24/08/2010 10:12 CEST - ATP Cincinnati

Federer fa poker a Cincinnati

Federer Toronto

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E' stata una delle più lunghe finali a Cincinnati. Una delle più lunghe e sofferte anche per il vincitore, che un
novellino non è proprio, e che oggi ha conquistato il 17esimo titolo a livello Master Series -o Master 1000 che dir si voglia-.
Ha sofferto Roger Federer, un po' perchè è entrato in campo forse troppo teso e troppo cauto, causa le precedenti sconfitte nelle ultime finali giocate, e un po' perchè Mardy Fish ha giocato una delle più belle partite in carriera per solidità e continuità di gioco.

Dopo quasi tre ore tiratissime, si deve arrendere ad un Federer oggi troppo passivo e parecchio falloso, sceso in campo senza il coltello tra i denti ma concentrato al servizio.

Non sfrutta lo svizzero le due palle break del terzo gioco e un'altra nel corso del primo set -su due Fish tira due aces- e in tutta la partita il numero 2 del mondo ne concederà appena una nel secondo parziale. Ma sono i punti importanti a contare e su quelli Federer rivela tutto il bisogno che avrebbe della fiducia del vincente, al momento.
Avanti 5-4 e servizio nel TB, grazie a due punti straordinari, non è in grado successivamente di mettere in campo nemmeno una prima e Fish chiude il TB 7 punti a 5.

Nel secondo si va avanti seguendo i servizi, entrambi concedono poco o nulla: ma nel TB del secondo set è Federer a venire fuori finalmente più aggressivo e determinato, indovinando alcuni punti che lo portato a vincere 7 punti a 1.
Neanche adesso però molla, questo nuovo Mardy Fish. Serve a Roger un po' di fortuna e determinazione in più per strappare finalmente la battuta all'americano dopo quasi 3 set: ma riesce, con volontà e pazienza, a servire per il match e chiudere la pratica e il digiuno che per uno
come lui durava da troppo tempo. Non certo il miglior Federer visto qui a Cincinnati, ma la vittoria di oggi può ridargli una consapevolezza che tutte le buone prestazioni e la brillantezza fisica possono non regalarti.

Quarto titolo qui nell'Ohio -il primo in un anno pari-, 17esimo Master Series e 63esimo titolo in carriera, secondo della stagione.

Fish esce a testa altissima e da lunedì sarà numero 21 del ranking mondiale. E con 0 punti da difendere a New York, può volare davvero in alto.

Rossana Capobianco