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03/11/2010 08:20 CEST - WTA CHAMPIONSHIPS

Kim, le finali sono tutte sue

TENNIS - Esperienza e maggior abitudine hanno fatto la differenza in una finale durata quasi due ore e mezza. Alla Wozniacki manca gioco di rete e variazioni. La Clijsters poteva vincere più nettamente. Ma è chiaro che il tennis femminile è in crisi. Ancora una volta sono emerse le pecche di una formula che ha consentito alla belga di potersi "scegliere" l'avversaria in semifinale. Rino Tommasi

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Esperienza e maggiore abitudine a giocare incontri importanti hanno fatto la differenza: Kim Clijsters ha vinto per la terza volta il Masters femminile, che era già stato suo nel 2002 e nel 2003. La giocatrice belga aggiunge questo successo ai tre titoli del Grande Slam conquistati in una carriera interrotta per matrimonio e maternità per circa 2 anni ma poi proseguita ad altissimo livello. La vittoria della Clijsters avrebbe potuto essere più netta e la durata della finale più breve se la giocatrice belga avesse sfruttato un vantaggio di 4 a 1 nel secondo set dopo aver vinto il primo. La Wozniacki, che ha appena 20 anni , ha naturalmente la possibilità di migliorare il proprio gioco che al momento si basa su due solidi colpi di fondo campo. Le mancano il gioco di rete ma anche le varianti che hanno caratterizzato Justine Henin, il miglior prodotto del tennis femminile da quando Martina e Chris lo hanno abbandonato.

Caroline Wozniacki, danese di origini polacche, si era meritata il primo posto nella classifica mondiale vincendo in stagione ben sei tornei del circuito ma nella finale ha sciupato troppe favorevoli occasioni di fronte ad un’avversaria che ha semplicemente applicato il principio fondamentale nel tennis, ha cioè giocato meglio i punti importanti. Non è un caso che da quando è tornata all’attività la Clijsters, figlia di un ex calciatore della nazionale belga, abbia vinto tutte le cinque finali che è arrivata a giocare, comprese quelle che le hanno dato i due successi ottenuti a Flushing Meadows, l’anno scorso contro la Wozniacki e quest’anno contro la Zvonareva.

Sulla vittoria della Clijsters la piccola ombra di avere sfruttato a proprio vantaggio la formula infelice del torneo. E’ possibile infatti che la giocatrice belga abbia perduto la sua terza ed ultima partita del girone eliminatorio contro la Zvonareva per poter scegliere la propria avversaria in semifinale. Infatti perdendo quella partita la Clijsters ha incontrato in semifinale l’australiana Stosur contro la quale aveva un bilancio favorevole di quattro vittorie su altrettanti incontri e che sulla carta presentava minori difficoltà della Wozniacki, che Kim aveva incontrato una sola volta, più di un anno fa nella finale dell’Open degli Stati Uniti. La qualità della finale, a parte i meriti delle due protagoniste che erano certamente le più forti tra le giocatrici presenti a Doha, ha confermato il momento di crisi del tennis femminile che, assenti le Williams, non sembra in grado di poter sostituire le grandi campionesse del recente passato. Nella storia del Masters troviamo 8 vittorie di Martina Navratilkova, 5 di Steffi Graf , 4 di Chris Evert e 3 di Monica Seles, tutte giocatrici di un livello che solo le due sorelle americane avrebbero avuto la possibilità di avvicinare per talento e qualità , tennistiche ed atletiche, se avessero dedicato solo al tennis le loro energie e le loro risorse..

Rino Tommasi

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