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29/09/2010 16:56 CEST - ATP BANGKOK

Del Potro, rientro amaro

Il tanto atteso rientro nel circuito di Juan Martin Del Potro si rivela una delusione per l'argentino, che viene sconfitto in due set (7-6 6-4) da uno scatenato Olivier Rochus. Sfuma così la possibilità di uno scontro con Rafa Nadal in quarti di finale. Tutti i risultati. Nicola Gennai

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Rivincita rimandata. Mentre cominciava a salire l’acquolina in bocca per l’annunciato quarto tra Nadal e Del Potro in quel di Bangkok (di cui era convinto anche il sottoscritto, che aveva, lui che non scommette mai, pure puntato due eurini sulla vittoria odierna di Martino), ecco spuntare all’improvviso un belga a scompaginare i piani, nostri e quelli degli organizzatori.
Eh sì, perché il talentuoso Olivier Rochus l’ha proprio combinata grossa oggi. Ha reso difatti amaro il tanto atteso rientro alle competizioni di Juan Martin Del Potro, sconfiggendolo in due set (7-6 6-4) sul cemento indoor della capitale della Thailandia.
L’argentino mancava dai campi da gioco dal mese di febbraio, sconfitto a Melbourne in ottavi da Marin Cilic. Dopo, un lungo oblio, causato dall’ormai famoso infortunio al polso destro. In totale, quindi, il vincitore degli Us Open 2009 aveva giocato prima d’oggi soltanto quattro match ufficiali in tutta la stagione. Quello odierno era appunto il quinto in nove mesi. Normale che potesse arrivare un passo falso, soprattutto se al primo turno “peschi dall’urna” un giocatore talentuoso (e sempre fastidioso) come Rochus (chiedere a Nadal, Federe e Djokovic informazioni sul suo conto).
Quello che può confortare Del Potro è il fatto che, seppur a intermittenza, si sono già rivisti alcuni dei suoi clamorosi dritti in corsa, nonché una buona resa al servizio, che ha prodotto ben 14 ace, di cui 11 nel primo set. Proprio il primo parziale ha regalato alcuni momenti davvero spettacolari, essendo stato ben giocato da entrambi i tennisti. Da un lato potenza debordante, dall’altro talento e tocco. Un mix perfetto per un confronto di stili ad alto livello. E così è stato. Giusto epilogo del set è stato un tie break, dopo che Del Potro era stato costretto a salvare un set point al servizio sul 6-5 (a dimostrazione del fatto che il pennellone argentino ha le “bolas”, dal 30-40 ha piazzato 3 ace di fila). Nel jeu decisif è venuto fuori tutto il meglio che Olivier e Juan Martin potevano offrire. Passanti incredibili, rovesci lungo linea, ace, voleè. Di tutto di più insomma. E dire che in un lampo il piccolo belga era volato sul 3-0. Sempre in un lampo, però, il lungo di Tandil si portava lui sul 4-3. A questo punto, utilizzando un gergo cestistico, la contesa andava avanti punto a punto, in un profluvio di colpi vincenti. Ad un rovescio da urlo di Rochus, ripondeva un altrettanto splendido backhand di Del Potro. Ad un ace, un servizio vincente. E così via. Fino all’8-7 Belgio, quando, forte del set point, Olivier spingeva a più non posso e conquistava, tra gli applausi dell’entusiasta pubblico locale, il primo set.
La seconda partita è stata invece meno bella della prima ma più significativa nel farci capire quale sia l’attuale stato di forma di Del Potro. Difatti, colui che viene spesso indicato come futuro dominatore del circuito, ha dimostrato (com’era ovvio che fosse) di non avere ancora molto tennis nelle gambe. Dopo avere brekkato Rochus al secondo gioco ed essersi portato sul 2-0 (ammetto di aver creduto di aver vinto la mia scommessa, a questo punto), l’argentino è infatti sensibilmente calato, concedendo due break consecutivi e ritrovandosi così in un lampo sotto per 3-2.
Il belga non si è scomposto, mentre i colpi di Martino perdevano sempre più potenza e sicurezza. Inevitabile quindi la resa finale, nonostante una strenua difesa (Del Potro ha salvato due match point sul 5-3 e servizio, prima di soccombere nel gioco successivo).
In conclusione, quindi, c’erano forse stati troppi trionfalismi e troppe aspettative su questo rientro nel circuito. Perché, se è vero che il pupillo di Davin molto probabilmente diventerà un grande campione e ha doti incredibili, è anche vero che stare sette mesi fuori e rientrare facendo faville è praticamente impossibile. Specie se alla prima partita ti trovi davanti un Rochus versione deluxe come quello odierno. Avesse trovato, chesso, un Bemelmans (l’avversario, belga pure lui, di Nadal), l’avrebbe spupazzato e staremmo a parlare di super-rientro.

Negli altri incontri odierni, non troppo interessanti a dir la verità, sono da segnalare la vittoria di Garcia Lopez su Berrer in due set (64 76) e quella di Nieminen sulla wild card locale Udomchoke. Vince anche Schuettler su Mello.

Tutti i risultati:

J Nieminen d D. Udomchoke 63 62
O Rochus d J Del Potro 76(7) 64
R Schuettler d R Mello 64 62
D Sela d K Kravchuk 63 64
R. Bemelmans d F Nielsen 62 63
M Kukushkin d R De Heart 63 67(4) 64
G Garcia Lopez d M Berrer 64 76(4)

 

Nicola Gennai

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