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07/07/2010 23:43 CEST - Tennis - Tommasi

Edizione buona ma non super

L'ultima edizione di Wimbledon si è chiusa con una finale modesta, soprattutto se paragonata all'apoteosi delle ultime due, deludente il torneo femminile, mentre il doppio si conferma malato terminale. Per l'Italia donne ancora una volta migliori degli uomini. Rino Tommasi

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Wimbledon - C’è la tendenza, da parte di noi giornalisti sportivi, ad ingigantire, nel bene o nel male, gli eventi ai quali siamo presenti. Non per fare il difficile ma credo che, pur confermando i valori ed in un certo senso i pronostici della vigilia, questa edizione di Wimbledon sia stata buona ma non eccezionale.

E’ mancata l’apoteosi di una finale come le due giocate da Roger Federer e Rafael Nadal ed anche di quella dell’anno scorso che, grazie soprattutto da Roddick, ha avuto durata ed emozioni in abbondanza.

Della conferma di Nadal mi sono occupato ieri. Mi auguro che Berdych riesca ad aggiungersi con maggiore continuità che in passato al gruppo di testa e che Djokovic e Murray non si facciano scoraggiare dalle difficoltà che stanno incontrando per rimanere in alto e magari avvicinarsi al vertice.

Decisamente deludente l’edizione femminile. Sulla superiorità e la durata di Serena Williams si è già detto tutto però il dominio, ormai consolidato della ragazza americana, si sta sviluppando in un contesto che sta perdendo protagoniste ed anche un po’ di qualità, anche se pare giusto concedere a Kim Clijsters e Justine Henin una prova d’appello.

Rischio l’accusa di essere monotono e ripetitivo invitando il lettore a leggere il risultato della finale del torneo di doppio maschile. L’hanno vinta due singolaristi di seconda schiera, l’austriaco Jurgen Melzer ed il tedesco Philipp Petzschner che non erano nemmeno teste di serie battendo due sconosciuti, lo svedese Robert Lindstedt ed il romeno Horia Tecau che frequentando con assiduità una specialità ignorata dai giocatori più forti, erano riusciti a spuntare l’ultima teste di serie disponibile, la sedicesima.

Ogni tanto leggo curiose proposte di chi vorrebbe salvare il doppio. C’è chi suggerisce di aumentare i premi (io li abolirei), di obbligare i giocatori forti a giocarlo. La verità è che si tratta di un malato terminale.

Non era stato difficile pronosticare che l’Italia non sarebbe riuscita a confermare gli ottimi risultati di Parigi che non si erano limitati alla grande vittoria di Francesca Schiavone. In una virtuale classifica a punti a Wimbledon l’Italia si è brillantemente classificata al quarto posto nel settore femminile (era stata seconda a Parigi) ma solo al decimo in quello maschile, dove i risultati sono stati molto deludenti e non è certo la vittoria di Bolelli nel torneo challenger di Torino a sollevarci il morale.

Rino Tommasi

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker