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30/08/2010 22:59 CEST - Us Open

Errani il derby è tuo, Garbin ko

Il ventunesimo derby italiano a livello di Slam femminile si risolve per la giocatrice che si allena in Spagna. Sei break nei primi sei games in un match che sembrava l'opposto di Isner-Mahut. Il security "gorilla" protagonista involontario all'inizio del match. Gianluca Comuniello

 

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Garbin-Errani, derby di primo turno sul campo 15 del Billie Jean King Tennis Centre di New York. Incontro che apre il programma di questo Us Open 2010 per quanto riguarda questo campo laterale. La sicurezza è rappresentata da un energumeno bianco di razza caucasica che probabilmente non conosce le regole del tennis, perchè si alza a controllare il pubblico con aria truce e (vagamente) instupidita nei momenti più sbagliati, per la disperazione della giudice arbitro che è costretta a chiedegli di sedersi da qualche parte con la frequenza di circa una volta ogni dieci minuti.
“Dove vuoi stare?” gli chiede ad un certo punto disperata. La risposta è uno sguardo vacuo di quelli che difficilmente riesci a sostenere. Poi c'è anche la partita, per fortuna. Trentaduesimo derby italiano a livello Slam, ventunesimo femminile (e ora sappiamo che ci sarà al secondo turno il ventiduesimo: Camerin-Schiavone). Il rovescio classico contro il colpo bimane. La varietà di schemi (discese a rete, palle corte, bote piatte) contro la varietà di ritmo. La play maker, nel senso di costruttrice di gioco, contro il muro. Il derby Garbin-Errani potrebbe essere descritto anche con questa mnciata di luoghi comuni buoni per tutte le stagioni. Solo che la partita si è divertita a smentire e a confermare questi luoghi comuni in maniera totalmente schizofrenica ad ogni soffio del (debole) vento presente in questo primo lunedì. Si inizia con sei break consecutivi. In pratica le giocatrici tengono la risposta, più che il servizio. Qualche doppio fallo, molte seconde e molti cambi di gioco. La Errani cerca, senza riuscirci sempre, di applicare lo schema per lei più redditizio: mettere dentro un primo servizio non eccessivamente aggredibile ed entrare nello scambio. La Garbin cerca, senza riuscirci sempre, di entrare dentro il campo alla prima occasione possibile. Purtroppo l'inizio non è proprio scintillante e così dopo una buona manciata di game entrambe le giocatrici si trovano ancora con uno zero nella casella dei vincenti. Però, inoltrandosi nel set, la qualità migliora e le due due tenniste si adattano ai loro ruoli naturali e previsti alla vigilia. La Garbin deve fare più cose, per stare a galla nel match. Deve attaccare, fare palle corte, tirare qualche servizio piatto: deve insomma fare qualunque cosa le eviti lo scambio asfissiante, territorio preferito di Sarita. Dopo 6 games consecutivi di break nessuno si aspetta che il primo set si chiuda al tie-break, ma invece è quello che succede, non prima che Tax abbia due preziosissime palle break che sono anche set point sul 5-4 servizio Errani. Un errore di rovescio di Garbin ed uno scambio comandato da Saretta e chiuso con una volée alta di dritto portano la spagnola d'adozione sul 5 pari. Era il treno da prendere assolutamente, quello, ma Tax ne ha anche un altro, un trenino, un piccolo bus, che passa nel tie-break, quando Garbin si trova sopra 3-1 e poi 4-3 e servizio. Ma in quel momento il suo necessario inventare cose si incarta, la palla comincia di nuovo ad allontanarsi dalle righe e il set, e forse la partita, sfugge. Nel secondo Tax prova a star lì, ci riesce fino all'undicesimo gioco in una maniera orgogliosa che le fa onore, ma la partita è andata. 7-6, 7-5 Errani in una giornata dal caldo infernale.
“Nel secondo set la partita era andata, lo sentivo. Ma Sara ha meritato, anche se dice di aver giocato male” riconosce una sportivissima Garbin alla fine del match. Per Tax quest primo turno di New York ha rappresentato il 44esimo Slam giocato. Il record assoluto per il tennis femminile italiano disterebbe appena 6 slam. Ma 6 Slam sono un anno e mezzo.
“Ed un anno e mezzo è lungo, io devo vivere alla giornata” dice Tax.
Sara invece è contenta di averla “sfangata” in una giornata non proprio felice. Ora c'è la Kleybanova: “In questi tornei hai tanta pressione, perché ci sono molti punti in palio. Aver messo una partita in cascina è importante. E ora la prossima la lottiamo”.
 

Gianluca Comuniello

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker