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31/08/2010 05:51 CEST - Us Open

Pennetta risponde, Vinci bene ma ko

Flavia replica alla prestazione di Francesca e giocando una partita giudiziosa porta a casa una vittoria fondamentale per alleggerire la cambiale da pagare al termine di questi US Open. Comuniello e Cherici

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Pennetta-Falconi 6-2 6-1

C'era qualche dubbio sulle condizioni fiische di Flavia Pennetta prima del suo debutto a questi US Open. L'estate americana non era stato affatto male, ma agli occhi di chi valuta i risultati un tanto al chilo i suoi risultati nell'agosto statunitense avevano la grossa pecca di non aver previsto un acuto pari alla vittoria del torneo di Los Angeles del 2009. A ciò si aggiungevano gli acciacchi fisici, i problemi al piede che Flavia aveva palesato nella fase finale di avvicinamento all'ultimo Slam della stagione. Ad accendere ulteriore interesse mediatico sulla partita, la sua avversaria, quella Falconi salita agli onori delle cronache come “tennista che si è fatta da sé”, giocando suy playgroun pubblici in una storia che sa più di basket che di tennis. Bene, con una prestazione accorta, anche se costellata da qualche errore di troppo, Flavia ha condotto il match in porto senza troppo penare. 27 minuti per il primo set, in cui si sono contati ben 32 errori gratuiti da una parte e dall'altra. Falconi in realtà cercava di fare qualcosa, non molto ma qualcosa. Ma la sua velocità di palla risultava poco problematica per Flavia che, limitandosi a giocare un buon ritmo aspettava spesso di passare dal bancomat degli errori della sua avversaria. Lo schema si ripeteva nel secondo set, con in più il sapore dell'ineluttabilità, dovuto alla sensazione che la stessa statunitense sicuramente aveva di non possedere la minima chance di rientrare in partita. E infatti il secondo set si chiudeva ancora più velocemente: di minuti ne bastavano 24, per un totale di 51. 22 punti in più conquistati da Flavia, zero servizi concessi (ed una sola palla break) ed uno stratosferico 91% di punti vinti con la prima. Cosa dire? Poco, un 6-2, 6-1 si commenta da solo. Il prossimo turno sarà una storia più seria: ad attendere Flavia c'è la Szavay, test più credibile per capire le reali condizioni di Flavia. Intanto ci piace dire che se Schiavone ha chiamato ad inizio giornata con una vittoria in 58 minuti, Pennetta ha risposto a fine giornata con una vittoria in 51 minuti. E nel frattempo, a completare un quadro trionfale, la Vinci giocava un gran tennis sul centrale contro Venus Williams.

V. Williams - Vinci 6-4 6-1

Niente da fare. Troppo forte Venus per una pur brava e coraggiosa Robertina Vinci. La 27enne giocatrice di Taranto ha avuto l'onore di aprire le sessioni serale di questa edizione dello Us Open, affrontando la maggiore delle sorelle Williams, vera e propria beniamina del pubblico e tra le favorite per la vittoria finale.

L'inizio è stato molto complicato per la pugliese. Un po' l'emozione del centrale, un po' la violenza dei colpi di Venus e in men che non si dica si vola prima 3-0 e poi 4-1 per l'americana.
Qui però Robertina è brava a non abbattersi e a reagire infilando tre giochi consecutivi. I colpi classici dell'italiana sono stati molto apprezzati dal pubblico dell'Arthur Ashe che ha applaudito a scena aperta alcune soluzioni al volo della tarantina.
Purtroppo, la nostra giocatrice ha poi ceduto il servizio sul 4-5 e da quel momento in poi non c'è stata più storia. Venus, da parte sua, è apparsa in buone condizione (come non la si vedeva da tempo) e soprattutto molto determinata. Ha accompagnato alcuni colpi vincenti con dei pugnetti e dei c'mon che non le sono molto abituali, segno evidente che ci tiene a far bella figura in questo torneo diventato improvvisamente apertissimo vista la contemporanea assenza di Serena e della Henin.

Peccato per la Vinci, perché con un sorteggio un filino più favorevole avrebbe probabilmente potuto passare qualche turno al pari delle altre italiane (difficilmente avrebbe perso con la Parmentier ad esempio). Certo il suo è un tennis veramente d'altri tempi. Bellissimo da vedersi, ma che rende pochissimo su questi campi così veloci e, soprattutto, contro giocatrici così potenti come Venus. Brava comunque per come ha tenuto il campo ed interpretato la partita: di più non poteva davvero fare.

                                                                                                                                     

Comuniello e Cherici

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker