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09/09/2010 00:28 CEST - Us Open

Schiavone cede, Venus in semi

Peccato “Schiavo” perché hai giocato davvero bene, compatibilmente con la situazione che ti si è presentata. Davvero una sconfitta che ti ha visto uscire dall’Ashe Stadium a testa alta, fra gli applausi, dopo quasi due ore di gioco (1h e 54 minuti).  Sarà superata dalla Zvonareva e scenderà a n.8 lunedì se la Clijsters si ripete Ubaldo Scanagatta

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Prima c’era stata un’attesa interminabile, 4h e 28 minuti quanto è durato il match vinto 6-4 al quinto da Wawrinka su Querrey dopo 186 punti a 188 (due svizzeri nei quarti, ultimo superstite americano ora out anche lui).

Un’attesa che ha logorato anche noi giornalisti in attesa del match per noi clou, figurarsi _ pensavo in quei lunghi momenti _ la Schiavone che non ha certo l’esperienza di Venus anche nelle attese di incontri importanti.

Chissà quante volte la regina di cinque Wimbledon ha dovuto aspettare che smettesse di piovere quando non c’era ancora il tetto. Un vantaggio in più per l’avversaria di Francesca, oltre al conforto inimmaginabile di sette vittorie in sette sfide.

Non a caso la prima cosa che ha detto Venus sul campo al microfono di Pam Shriver e dell’Espn è stata quella.

Poi il vento. Me ne sono reso conto soltanto quando dalla fila 20 dello stadio sono sceso giù, all’inizio del secondo set, alla primissima, subito dietro il seggio dell’arbitro. Ebbene c’era un vento che non potete immaginare. Così ho capito perché i primi cinque games siano stati tutti vinti da chi giocava dalla parte dello Shea Stadium, alla sinistra dell’arbitro.

Direte, ma il vento c’era per tutte e due le tenniste. No, non è così, perché Francesca gioca _ o giocherebbe _ molti più colpi in slice, con il taglio sotto la palla, e la palla gli volava via da una parte del campo oppure si rallentavano paurosamente dall’altra diventando comodi assist per le poderose accelerazioni di Venus.

Gli sono volati via, infatti, tre attacchi di rovescio e questo fatto l’ha un po’ destabilizzata. Non poteva più giocare con la varietà di schemi che le è propria. E’ stata costretta ad attaccare, talvolta, seguendo colpi coperti perché più facilmente controllabili, ma quelli davano meno fastidio a Venus che soprattutto di rovescio ha lasciato partire passanti che a malapena Francesca poteva prendere, difficilmente controllare, certo non piazzare. Sulla prima volee non vincente di Francesca Venus si è avventata più volte come una furia.

Mi è parso di rivedere la Venus dei tempi migliori, quella che già a 20 anni _ sì dieci anni fa! _ era capace di vincere per la prima volta questo torneo, per poi fare il bis l’anno dopo e raggiungere la finale contro Serena l’anno dopo ancora.

Francesca ha giocato una partita assolutamente alla pari. Avrebbe potuto essere avanti 3-0 nel primo set (con una seria di 8 punti a 1 fra secondo e terzo game) se non si fosse fatta strappare il primo game (peraltro alla quinta palla break) dopo aver sciupato la sua unica palla-game con uno dei due doppi falli del game d’apertura. Ma anche in questo caso il vento deve aver avuto la sua parte. Alla fine Francesca avrebbe fatto 5 doppi falli e Venus ben 9.

Sulla seconda palla, al di là dei 9 doppi falli, Venus era perfino più vulnerabile di Francesca, ma sulle prime di servizio invece la differenza era tutta a favore di Venus, non tanto per il numero degli aces, 3 a 2 per l’americana, ma per i servizi vincenti che le hanno dato tanti punti gratis senza la necessità di scambiare.

Si sapeva che se fossero arrivate al tiebreak, com’è accaduto nel primo set, Venus sarebbe stata ancora più avvantaggiata. Questione di servizio e di esperienza. Infatti Francesca, bravissima fino a quel momento, le ha subito regalato il primo punto sul proprio servizio su un drop-shot improbabile (che il vento ha reso ancora più goffo…ma era comunque un’idea sbagliata in quel frangente e in quella posizione, tant’è che se anche la palla fosse passata con tre passi Venus era già pronto a ghermirla).

Sotto 0-4 nel tiebreak la rimonta di Francesca, davvero irriducibile, è giunta abbastanza inattesa. Peccato che sul 4 pari le sia uscito di un centimetro un dritto a uscire, perché sotto di un minibreak ha saputo prodursi in uno scambio fantastico chiuso da una volee di dritto che ha procurato una standing ovation a metà.

Purtroppo poi però le è finito fuori un rovescio lungo tagliato (uno di quei tre cui alludevo) e ha sbagliato un dritto sull’ultimo punto: 1 h e 05 e si passava al secondo set.

Anche nel secondo Francesca ha avuto gli “attributi” per rimontare da 1-4 fino a 3-4 strappando la battuta a Venus e giocando alcune volee in acrobazia _ una tirandosi fuori un colpo al volo dall’ombellico da applausi a scena aperta con lei che saltava esaltandosi e noi che facevamo fatica a star fermi sui nostri seggiolini _ ma sul 4-3 nonostante il 30-15 a favore ha purtroppo perso nuovamente il servizio.

All fine ha perso ma si è dimostrata all’altezza della situazione. Ha fatto solo sei punti in meno di Venus, che _ più esperta a questi livelli _ ha fatto quelli che contavano di più. Come quelli del tiebreak che, si sa, valgono doppio. Ma questa Schiavone dell’US Open 2010 non vale meno di quella che ha vinto il Roland Garros. Mi viene da dire soltanto un altro …peccato! Peccato che abbia già 30 anni. Ma ha un fisico intatto, il suo preparatore atletico dice che è come se avesse molti anni di meno, la convinzione di migliorare c’è, e sono quasi certo che migliorerà ancora. Grazie Francesca!
 

Nella conferenza stampa post-match Francesca ha dichiarato: "Perdere questa partita è stato doloroso. Il vento ha inciso tantissimo sul mio servizio oggi, mentre Venus serve dal secondo piano e le da' meno fastidio rispetto a me. Il mio gioco può darle fastidio, nonostante i precedenti siamo spesso state vicino come livello di gioco. Peccato per quella palla sbagliata d'un soffio sul 5-5 del tie-break, ma devo imparare a gestire meglio quei punti così importanti. Devo essere più 'vincente' in quelle situazioni se voglio battere atlete come Venus".

Venus è stato un filino meno carina nei confronti della nostra giocatrice: "Francesca ha detto che il suo gioco può darmi fastidio? Non so...ho sempre vinto contro di lei, per questo mi piace vedere il mio nome vicino al suo".

Ubaldo Scanagatta

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