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01/09/2010 11:23 CEST - US Open 2010

Roger did it ..again!

In un primo turno scontato e poco significativo, Federer ritenta il suo colpo più famoso e gli riesce ancora, come allora. Buon esordio, diversi aces, molti errori al volo e risposte aggressive. 6-1 6-4 6-2 il punteggio. La GIF del colpo all'interno. Da New York, Rossana Capobianco

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Agli attori della notte è da sempre richiesto di stupire il pubblico, di conquistarsi una standing ovation affinchè il prezzo del biglietto sia realmente ben speso.


L'attore di questa notte newyorchese non è certo un novellino, si chiama Roger Federer e il suo biglietto da visita si fa notare per quel 16 scritto appena sotto il nome; di quei 16, 5 si sono consumati a Flushing Meadows, in quell'Arthur Ashe che oggi lo attendeva di nuovo dopo la finale persa con Del Potro lo scorso anno.


Difficile oggi per Federer riuscire a stupire il pubblico: un avversario argentino mai incontrato, numero 94 del mondo, specialista su terra, era dura potesse creare grossi problemi; e dunque, aspettarsi spettacolo era da illusi. Ma Roger sa inventarsi quelli che David Foster Wallace definì “Federer moments”, e vi assicuro che assistere ad uno di questi istanti dal vivo non è così semplice.


E così, in mezzo ad aces ed errori grossolani al volo -volè di dritto davvero terrifiche stasera- , servizi deboli di Dabul e risposte in top di rovescio mai così aggressive di Federer, arriva.


Per sottolineare che quella volta non fu certo casuale, per dimostrare che lui vuole ancora essere l'attore principale qui a New York. Il colpo tra le gambe arriva sul 5-3 servizio Dabul, che azzarda un pallonetto nel quale Federer legge la possibilità di tentarlo ancora, sa che il pubblico lo sta chiamando: lo riprova, e riesce ancora. Incrociato, decisamente meno potente ma in contropiede, e lo stadio esplode. 3 minuti 3 di standing ovation, con lo stesso Federer ad esultare scuotendo la testa incredulo di quello che aveva appena rifatto, così come tutto il pubblico dell'Arthur Ashe, Thierry Henry seduto nel suo box ed il suo nuovo allenatore, Paul Annacone.


La partita si traduce sostanzialmente in questo: per il resto è il classico primo turno di Federer qui a Flushing, un allenamento agonistico iniziato con una pericolosa palla break, unica del match, nel quale Federer ha sbagliato molto e provato a non finire diverse soluzioni, in risposta e al servizio.


Parecchio distratto ma evidentemente centrato, Roger ha avuto nel colpo di scena il senso di questa partita, che lo ha visto come al solito sprecare palle break a dismisura ed iniziare la propria campagna per il sesto titolo a New York.

 

 

 

Rossana Capobianco

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker