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26/10/2010 14:30 CEST - WTA CHAMPIONSHIPS

Francesca in italiano per voi

TENNIS - La traduzione integrale dell'intervista di Francesca alla vigilia del suo primo Championship. "Non sono sorpresa di essere qui, ho lavorato molto duro per questo. Dopo la vittoria a Parigi ho imparato a divertirmi e a lottare per vincere tornei importanti. Cerco sempre di superare i miei limiti... le favorite sono Wozniacki e Zvonareva ma io e le altre siamo pronte a tutto!" A cura di Francesca Sarzetto

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Schiavone Kids Clinic - foto di Angelica
Schiavone Kids Clinic - foto di Angelica

D: Alla fine, quanto sorpresa sei di essere qui?
FS: Non sono sorpresa, perché ho lavorato molto e ho ottenuto dei buoni risultati per arrivare qui. Ma sono eccitata, naturalmente.

D: Raccontaci della tua stagione e come ci si sente ad essere alla fine di un anno così insolito.
FS: Sì, è stato un anno lungo, ho cominciato molto bene in Australia con dei buoni risultati. Sono sempre stata molto vicina a fare il grande passo, ma non è successo finché non ho giocato il Roland Garros.
E quando sono andata lì, è stato incredibile. Ho cominciato con un primo turno molto duro; nel secondo mi sentivo meglio; dal terzo turno ho cominciato a sentire che era il mio torneo, la mia chance. Ho voluto prenderla.
E' stato davvero interessante andare via con uno Slam, e ora so davvero come divertirmi e come lottare per vincere un grande torneo come questo.
Poi è stata dura per un paio di mesi. Non riuscivo ad avere un buon equilibrio di energie, mentalmente e fisicamente. Ma ho continuato a lavorare sodo, sono tornata a casa per venti giorni con quaranta gradi durante l'estate, e ho lavorato da mattina a sera.
Mi dicevo, voglio tornare a vincere altri tornei e fare altri risultati. Questa è stata la chiave mentalmente e fisicamente per restare concentrata e allenarmi duramente.
Poi c'è stato lo US Open; ho giocato bene; sono stata molto vicina a battere Venus. Sentivo di avere sempre una possibilità, e potevo andare avanti nel torneo.
Ma alla fine ho perso, e ho giocato altri tornei in Asia. E' stata una buona preparazione per arrivare pronta qui. Bene così.

D: Da quando hai vinto il Roland Garros, hai la sensazione che la gente ti veda in modo diverso?
FS: I giocatori?

D: Giocatori, italiani qualunque, la gente per strada.
FS: Di certo la gente per strada. Lavoro in Italia e mi dicono "Ciao, sei Francesca? Sembri più piccola che in tv" e io gli rispondo "No, non ditemi così, lavoro ore e ore per diventare grande."
Penso che la gente abbia apprezzato la mia grande vittoria. Erano circa due milioni, se non mi sbaglio, due o tre milioni di persone mi hanno visto vincere. In Italia sono tantissime. E' uno sport ed è fantastico.
Direi che piaccio alla gente. E voglio ringraziare tutti, perché dopo tanti anni sono davvero felice di ricevere queste belle sensazioni dalle persone.
E quanto ai giocatori, penso che tutti mi rispettino da quando ho cominciato a giocare perché io rispetto gli altri. Certo quando arrivi in alto, penso di avere un po' più esperienza di prima, e posso fare la differenza.
Ma in quanto al rispetto, ce l'ho sempre avuto con i miei -- non i miei giocatori, i miei -- le persone che lavorano con me.

D: Ed è cambiato qualcosa dentro di te su come vedi te stessa e il tuo gioco?
FS: Forse un pochino. Quando gioco, mi sento molto più fiduciosa. Ho meno dubbi di prima. Sono pronta a vivere ogni tipo di esperienza. Per esempio, questa.

D: Hai avuto un anno fantastico. Come spieghi questa tua evoluzione? Come mai sei esplosa così tardi?
FS: Non penso che ci sia presto o tardi. Ognuno ha il suo momento per esplodere o fare un buon lavoro. Il mio momento è stato a 29 anni, per un'altra può essere a 20. Ma non credo che sia tardi. Forse per te, sì, ma non per me. Non ti sembro giovane?
Lavoro molto su me stessa. Penso che sia la chiave per me e il mio tennis. Sono cresciuta come persona. Cerco sempre di superare i miei limiti in tutto quello che faccio. Lavoro sempre con passione nel tennis, con il cuore. Penso che sia una buona combinazione per migliorarsi e crescere come persona.

D: Ma molte delle giocatrici al top nel WTA Tour sono vicine alla trentina, diversamente che in passato. E' cambiato un po'. Come spieghi questo sviluppo?
FS: Ora tutti vogliono tutto subito. Nessuno vuole aspettare. E' il mercato, gli affari, l'educazione. Penso che ora quando si hanno 7,8 anni si può già scegliere cosa si vuole fare.
Prima, c'erano molte più possibilità. Potevi fare questo. Potevi studiare. Mia mamma diceva, vuoi studiare? Vuoi giocare a tennis? Vuoi giocare a pallavolo? E' lo stesso. E' una tua scelta. Non ti preoccupare. Divertiti.
Ora credo che per qualche motivo, forse per affari o forse perché abbiamo molta più cultura sportiva, i genitori spingono in una direzione. Quindi a 16, 17 anni si è già pronti a competere.
Non è una gran risposta, ma cerco di dirti cosa penso in un minuto (sorride).

D: Nel tuo gruppo ci sono Wozniacki, quarti di finale al Roland Garros; Dementieva, semifinale al Roland Garros; e Stosur, finalista a Roland Garros. Quante possibilità pensi di avere?
FS: Penso che ogni match sia al 50%, perché siamo le migliori 8 giocatrici del mondo. Quando sei a questo livello, forse ci può essere ben poca differenza tra quella che perde due tornei al primo turno o l'altra che vince più partite.
La fiducia in se stesse, questa può essere la differenza tra una giocatrice e l'altra, penso. Perché giochiamo ad altissimo livello.
Quanto a me, voglio giocare ogni partita come una finale. Questo può darmi energia, fiducia in me stessa. Voglio essere pronta per questo, poi si vedrà.
Ma sono molto, molto curiosa.

D: Qual è la chiave per battere Caroline?
FS: Per battere Caroline? Ora dovrei pensare a come battere Caroline? C'è la piscina fuori. Non lo so ancora. Non ci ho pensato.
Ma di certo sarò -- può essere un incontro lungo, perché lei fisicamente sta molto bene; mentalmente è tosta; è la numero 1; merita di essere lì.
Penso che bisogna fare più del normale per batterla. Ma non ti dico cosa, se no tu lo dici a lei, e allora come posso vincere?

D: Dici che lei merita il n.1. Pensi che il dibattito sul n.1 senza uno Slam non sia giusto?
FS: No, no, no. Non la penso così. Lei ha vinto 5 tornei degli ultimi 7, no? 6 tornei. Questa non è fortuna. E' lavoro. E' perché te lo meriti.
Se non ha vinto uno Slam, penso sia solo perché è giovane e forse ha poca esperienza. Ma l'anno prossimo, penso che per uno si possa scommettere su di lei. Ha solo bisogno di un po' di tempo, crescere ancora un po', ed è pronta.

D: All'inizio dell'anno, prima di tutti questi incredibili avvenimenti, hai mai pensato cosa avresti potuto fare dopo il tennis, dopo che avrai smesso di giocare? Hai cominciato a pensare, potrei mettermi ad allenare o fare qualcos'altro?
FS: Sì, penso tutti i giorni a cosa potrei fare dopo. Allora penso di restare nel mondo del tennis, perché il tennis mi ha dato così tanto nella vita che devo ricambiare. Non ora, ma in futuro. Forse coi bambini, forse per la federazione. Di certo qualcosa nel tennis.
Ma ho anche altri progetti, non voglio rinchiudere la mia vita solo nel tennis. Sono curiosa di sapere di più sul mondo. Non so, scarpe, moda, costruire una casa. Non so. Al momento, non ci penso.
Ma quando vedo i miei amici che lavorano su qualcosa, sono molto curiosa. Voglio continuare a imparare altre cose nella vita.

D: Parlando di favorite, è difficile dire chi sarà la tua favorita. Contro chi giocherai la finale?
FS: Kim.

D: Perché?
FS: Perché mi piace come gioca.

D: Pensi che, oltre a te, sia la grande favorita qui?
FS: No. Penso che le favorite al momento siano la n.1 e 2. Come in ogni situazione della vita, quando qualcuno è n.1 ha molta fiducia in sè stesso.
Ma non si sa mai. Siamo pronte a tutto.

D: Ovviamente la tua vittoria a Parigi è stata molto apprezzata, tranne che da noi in Australia dove avevamo la finalista. Pensi che Sam Stosur possa vincere uno Slam nella sua carriera? Pensi che sia mentalmente abbastanza forte da vincerne uno?
FS: Assolutamente. Penso sempre che per vincere uno Slam per prima cosa devi essere una gran persona. Un campione dentro non è solo tennis, dritto e rovescio.
E Sam è una persona fantastica. Ha la mentalità giusta per vincere. Alla fine del match le ho detto -- ho giocato molto bene, ma lei di sicuro ha la possibilità di vincere uno Slam un giorno.
Di certo dovrà lavorare ogni giorno di più, ma questo non è un problema per Sam.

 

 

Francesca Sarzetto

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker