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19/08/2010 08:19 CEST - Cincinnati

Day 2: avanti Gasquet e Gulbis

Seconda giornata del Master 1000 dell'Ohio. Avanti in rimonta Gasquet su Youznhy, che vendica così la sconfitta in Australia. Passano il turno anche Fish e Chardy. Fuori un mestissimo Blake e Monfils. Nella sessione serale Nalbandian spietato con Ljubicic Nicola Gennai e Karim Nafea

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Seconda giornata nell’umidissima Cincinnati. Ma a sudare (o meglio, gocciolare) non c’è oggi nessun big, in attesa quindi di quello che si preannuncia un “super Wednesday”, con i primi 4 giocatori del mondo a scendere in campo. Non sono però mancati, e non mancheranno nel corso della sessione notturna, incontri di primo interesse, nonché qualità.
Volendo procedere in ordine cronologico, tocca quindi iniziare da quella che (è solo un’impressione di chi scrive) potrebbe forse essere una delle ultime partite di James Blake, che già qualche tempo fa aveva palesato intenzioni di ritiro. E in effetti, se l’americano deve continuare a giocare per fare figure barbine come quella odierna, beh, non avrebbe tutti i torti.
Blake, in un drammatico (per lui) primo incontro sul centrale è rimasto in campo neanche il tempo di un set di una partita normale contro Denis Istomin, talentino uzbeko. 45 minuti netti per un rapidissimo 6-3 6-0. Inutile anche solo cercare di analizzare un match che non è stato tale. Basti il numero dei punti vinti dai due: 54 per l’atleta dell’ex Repubblica Sovietica, 24 soltanto per l’ex numero 4 del mondo allenato da Kelly Jones (visti i risultati si potrebbe ritenere che sia il cantante degli Stereophonics). Al prossimo turno Istomin incontrerà nientemeno che Roger Federer, reduce dalla fatiche canadesi e quindi potenzialmente più vulnerabile. Di certo lo svizzero dovrà fare molta attenzione sul suo lato sinistro. Il rovescio dell’uzbeko non perdona.
Dopo la disfatta di Blake, sul centrale hanno dato vita a una partita molto equilibrata, e a tratti anche gradevole, Mardy Fish e Gilles Simon. Nel primo parziale sono fioccati gli aces da ambo le parti, e difatti non vi sono stati break. Inevitabile l’epilogo al jeu decisif, dove il Pesce ha piazzato il minibreak sul 5-4, aggiudicandosi poi lo spacca parità due punti dopo. Nel secondo set, invece, calate un pochino le percentuali al servizio, si è scambiato di più, ma, anche in questo caso, a dare la decisiva sgassata finale è stato l’americano, che ha così chiuso per 7-6(4) 7-5. Al prossimo turno, l’amicone del derelitto Blake (Fish era colui che di tanto in tanto rasava a zero la crapa di James) se la vedrà con Fernando Verdasco.
Il match del giorno era invece di scena sul Grandstand, e metteva di fronte due reucci del genio sregolatezza e spreco di talento, cioè a dire Gasquet e Youzhny. Richard ha avuto modo di prendersi la rivincita della sconfitta in Australia, dove conduceva per due set a zero. La partita non è stata però bella come quella giocatasi in gennaio, anche se, inevitabilmente, visto il talento dei due, qualche colpo da cineteca c’è stato. Visto l’inizio l’esito pareva scontato. In un lampo Misha incamerava il primo parziale per 6-2, con Richard che litigava e non poco col suo dritto, nonché con la sua posizione in campo, davvero troppo arretrata. Nei successivi due set, però, il francese cominciava a sbagliare meno (e il russo di più) e la partita si faceva interessante. Al decimo gioco del secondo parziale l’ex enfant du pays toglieva per la prima volta il servizio a Youznhy, portandoselo a casa (il set, non Youznhy) per 6-4. Il match di fatto finiva lì, visto che la testa di serie numero 12 in pratica usciva dal campo, consegnandosi a Riccardino. Finale: 2-6 6-4 6-1. Al prossimo turno Gasquet incontrerà Michael Berrer, l’allievo di Pistolesi.
Altre partite in programma sul Grandstand e sul campo 3 sono state quelle dalle quali sono usciti vittoriosi Philipp Kohlschreiber e Alejandro Falla, rispettivamente opposti a Horacio Zeballos e a non-so-cosa-sia-la-tattica-gioco-per-fare-spaccate Gael Monfils. Il tedesco, in una partita contrassegnata da molti ace (14 per lui, 10 per l’argentino) se l’è dovuta sudare la vittoria, visto che aveva smarrito il primo set al tie break. Nei restanti parziali, però, il crucco non ha concesso neanche una palla break, togliendo invece il servizio una volta a set al suo avversario. Risultato finale: 6-7(2) 6-3 6-4.
Il prossimo avversario di Kohlschreiber sarà proprio il colombiano Falla, sempre fastidioso, per chiunque (chiedere all’ex Re di Wimbledon). Alejandro (conoscerà Roberto e Fernando, amichetti di Lady Gaga?) ha vinto le resistenze di Monfils per 6-3 6-4, in un’ora di gioco. A dir poco irritante la conduzione di gioco del francese, ma non è una novità.
Altri match conclusi fino ad adesso sono il derby tra Benneteau e Llodra, che Julien si è aggiudicato in rimonta per 3-6 6-3 6-2 e quello tra il neo quartofinalista di Toronto Chardy e Florian Mayer. A spuntarla è stata il galletto (6-2 7-6), che conferma così il suo buon stato di forma.

A chiudere il programma diurno sul campo centrale è l’incontro di secondo turno tra il ceco Tomas Berdych ed il discontinuo francese Paul-Henry Mathieu. La partita è combattuta solo nel primo set dove a tratti Berdych è messo in difficoltà dai colpi del transalpino che comunque si trova costretto a cedere il set al decimo gioco. Da lì in poi il ceco non si guarderà più indietro conquistando due break di vantaggio e limitandosi per il resto della partita a mantenere il distacco. Nonostante un tentivo di rimonta, Mathieu, che riuscirà a recuperare uno dei due break di svantaggio passando dal 5-1 al 5-4, dovrà soccombere alla maggiore solidità e potenza del numero sette del mondo che riuscirà a chiudere set e partita nel successivo turno di battuta. Berdych che l’anno scorso sui campi infuocati dell’Ohio perse nei quarti di finale con Nadal, dovrà affrontare il cipriota Marcos Baghdatis nel prossimo match. Il finalista dell’Australian Open 2006 ha superato in tre set il brasiliano Tomaz Bellucci. Come gli accade nelle ultime settimane Baghdatis ha cominciato in maniera molto convincente la partita ed ha conquistato facilmente il primo set per 6-2 grazie anche alla titubanza di Bellucci. Nel secondo set il brasiliano appare più convinto (e viene anche aiutato dal cipriota che mette in campo solo il 26% di prime palle) e riesce ad equilibrare la partita conquistando il secondo parziale per 6-4. Il terzo set è molto equilibrato, con Baghdatis che cerca in tutti i modi di far rientrare in partita un Bellucci apparso nervoso ed indolente, e si conclude solo al tie-break decisivo grazie ad una partenza sciagurata del brasiliano che lascia all’avversario un vantaggio di 5-1. Il cipriota afferrerà questa volta l’occasione e chiuderà per 7-4, prenotandosi appunto una partita con Berdych che lo ha battuto due volte sui tre precedenti. Una delle partite di primo turno che si giocano sui campi secondari vede coinvolte due promesse del tennis mondiale: una, Ernests Gulbis, in decisa ascesa che ha iniziato la settimana con la miglior classifica della carriera e l’altra, Donald Young che ormai si fa aspettare da un po’ troppo tempo per suscitare ancora interesse. Primo set che ha bisogno del tie-break per essere assegnato a Gulbis che all’inizio del secondo cambierà decisamente marcia scappando in vantaggio di due break e gestendo la situazione fino a chiudere per 6-4. L’ultima partita del programma diurno sul Grandstand vede opposti l’ex numero uno del mondo Lleyton Hewitt ed il cinese di Taipei Lu. Partita piuttosto equilibrata fino al 4-4 del primo set dove poi l’australiano infilerà due giochi consecutivi per conquistare il primo set. Il secondo parziale invece è solo accennato, in quanto Lu si ritirerà sul 4-0 per Hewitt. Con questa vittoria Hewitt ha prenotato un secondo turno piuttosto complicato contro il due volte finalista del Roland Garros Robin Soderling.

La sessione serale invece propone forse la partita più interessante della giornata nella sfida tra Nalbandian, che appare tornato al suo miglior livello, e Ivan Ljubicic che invece non è al massimo della forma, entrambi ex numeri 3 della classifica mondiale. Il primo set parte già con uno scambio di break tra i due giocatori. Ljubicic, che riesce a brekkare nel primo game l’argentino, si trova costretto a restituire immediatamente il vantaggio, ristabilendo l’equilibrio nonostante una grande resa con la prima di servizio. La partita procede all’insegna dell’equilibrio e con un livello di tennis decisamente elevato fino al 5-5. Da qui in poi sarà un assolo di Nalbandian che approfitta del calo con la prima di servizio del croato e che comincia a martellarlo con le sue straordinarie risposte. Molto indicativo il fatto che in tutta la partita, finita con un crudele 7-5 6-0, Ljubicic abbia ottenuto il 5% (no, non è un errore di battitura) sulla seconda con un complessivo e disarmante 1/19. L’altro match del programma serale si giocava sul Centrale e vedeva impegnati John Isner e Lukasz Kubot. Partita abbastanza noiosa con Isner che approfitta della partenza sottotono di Kubot e vola sul 3-0 mantenedo il break fino alla fine del set e, anzi, conquistandone un secondo per chiudere 6-2. Il secondo set parte con un Kubot più convinto ed aggressivo che riesce a mantenere l’equilibrio fino al 2-2 (momento nel quale peraltro è costretto a salvare una palla break). Nel successivo game di servizio, sotto 3-2, Kubot gioca probabilmente il peggior game della partita (e fidatevi, ce ne voleva) e regala il break a Isner che se lo porta fino alla fine chiudendo per 6-3 senza aver mai concesso una palla break. Nel secondo turno lo statunitense affronterà David Nalbandian che per il livello mostrato partirà decisamente favorito.

Primo turno
E. Gulbis b. D. Young 7-6(5) 6-4
L. Hewitt b. Y. Lu 6-4 4-0 ritiro
D. Nalbandian b. (15) I. Ljubicic 7-5 6-0
J. Isner b. L. Kubot 6-2 6-3
Secondo turno
(7) T. Berdych b. P. Mathieu 6-4 6-4
M. Baghdatis b. T. Bellucci 6-2 4-6 7-6(4)

 

Nicola Gennai

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker