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10/09/2010 13:43 CEST - interviste

M. Youzhny - 09.09.10

Trad. a cura di Riccardo Nuziale

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 Q. Hai perso il primo set, nel secondo avete tenuto i servizi fino al 6 pari. Ci puoi parlare di quel tie-break? Cos’hai capito? Quanto ti ha aiutato per il proseguio del match?

MIKHAIL YOUZHNY: Sì, il secondo set è stato molto importante, perchè tra essere sotto 2-0 e un set pari c’è una bella differenza. Penso che abbiamo giocato entrambi bene nel tie-break. Stan ha servito bene, così io. Sul 6-4 ho avuto due set point. Mi pare che lui abbia annullato bene un set point sul suo servizio e che io abbia sbagliato un rovescio sul 6-5. Ma poi ho giocato davvero bene nel punto successivo, più aggressivo, vincendo così un bel punto, a mio avviso. Arrivati ad un set pari era tutt’altro match, entrambi potevano vincere.

Q. In che momento hai capito come batterlo? C’è stato un momento? C’è stato un momento in cui ti sei detto “Penso di sapere come batterlo”?

MIKHAIL YOUZHNY: Le condizioni erano difficili e naturalmente capisci che puoi batterlo; naturalmente capisci che anche lui può batterti, perchè è un incontro molto combattuto. Semplicemente cerco di giocarmi ogni punto. Cerco di non pensare a cosa potrei fare. Sì, ho sbagliato alcune palline facili, ma le condizioni erano difficili. E’ questo il motivo. Quindi cerco solo di giocarmi ogni punto.

Q. Parlaci delle tue impressioni sulla partita. E’ stata una lunga e dura battaglia. Ci sono stati continui cambiamenti di fronte. Poteva andare in qualsiasi direzione e alla fine hai prevalso con condizioni davvero difficili.

MIKHAIL YOUZHNY: Sì, condizioni difficili, ma per entrambi. Non c’erano solo per me; per lui era lo stesso. Il problema non era quando c’era semplicemente vento, lì è ancora ok, puoi sapere come adattarti. Ma talvolta andava più veloce o più lento o a destra o a sinistra. Poteva capitare a metà di un punto. Poteva cominciare a tirare un vento molto forte, come quando ho perso il mio servizio sul 2-1 nel quinto set.

Q. Dopo un match così duro, come ti senti? Ti fa male da qualche parte o ti senti bene?

MIKHAIL YOUZHNY: Comincerò a sentire dolori domani, mi sa (risata). Ma comunque ho un giorno di riposo, penso sia tutto ok.

Q. Come ci si sente a raggiungere questo punto del torneo?

MIKHAIL YOUZHNY: Ora sono semplicemente felice per aver vinto questo match. Già un buon risultato, ma sono in semifinale e devo giocare ancora. Naturalmente voglio di più. Ad ogni modo, ora come ora non lo vedo come un buon risultato, voglio di più.

Q. Sei già stato in semifinale qui una volta. Quattro anni fa.

MIKHAIL YOUZHNY: Sì.

Q. Dicci se quell’esperienza potrà o meno aiutarti in quello che si preannuncia probabilmente una partita molto, molto difficile al prossimo turno.

MIKHAIL YOUZHNY: Sì, ma anche oggi non era una partita facile. Contro Isner è stata un’altra partita difficile. Negli Slam ogni partita è difficile. Naturalmente contro Rafa o Verdasco sarà una partita molto dura, ma spero che lo sarà non solo per me, ma anche per il mio avversario. Quindi vedremo.

Q. Ma sei già arrivato a questo punto del torneo; è stato quattro anni fa, sì, ma ci sei già stato.

MIKHAIL YOUZHNY: Sì, persi contro Roger (in realtà era Roddick, ndt). Anche quello fu un match molto combattuto. Vinsi il primo set; persi nettamente il secondo. Al terzo arrivammo al tie-break. Nessuno sa cosa sarebbe successo se avessi vinto quel tie-break. Ma è stato quattro anni fa. E’ un anno diverso e io sono un giocatore diverso. Non so dire se sono un giocatore migliore, ma è un anno diverso e ci sarà un avversario diverso, quindi tutto può succedere.

Q. Questo ci porta a dove stavo cercando di arrivare. Lui era bendato al ginocchio sinistro, e aveva detto che aveva avuto problemi a partire dal suo incontro contro Murray e che non sapeva come sarebbe andata. Nei momenti caldi del match correvi semplicemente più veloce che potevi colpendo ogni colpo per rimanere nella partita o hai cercato di attaccare una sua parte specifica del gioco? E’ qualcosa a cui puoi ricorrere nel prossimo match?

MIKHAIL YOUZHNY: Sapevo che aveva un piccolo infortunio. Ma se sei bendato e poi ti muovi così bene…no, non l’ho visto ad un certo punto muoversi più lentamente. Per questo penso che sì, magari aveva un piccolo infortunio, ma se ha continuato a giocare, a muoversi, avrebbe potuto vincere. Ha potuto comunque esprimere il suo miglior tennis. Quindi pensavo solo come giocare, solo…sai, se cominci a pensare che ha un infortunio, che è ora di vincere o che ti regali qualche punto, di solito perdi perché cominci ad aspettare. Non voglio aspettare. Cerco di fare ogni punto da solo.

Q. C’è un motive particolare per cui non sei mai stato in grado di essere costante nella tua carriera o comunque negli anni scorsi? Ci sono un sacco di alti e bassi.

MIKHAIL YOUZHNY: No, quest’anno ho cambiato un po’ il mio calendario. Provo questa soluzione che magari mi aiuta, o magari no, ma non ho più 18-20 anni. Forse mi era difficile giocare con costanza proprio per l’età, ora sto maturando e riesco a giocare con più continuità.

Q. Saprai che la maggior parte degli appassionati di tennis vorrebbero vedere Federer e Nadal in finale. Sei pronto a fare il cattivo e rovinare tutto?

MIKHAIL YOUZHNY: Sì, sono pronto a fare il cattivo. Amo fare il cattivo in questo caso. (risata)

Q. Probabilmente affronterai Nadal. Cosa ti aspetti da questo match?

MIKHAIL YOUZHNY: Prima di tutto non sarebbe molto carino da parte mia parlare ora di Nadal se poi dovessi affrontare Verdasco.

Q. Immaginiamo soltanto.

MIKHAIL YOUZHNY: E’ il n.1; ha vinto due Slam; gioca molto, molto bene; sarà molto dura per me.

Q. E’ meglio per te affrontarlo qui su una superficie veloce?

MIKHAIL YOUZHNY: Naturalmente è meglio giocare qui o sulla terra. (risata)

Q. Qui hai dovuto lottare in un paio di partite in cui eri in vantaggio, e mi chiedo se è con queste partite che hai trovato la giusta forma che ti ha portato in semifinale.

MIKHAIL YOUZHNY: Ho cominciato a giocare la stagione americana solo a Toronto. Ho giocato solo Toronto e Cincinnati; a Toronto ho perso al secondo turno, a Cincinnati al primo.
Ma c’è sempre tempo quando passi dalla stagione europea a quella americana. E’ difficile partire subito bene, hai bisogno di abituarti al clima, a…sai, venivo dalla terra, penso che tutti i giocatori abbiano bisogno di tempo per abituarsi alla superficie e alle condizioni. Ad alcuni bastano 2-3 giorni, ad altri serve di più. Non posso dire di aver giocato male a Cincinnati, ma non è stato sufficiente per battere Gasquet al primo turno.

Q. Quali sono le tue armi principali per vincere il tuo prossimo incontro? Come ti descriveresti come giocatore a delle persone che non ti conoscono?

MIKHAIL YOUZHNY: Non è il momento per pensare a cosa dovrò fare per vincere il prossimo match. Ad ogni modo, dovrò giocare al 100% delle mie possibilità.

Q. Quali sono i tuoi punti deboli in campo?
MIKHAIL YOUZHNY: In che senso?

Q. Quali sono I tuoi colpi migliori? Come descriveresti il tuo gioco?

MIKHAIL YOUZHNY: No, facile ora dire che dovrò servire come Isner o giocare il dritto come Federer, eccetera. Giocherò come Youzhny. (risata) Dovrò prima di tutto godermi il campo. Dopo di che, sarà possibile.

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