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27/08/2010 14:07 CEST - Programmazione

Slam e TV, quale compromesso?

Con gli US Open alle porte, il famigerato SuperSaturday torna d'attualità insieme all'eterno dilemma: arrendersi ai soldi e alle richieste delle TV, o proporre una programmazione più razionale? Ecco come i quattro Slam organizzano le proprie due settimane. Gabriele Cucchi

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Arthur Ashe
Arthur Ashe

Si parla tanto dei quattro tornei del Grande Slam in riferimento all'atmosfera, al pubblico, alla collocazione in calendario, alla superficie, all'albo d'oro, alle condizioni climatiche eccetera...
In quest'occasione osserviamo con maggior attenzione come ognuno di essi gestisce la programmazione degli incontri, focalizzandoci sui singolari (maschile e femminile).

Premettendo che nei primi giorni/turni si gioca in alternanza tra parte alta e bassa del tabellone (la prima in cui è posizionata la testa di serie numero uno e la seconda la due), si propone l'organizzazione che tipizza le manifestazioni prese in esame.
Il tutto è chiaramente da intendersi in assenza di imprevisti causati dal maltempo.


Australian Open

Si inizia di lunedì per terminare alla domenica della settimana successiva per un totale di 14 giorni no stop di tennis.

Domenica (giorno 7) 4 ottavi maschili e 4 femminili
Lunedì (giorno 8) 4 ottavi maschili e 4 femminili
Martedì (giorno 9) 2 quarti maschili e 2 femminili
Mercoledì (giorno 10) 2 quarti maschili e 2 femminili
Giovedì (giorno 11) 1 semifinale maschile e 2 femminili
Venerdì (giorno 12) 1 semifinale maschile
Sabato (giorno 13) finale femminile
Domenica (giorno 14) finale maschile

Unico tra i 4 a disputare le semifinali maschili in due giorni diversi.


Roland Garros

Si inizia di domenica e si conclude in quella dopo due settimane per complessivi 15 giorni di tennis senza sosta.

Domenica (giorno 8) 4 ottavi maschili e 4 femminili
Lunedì (giorno 9) 4 ottavi maschili e 4 femminili
Martedì (giorno 10) 2 quarti maschili e 2 femminili
Mercoledì (giorno 11) 2 quarti maschili e 2 femminili
Giovedì (giorno 12) 2 semifinali femminili
Venerdì (giorno 13) 2 semifinali maschili
Sabato (giorno 14) finale femminile
Domenica (giorno 15) finale maschile

Unico a cominciare di domenica.


Wimbledon

Si inizia di lunedì, e si finisce nella seconda domenica per 13 giorni di tennis giacché la domenica di mezzo non si gioca, la quale configura un'altra peculiarità dei Championships oltre all'obbligo di vestirsi di bianco e i campioni in carica che inaugurano il Centre Court.

Lunedì (giorno 7) 8 ottavi maschili e 8 femminili
Martedì (giorno 8) 4 quarti femminili
Mercoledì (giorno 9) 4 quarti maschili
Giovedì (giorno 10) 2 semifinali femminili
Venerdì (giorno 11) 2 semifinali maschili
Sabato (giorno 12) finale femminile
Domenica (giorno 13) finale maschile

Unico a far disputare tutto il turno dagli ottavi compresi in poi nell'arco dello stesso giorno, sia per uomini che per donne.


Us Open

Vedi Australian Open.

Domenica (giorno 7) 4 ottavi femminili *
Lunedì (giorno 8) 4 ottavi maschili e 4 ottavi femminili
Martedì (giorno 9) 4 ottavi maschili e 2 quarti femminili
Mercoledì (giorno 10) 2 quarti maschili e 2 quarti femminili
Giovedì (giorno 11) 2 quarti maschili
Venerdì (giorno 12) 2 semifinali femminili
Sabato "SuperSaturday" (giorno 13) 2 semifinali maschili e finale femminile
Domenica (giorno 14) finale maschile

* Nel maschile si pone fine agli incontri di terzo turno/sedicesimi.

Unico a proporre l'ormai famigerato SuperSaturday in quanto succubo delle televisioni, nonché unico Slam ad avere il tie-break pure nel set decisivo e a non rispettare parte bassa o alta nei primi turni: lo scorso anno per esempio la testa di serie numero 2 Murray e la 4 Djokovic scesero in campo lo stesso giorno (il secondo), nonostante fossero state sorteggiate in parti opposte del tabellone (Andy bassa mentre Nole alta).

Il SuperSaturday, così come l'intera programmazione del torneo (il primo turno spalmato su 3 giorni per concentrare le partite di terzo e quarto turno nel lungo weekend del Labor Day e la leggerissima seconda settimana per avere parecchi match di cartello la sera), è fatto su misura per la televisione.
Ciò avviene dal momento che la CBS sborsa una quantità di denaro paurosa, che le consente di dettare le condizioni, sicché l'equazione è molto semplice: se la CBS riesce ad avere i match di cartello nei periodi di ascolti maggiori (ovvero la sera e nei fine settimana), può vendere più cari gli spot pubblicitari all'interno del programma tennistico, pertanto ottiene più introiti e perciò può pagare di più per i diritti.
In sostanza i giocatori accettano una programmazione meno tecnica ma più commerciale in cambio dei benefici economici che se ne ottengono, e che la CBS in parte rigira agli stessi tennisti.
(Vanni Gibertini)

Preso coscienza di questo, per un appassionato di tennis rimane inaccettabile che non vi sia almeno un giorno di riposo tra semifinale e finale in un incontro al meglio dei 5 set, sia per buonsenso che per uniformità rispetto alle altre tre competizioni maggiori.
Se può pure andar bene la differenza del tie-break anche al quinto set (non pochi, tra cui Rino Tommasi, infatti vorrebbero che fossero gli altri Major ad adattarsi, introducendo lo "spacca-parità"), la scelta di semifinali sabato e finale domenica appare più indigesta.

Nei commenti qua e là, alcuni, riferendosi alla famosa semifinale tra Verdasco e Nadal all'Australian Open 2009, ricordano erroneamente che il maiorchino giocò la finale contro Federer il giorno successivo, quando invece sabato poté riposare.
Ecco: immaginiamo se quella semifinale si fosse giocata come seconda (o prima) il SuperSaturday, beh, a quel punto non sarebbe stato fortemente svantaggiato rispetto all'altro finalista (naturalmente nell'ipotesi di semi per lui "normale")?

D'accordo che fa parte del gioco e quindi se l'incontro si allunga oltremodo è pur una componente di demerito, eppure probabilmente è ragionevole lasciare almeno un giorno libero tra semifinale e finale, essendo un match sulla lunga distanza dei 5 set, nevvero?

Logicamente l'esempio di Nadal-Verdasco è stato menzionato in quanto impresso nella memoria di pressoché tutti, oltreché nella fattispecie paradigmatico per corroborare la tesi.

Benché, con buona pace di chi concorda col sottoscritto, verosimilmente il SuperSabato non verrà soppresso, non ci è impedito di esprimere un parere al riguardo.

A parte questo, guardando la gestione degli altri tre, mi pare che non vi siano altre osservazioni particolari da fare: quella di Wimbledon sembra quella più ordinata con tutti gli ottavi, i quarti e le semifinali nello stesso giorno, però poi sta alla soggettività preferire l'una o l'altra opzione, compatibilmente con predilezione e tempo personali.

Gabriele Cucchi (a.k.a. +PSTN+)

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker