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31/10/2010 18:47 CEST - ATP VIENNA

Melzer di nuovo
profeta in patria

TENNIS - Il numero 12 del mondo vince il torneo di Vienna per il secondo anno consecutivo grazie al successo in finale sul connazionale lucky loser Haider-Maurer, che ha servito per il match sul 5-4 del secondo set. 6-7 7-6 6-4 il risultato finale. Terzo successo in carriera per Melzer, primo della stagione. E' ancora vivo il sogno di andare a Londra sia in singolare che in doppio. Riccardo Nuziale

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Jurgen Melzer bissa il successo 2009 del torneo di Vienna, firma una nuova pagina di questo suo magnifico 2010 e mantiene vivo il sogno di partecipare al Master di Londra sia in singolare che in doppio. È il terzo titolo in carriera per lui (Bucarest 2006 e, appunto, Vienna 2009 i precedenti trionfi), il primo dell’anno. Se l’esito della partita era certamente prevedibile, non altrettanto si può dire della modalità della vittoria. Chi si aspettava una sua facile vittoria, infatti, è stato ampiamente smentito da questa finale combattutissima, a tratti entusiasmante sia per gioco espresso che per intensità, in cui Melzer è stato ad un passo dalla sconfitta, costretto al controbreak proprio nel game in cui l’avversario serviva per il match. L’inesperienza del suo avversario, il 23enne Andreas Haider-Maurer, giocatore che ha fatto il suo salto di qualità recentemente (da ricordare in particolare la grande prova a Flushing Meadows contro Soderling, dove recuperò due set di svantaggio), è stata appunto molto probabilmente fondamentale per le sorti del match.

La partita inizia con i due contendenti estremamente solidi al servizio, al punto che nei primi sei giochi solo due scambi sono andati a favore del giocatore in risposta (in entrambi i casi Melzer). Nel settimo gioco il primo momento caldo dell’incontro: un dritto lungolinea fulminante, un rovescio stretto incrociato e un errore gratuito dell’avversario portano Melzer sul 15-40, ma le due palle break vengono prontamente annullate da Haider-Maurer con un ace e un servizio vincente; il 23enne di Zwettl ne concede subito un’altra sbagliando le misure della smorzata, ma Melzer spreca tutto sparando largo un comodissimo dritto da metà campo che si era procurato con una risposta profonda. Il semifinalista dell’ultimo Roland Garros arriva a procurarsi altre due possibilità di portarsi avanti, ma Haider-Maurer è bravissimo a mettere in entrambi i casi una prima vincente e poi tenere finalmente il servizio. Il resto del set prosegue senza grosse emozioni: unica nota da segnalare, oltre all’impressionante continuità al servizio di Melzer, che perde il primo 15 in battuta solamente al dodicesimo gioco, è un episodio accaduto proprio in quest’ultimo gioco, dove una palla out di Haider-Mauder viene giudicata buona. Melzer, sprovvisto di challenge, non può che protestare inutilmente; il game lo porta comunque a casa, ma più tardi non sarà così fortunato. Si arriva così al tie-break, dove l’equilibrio lo spezza a sorpresa Haider-Maurer, che guadagna un minibreak con un dritto inside out vincente al settimo punto. Avanti 5-3, però, Haider-Maurer va in confusione, prima commettendo il primo doppio fallo della partita, poi fermando il gioco per chiamare un challenge che gli dà torto; Melzer si porta 6-5, ma il set point viene annullato con un servizio vincente. Rimarrà l’unico set point a disposizione del n.12 del mondo, perché da quel momento Haider-Maurer colleziona una lunga serie di set point, tutti prontamente annullati. Sull’11-10, quinto set point in favore di Haider-Maurer, un colpo di Melzer molto vicino alla linea di fondo viene chiamato fuori. Ancora una volta Melzer non può chiedere l’aiuto del falco e ancora una volta il computer ci mostra il torto subito dal talentuoso mancino (che in questo set, va detto, ha usato Hawk Eye in maniera scellerata). Si chiude così il primo set, dopo un’ora di gioco.

Melzer, visibilmente turbato, perde addirittura a zero il servizio d’apertura del secondo set, grazie anche al primo di una consistente serie di nastri vincenti a favore del suo avversario. La partita sembra essere finita in quel momento, Haider-Maurer acquisisce ulteriore fiducia e concede le briciole al servizio. Non solo: nel sesto gioco, grazie ad un bellissimo passante di rovescio incrociato e un orribile errore di dritto di Melzer, Haider-Maurer si porta ad un 30-40 di sapore definitivo. Qui però il giocatore più quotato non si arrende, annulla la palla break/match e tiene il servizio, rimanendo in carreggiata di un avversario che comunque non sembra avere la minima flessione e che si porta ad un game dalla vittoria tenendo il servizio a 15. Si arriva così al decimo gioco, il momento in cui Haider-Maurer deve dimostrare le sue qualità: che siano di vincente o di perdente dipende da lui. Il momento topico arriva sul 15-15, dove un ace viene contestato da Melzer, a cui Hawk Eye dà ragione. Haider-Maurer perde il controllo e commette due doppi falli consecutivi: 15-40. Il giocatore chiede disperatamente aiuto al servizio, annulla la prima palla break con un ace, ma alla seconda minaccia stecca di dritto e rimette in partita un Melzer che in questo game ha fatto ben poco. Un secondo tie-break è dietro l’angolo e i due giocatori ci arrivano senza troppi problemi (giusto Melzer ha dovuto recuperare da 15-30). Nel gioco decisivo Haider-Maurer va subito sotto di un minibreak, ma lotta come un leone a rete nel terzo, entusiasmante, punto e recupera lo svantaggio nel quinto. Melzer però non molla, serve con grande solidità e, sul 5-4 in suo favore, indovina una risposta vincente. I fantasmi del decimo gioco, a quel punto, si fanno troppo forti per il povero Haider-Maurer, che chiude il set con l’”arma” con cui aveva rimesso in partita l’avversario: il doppio fallo.

L’inizio del terzo set sembra una fotocopia di quello del secondo, con il giocatore al servizio turbato dal set appena perso e quindi assai vulnerabile. Haider-Maurer però, a differenza di Melzer, non indietreggia di un millimetro, annulla tre palle break con grande coraggio e si porta addirittura 15-40 nel game successivo. Dopo un ace di Melzer arriva però, da parte di Haider-Maurer, un’incomprensibile risposta choppata su una seconda non irresistibile. La sorpresa del torneo non demorde e, sul 3-2, si porta prima sul 15-30 e poi ai vantaggi, senza però arrivare a palla break. Il momento della svolta è comunque alle porte: nel game successivo Melzer va 0-40, spreca malamente la prima palla break affossando in rete un comodissimo dritto ma non può che ringraziare l’avversario di una bruttissima smorzata e passarlo. Haider-Maurer cerca con tutte le forze di reagire, recupera da 40-15 nel game successivo (grazie anche ad un paio di regali di Melzer), ma non giunge a chance di controbreak. Avanti 5-4, Melzer non commette l’errore dell’avversario e tiene comodamente a 15 il proprio servizio, chiudendo la partita dopo 2 ore e 48 minuti di gara.

Applausi comunque per Haider-Maurer, sconfitto nelle qualificazioni, ripescato e da quel momento inarrestabile, capace di portare a casa gli scalpi del resuscitato Muster, di Seppi, Cilic e Berrer. Solo la classica paura di vincere gli ha probabilmente precluso la possibilità di concludere una settimana comunque indimenticabile.

Riccardo Nuziale

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker