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ATP Miami

Berdych doma Federer

Non si arresta l'ecatombe di teste coronate a Miami. Per il secondo torneo consecutivo il numero uno del mondo arriva a match point e perde. Il ceco si vendica di otto sconfitte consecutive e supera Roger Federer. Da Miami, Vanni Gibertini

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La fredda notte della Florida ci ha regalato la migliore partita del torneo fino a questo momento, nella quale il ceco Tomas Berdych, n. 23 della classifica mondiale é riuscito a sconfiggere per la seconda volta in carriera il n.1 al mondo Roger Federer.
L’ultimo precedente tra i due risaliva all’Australian Open 2009, quando il ceco si era trovato in vantaggio per 2 set a zero ed avanti anche nel terzo ed era riuscito in quella occasione a smarrire la partita. Questa sera invece é stato quasi sempre in vantaggio nelle 2 ore e 51 minuti di gioco, a tratti davvero di alta qualitá, ed ha quasi sempre tenuto a controllo il suo punto debole, i nervi, tranne un una occasione, quando ha servito un doppio fallo sulla palla break sul 4-3 in suo favore nel terzo set. A parte quell’episodio, ha sempre mantenuto l’iniziativa, conquistandosi il break iniziale di vantaggio nel parziale decisivo con tre diritti uno piú bello dell’altro.

L’incontro era iniziato secondo copione, con lo svizzero ad ottenere il break nel game di apertura ed a deliziare il pubblico con alcuni dei suoi tocchi. Poi d’un tratto l’incantesimo si spezza: il campione elvetico si imballa in una serie impressionante di errori non forzati (saranno ben 21 alla fine del set, contro solamente 8 di Berdych), subisce un parziale di 5 giochi ad uno perdendo il primo set per 6-4 in 34 minuti.

All’inizio del secondo set c’e un gioco interminabile (16 punti) nel quale il ceco deve affrontare 4 palle break: due vengono cancellate da due colpi di Federer che il nastro allunga oltre la linea di fondo, ed altre due da rovesci in rete dello svizzero. In tutto il secondo parziale non ci saranno break, ma Federer avrá altre 3 palle break in due game, anch’essi di 16 punti, che peró alla fine Berdych riesce a portare a casa. Il tie-break si apre con un punto straordinario che dá il primo minibreak al n.1 del mondo, ma entrambe i giocatori si strappano la battuta a ripetizione. Ora gli errori di Federer sono molto piú rari, ed il livello di gioco é parecchio salito. Tre errori di dritto di Berdych alla fine fanno la differenza e lo svizzero porta a casa il set per 7 punti a 3 nel tie-break in 1 ora e 16 minuti.

A questo punto tutti si aspettano che la favola di Tomas “eterno perdente” si ripeta ancora una volta, ma il ceco é di altro avviso. Usando il back di rovescio negli scambi ed entrando con il diritto sulla parte destra di Federer, sull’1-1 arriva il break in suo favore che lo manda in vantaggio nel set, fino a quel doppio fallo nell’ottavo gioco che rimette ancora una volta la situazione in paritá (alla fine dell’incontro i due arriveranno a vincere lo stesso numero di punti, 119 ciascuno).
Il nervosismo si taglia con il coltello, e gli errori aumentano: quelli di Federer alla fine saranno addirittura 61 nel match, un numero talmente alto che qualcuno in tribuna stampa li ha paragonati ai 65 di Steffi Graf nella finale del Roland Garros del 1992 contro Monica Seles. Comunque sia, senza ulteriori palle break si arriva al tie-break decisivo, nonostante Federer sia arrivato per 2 volte a due punti dal match, sul 5-4 0-30 e sul 6-5 15-30 (cosí come lo era stato Berdych nel secondo set sul 6-5 15-30). Il pubblico da tutto esaurito (record di presenze in entrambe le sessioni per la giornata odierna) partecipa con grande trasporto allo spettacolo: si procede punto a punto, nessuno riesce ad avvantaggiarsi. Berdych con un coraggioso attacco sul rovescio di Federer si porta sul 5-4 e due servizi a seguire, ma Federer con un drop shot prima e con un errore gratuito del ceco poi ribalta il punteggio e va a servire sul 6-5 in suo favore. Ed é qui che ancora una volta Tomas sorprende tutti andando a vincere 2 punti sul servizio dello svizzero con due diritti vincenti, per poi finalmente chiudere il match vincendo 6-4, 6-7(3), 7-6(6) in 2 ore e 51 minuti, terminando 16 minuti dopo lo scoccare della mezzanotte.

“E’ sicuramente una grande vittoria per me – ha dichiarato uno stanco ma soddisfatto Berdych - Dopo un incontro del genere si prova sempre una grande felicitá. L’ultima volta che ci siamo incontrati ero avanti due set ed ho finito per perdere, quindi anche se ero un break avanti nel terzo sapevo che con Roger bisogna sempre rimanere al 100%”.

Evidente la delusione del campione del mondo “E’ chiaro che devo cercare di analizzare cosa c’é che non va nel mio gioco, dopo le prestazioni di Indian Wells e Miami. Non so cosa sia successo, perché in Australia giocavo cosí bene, non so se sia stata la malattia, ma ora é un bene che si vada a giocare sulla terra battuta, magari il cambiamento porterá effetti positivi”.
“Lui ha sicuramente giocato bene, sappiamo che puó inventare colpi incredibili, ha un grande talento e mi aspettavo che sarebbe riuscito ad entrare nei top ten giá da qualche anno. Ma il problema é stata la maniera nella quale io ho giocato stasera”.

Il torneo perde quindi la testa di serie numero 1 e la possibilitá di vedere la finale che tutti stanno attendendo da Madrid 2009. Federer chiude la tournee americana con un terzo turno ed un quarto turno, con entrambe le sconfitte venute al tie-break del set decisivo. Sicuramente un risultato al di sotto delle aspettative per lo svizzero, anche se peró rimane la sensazione che in uno Slam partite come quelle con Baghdatis e Berdych sarebbero finite in maniera diversa.