliere tra due campionesse di tale valore e tenacia, l’una in grado di stimolare l’altra e impegnate reciprocamente nel superarsi e sconfiggere record e storia. Raro piacere che gli uomini non riescono nemmeno ad avvicinare, tra le briciole di Seppi (numero 49) e Fognini (54), e la storia da Libro Cuore di Lorenzi.

 

Roberto Paterlini

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