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28/07/2010 10:15 CEST - PROFILI

Julia Goerges l'altra tedesca

Una delle tenniste più “calde” del momento è sicuramente la ventunenne tedesca Julia Goerges, che, dopo aver dato segnali positivi già a Palermo, ha conquistato il primo titolo Wta sulla terra di Bad Gastein. Un risultato che le ha permesso di uscire dal cono d'ombra delle più celebri connazionali Petkovic e Lisicki. Diego Bonomo

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Julia Goerges - Foto di Monique Filippella
Julia Goerges - Foto di Monique Filippella

A Bad Gastein avrà sentito aria di casa lei che parla tedesco, come in Austria, e che è nata in una Bad però in Germania, Bad Oldesloe. E dire che nel resto della stagione la giovane ventunenne non aveva certo impressionato per i risultati ottenuti: mai superato il secondo turno fino a maggio. Il primo quarto di finale dell’anno è arrivato a Strasburgo, dove ha sconfitto la numero 6 del tabellone Bammer per poi perdere da Maria Sharapova. Anche negli Slam nessun risultato eccelso, ma forse anche a causa dei tabelloni ostici: secondo turno in Australia, dove ha perso dalla Wozniacki (4); secondo turno a Parigi, sconfitta da Serena Williams (1); primo turno a Wimbledon, battuta dalla Bartoli (11). Ma proprio dalla sconfitta sull’erba inglese, la tedesca ha infilato una striscia positiva intervallata solo dalla sconfitta con Flavia Pennetta a Palermo. Tredici vittorie su quattordici partite disputate nel mese di luglio da Wimbledon in poi. Prima il successo nel 100mila dollari di Biarritz, in Francia, quindi le semifinali a Palermo. A Bad Gastein altra vittoria, battendo nello stesso giorno prima la Cornet (la semifinale era stata rinviata alla domenica per pioggia) e quindi la Bacsinszky, dopo aver già eliminato la Zakopalova (tds n°4) al primo turno. Senza contare che a Palermo ha anche disputato la finale di doppio in coppia con la Craybas, persa poi dalla coppia Errani/Brianti. Il balzo in classifica è stato notevole. La Goerges aveva terminato la scorsa stagione in 76esima posizione. Oggi occupa la numero 42.

Anche se si tratta del primo successo nel Tour, non è il primo titolo per la giocatrice tedesca. La Goerges infatti vanta in carriera sei vittorie Itf. Il primo evento Itf lo disputa appena professionista, a nemmeno 17 anni nel 2005, mentre i primi due titoli arrivano l’anno successivo, sempre in Germania, a Wahlstedt e Bielefeld. Anche nel 2007 la Goerges vanta due affermazioni Itf, ad Antalya-Ali Bey (Turchia) ed a Bucarest, ma arriva pure il primo risultato di rilievo nel circuito maggiore, la semifinale di Stoccolma persa da Vera Dushevina. Grazie a questi risultati la giocatrice tedesca si avvicina alle centesima posizione in classifica, barriera che sfonda il 9 giugno 2008 dopo il Roland Garros (passando da 119 a 98). Nella stessa stagione Julia raggiunge le semifinali a Portoroz ed i quarti a Memphis. Dal 2009 entra stabilmente tra le prime cento e raggiunge la semifinale al torneo di Quebec City ed il terzo turno a Birmingham. Nello stesso anno conquista anche il primo dei due titoli consecutivi a Biarritz.

La ventunenne tedesca ha anche una buona predisposizione per il doppio, che recentemente gioca in coppia con la Craybas. Lo dimostrano i risultati raggiunti in carriera: cinque sono i titoli Itf ed uno quello Wta, conquistato lo scorso anno a Portoroz, in coppia con la Uhlirova. Con la finale di doppio persa a Palermo, la Goerges ha anche raggiunto il best ranking di doppio, numero 43 del mondo.

La Goerges è allenata da Sascha Nensel, allenatore anche di Nicolas Kiefer. Non è un caso quindi che la giocatrice faccia affidamento su un buon gioco di volo. Sulla terra battuta riesce ad esprimere al meglio il suo potenziale, sebbene a suo dire le piaccia di più giocare sul veloce e sull’erba. Ha dei colpi di base di buona fattura. È regolare sia con il dritto, più “laborioso”, che con il rovescio, che esegue a due mani. Fisicamente è ben dotata: alta 1,80, longilinea, agile e muscolosa al punto giusto. Considerata anche la giovane età, ci sono ancora ampi margini di miglioramento dal punto di vista del gioco, ma il tennis espresso in queste settimane fa certamente ben sperare.
 

Diego Bonomo

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