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26/06/2010 01:48 CEST - Wimbledon

Tutto l'amore per Andy Roddick

Andy Roddick il comico, il giocatore, il procacciatore di cibo, il filosofo, l'uomo. Dal supporto a Isner all'incontro con la regina fino alla vittoria contro Kohlschreiber (75 67 63 63). Qulache spunto per apprezzarlo una volta di più. Enrico Riva

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Mercoledì sera. John Isner, in preda al delirio e dopo essere stato in campo tutto il giorno per riuscire a pareggiare contro Mahut è steso su un lettino a farsi massaggiare. Bussano alla porta. E' Andy Roddick, ha in mano un sacchetto di cibo appena comprato al take away ed è venuto a vedere come sta l'amico distrutto dall'inrterminabile primo turno. Lui, che a Wimbledon è trifinalista, che potrebbe tranquillamente spassarsela e rilassarsi. Invece è lì. Ad aiutare.

Giovedì pomeriggio. La regina viene in visita all'All England e Andy è lì, in fila, vestito da prima comunione a renderle omaggio. Arrivato a casa non ce la fa a trattenersi e su twitter scrive di come Sua Maestà si sia complimentata per il suo ruolo in American Pie. A palazzo reale non si sbellicano come qui in sala stampa e Roddick è costretto a smentire.

Venerdì pomeriggio. Roddick scende in campo contro Kohlschreiber in un match di terzo turno. Fila liscio il primo set in cui il tedesco si fa prendere dal panico sul 56 40 a 15 e perde il set 75. Si complica la vita nel secondo dove fallisce 3 setpoint sul 54 0 a 40 e finisce per perdere il tiebreak 7 a 5. Sfrutta bene i momenti a vuoto di Kohli nel terzo e nel quarto e li chiude entrambi 63. Una partita solida, gestita bene con il servizio e la risposta ma che Andy ha faticato a chiudere perchè i suoi colpi da fondo hanno ormai perso quell'incisività di gioventù. Un bene per chi lo guarda perchè Roddick ora è un giocatore che deve ragionare per fare il punto ed essendo un uomo intelligente spesso lo si vede fare la cosa giusta.

Ma l'uomo da cui non vorresti staccarti mai è quello della sala stampa. Sembrerà un'eresia ma se mi chiedessero qual'è la cosa più bella in assoluto di Wimbledon non avrei dubbi: le conferenze di Roddick. Le sue risposte sono 10 minuti di perfetto mix tra annotazioni tecniche e stand up comedy: ti fa ragionare e ti fa sbellicare con una naturalezza che conquista. Gli chiedono immediatamente di Isner e lui si rifiuta:

"Prima mi fate una domanda su di me"
"Com'è andata oggi?"
"Bene grazie, chiedetemi di Isner"

E giù tutti a ridere. Andy racconta di come tutti i giocatori ne abbiano parlato negli spogliatoi, di come sia un evento "ridicolo" che non si ripeterà mai più nella storia: "Prima di arrivare a 70, ci sono 60, 50, 40 e 30 e nessuno ci è mai arrivato!". Poi l'analisi: "Per arrivare a una vicenda simile ci vogliono due giocatori che servono alla grande e che rispondono male, ma anche così non si spiega del tutto. Fatevene una ragione, è una cosa assurda e come tale non ha spiegazioni che reggano".

L'immagine delle dita di Isner, paragonate alla carne trita dei fastfood, è la fotografia più eloquente della prestazione odierna di John "che comunque ha dimostrato gran classe rimanendo in campo fino alla fine". Poi la benedizione: "ragazzi, Federer che rischia con Falla, la maratona, Nadal al quinto, la regina. Se vi mancano le cose da scrivere in questo Wimbledon è meglio che vi cerchiate un altro mestiere!"

Enrico Riva

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker