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23/10/2010 21:54 CEST - Wta Mosca

Bulldozer Azarenka

TENNIS - Dominio assoluto della bielorussa nella prima semifinale del Kremlin Cup. Un doppio 6-3 è bastato per battere la spagnola Martinez Sanchez. Subito dopo la finale, "Vika" volerà a Doha per il Masters WTA, dove potrà giocarsi le sue chance. In finale se la vedrà con Maria Kirilenko, che nel derby russo ha dominato la Dushevina. Angelo Cucaro

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Azarenka b. Martinez Sanchez 6-3 6-3

Se all’inizio del match potevano esserci dubbi sulla possibile voglia di preservarsi in vista del Masters di Doha, sono stati spazzati via dalla bielorussa insieme all’avversaria Martinez Sanchez.
Mai in bilico il risultato di questa prima semifinale, a parte il primo game di servizio in cui la Azarenka ha dovuto salvare due palle break, le uniche dell’intero incontro. Infatti, da quel momento in poi, è stato monologo assoluto. Mai in difficoltà sui restanti turni di servizio, sempre aggressiva su quelli della Martinez Sanchez. La spagnola ci ha provato con ogni arma a sua disposizione, ma la bielorussa non ha mai mollato la presa e grazie alla maggiore potenza sui colpi da fondo ha sempre dominato ogni scambio. Smorzate e discese a rete non sono bastate alla spagnola per mettere in crisi l’Azarenka, oggi devastante in ogni lato del campo. Anche quando chiamata a rete, s’è dimostrata ben preparata, eccellenti due stop-volley giocate nel finale del match. Sempre concentrata anche in difesa, quelle poche volte che la Martinez Sanchez è riuscita a prendere in mano il pallino portandosi sotto rete, è spesso rimasta ghiacciata da passanti veloci e precisi. Davvero nulla da fare per la spagnola che veniva comunque da una settimana positiva, tenendo conto delle difficoltà che ha avuto a ripetersi dopo la vittoria di Roma. Purtroppo per lei s’è trovata di fronte una giocatrice di altro livello che ha saputo sfruttare al meglio le proprie forze su un campo a lei più congeniale. Anche tatticamente s’è visto come l’Azarenka abbia preparato bene la partita, ha fatto giocare quasi sempre il dritto alla spagnola, colpo meno sicuro tra i due da fondocampo, le ha spesso giocato la pallina tra i piedi mettendo in luce le sue difficoltà negli spostamenti brevi su una superficie cosi veloce e ha sempre cercato di tenerla in difesa nello scambio. 

Kirilenko b. Dushevina 6-1 6-1 

Gli occhi delle due atlete in campo parlavano chiaro. Maria Kirilenko ha sempre avuto lo sguardo aggressivo, quello che ti fa capire chi decide dell’andamento dell’incontro. Vera Dushevina, invece, aveva lo sguardo di chi non riusciva a capire come poter mettere in difficoltà un’avversaria davvero indemoniata.
Primo set che vola via, in un batter d’occhio la Kirilenko va avanti 5-0, gioca un tennis preciso e mostra una velocità di gambe impressionante. I palleggi sono stati spesso lunghi, la Dushevina ha spesso tentato di sfondare di potenza, ma Maria era sempre posizionata bene coi piedi e controbatteva colpo su colpo. Cosi, o si arrivava ad un errore di Vera oppure la Kirilenko riusciva a dare angoli ai propri colpi che mandavano fuori dal campo l’avversaria. Credo che la differenza sostanziale sia stata proprio la forza di colpire ogni pallina con la posizione del corpo sempre perfetta della Kirilenko, mentre la Dushevina, faticando spesso a spostarsi in orizzontale, non riusciva a mettere alle corde l’avversaria. Un piccolo sussulto c’è stato ad inizio secondo set, quando da 0-30 e servizio, la Dushevina ha vinto 4 punti consecutivi e nel game successivo ha avuto 2 palle break. Ma la Kirilenko non si è destabilizzata, ha giocato con intelligenza e spento ogni residuo ardore agonistico dell’avversaria. Match che finisce in quel momento, 6 games consecutivi e Maria si prende questa finale giocando un tennis fantastico per tutta la settimana moscovita. 

Angelo Cucaro

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker