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13/11/2010 20:59 CEST - ATP BERCY

Monfils e Llodra. È festa Francia

TENNIS - I transalpini piazzano due giocatori nelle semifinali del torneo di Bercy. Gael supera un Murray incostante e sfida Federer, che ha centrato la sua prima semi a Parigi con una gran prova contro Jurgen Melzer. Altra prestazione sontuosa di Llodra che liquida Davydenko in due set. Domani affronterà Robin Soderling, vincitore nella sfida dei servizi contro Andy Roddick. Mauro Cappiello

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È stata la giornata della Francia: i nostri cugini, per la prima volta negli ultimi 29 anni, hanno due esponenti nelle semifinali del torneo di Parigi. E se nel 1981 (quando, tra l'altro, l'evento non si svolgeva ancora a Bercy e non aveva l'importanza che riveste oggi) tra gli ultimi quattro erano arrivati Yannick Noah, di Sedan, e Pascal Portes, di Villeneuve, stavolta la festa è completa perché domani a scendere in campo saranno due giocatori nati a Parigi: Gael Monfils e Michael Llodra. Con la possibilità teorica di avere anche una finale tutta francese, che farebbe sicuramente la felicità del capitano di Davis Guy Forget, alla vigilia del match di Belgrado con la Serbia.

Nell’ultimo incontro della giornata, Gael Monfils ha dato il via ai festeggiamenti battendo in tre set un Andy Murray a corrente alternata. Bravissimo Gael a ritrovare energie fisiche e mentali dopo la maratona di ieri vinta contro Verdasco annullando due match point. Si sapeva che il Murray visto ieri con Cilic non sarebbe bastato contro questo Gael che si esalta sempre davanti al pubblico di casa ed è motivatissimo, per di più, ad andare oltre la finale dello scorso anno persa da Djokovic.

Dopo un primo set svagato, Murray era riuscito ad aumentare il ritmo nel secondo, ma, vinti cinque game consecutivi e quindi anche il secondo parziale, ha commesso un errore imperdonabile a mollare la presa all’inizio del terzo, quando sembrava che la pratica potesse essere comodamente archiviata, permettendo a Monfils di tornare di nuovo a crederci e al pubblico ammutolito di farsi sentire di nuovo.

Così il parigino ha piazzato il break sul 2-2, grazie a un doppio fallo e a un dritto fuori misura del numero 4 del mondo, e poi, sul 5-3 in suo favore, ha di nuovo strappato il servizio all’avversario con due passanti, uno di dritto e uno di rovescio da urlo, incamerando il match.

Il suo compito in semifinale sarà presumibilmente più arduo perché dovrà vedersela con un Roger Federer apparso oggi inavvicinabile al servizio. 92 per cento sulle prime, zero palle break concesse e 18 ace (record per lui in un match di due set) nel suo quarto vinto contro Jurgen Melzer, che lo ha proiettato per la prima volta in semifinale nel torneo di Bercy nel quale non aveva mai brillato e in cui per tre volte in passato si era fermato al livello dei quarti.

Per rimanere agganciato al Federer di oggi, Melzer avrebbe dovuto giocare al massimo delle sue possibilità. Lo ha fatto solo nel secondo set, mentre nel primo ha pregiudicato il suo match con alcuni errori madornali. Il primo sulla palla break al secondo gioco, quando, dopo una bella prima esterna, non ha chiuso un facile dritto a campo aperto e, tirando nell’angolo di Federer, ha agevolato il passante di rovescio dello svizzero. Ancora, sotto 0-3, il numero 12 del mondo ha sbagliato una facilissima volée di dritto, mandando Federer sullo 0-40. Melzer sarebbe riuscito a recuperare, ma alla quarta occasione Federer non si è fatto pregare e ha chiuso col dritto.

Il primo set dura solo 20 minuti. Lo svizzero fa ciò che vuole, come gli riesce sempre quando è in palla, ma Melzer sembra rimasto con la testa nello spogliatoio. Come detto, nel secondo, invece, l’austriaco riuscirà a scrollarsi di dosso il nervosismo e a fare partita pari, grazie anche a un minimo di rilassamento dell’avversario. Sul 3-3 Federer potrebbe allungare, ma spreca l’occasione e allora si approda al tie-break, dove, dopo quattro mini-break consecutivi nei primi quattro punti, è ancora un brutto errore dell’austriaco, una comoda volée di dritto affossata in rete sul 4-4, a decidere l’incontro.

In precedenza, Michael Llodra aveva esaltato ancora una volta il pubblico di Parigi. Pur non toccando forse i livelli del match di ieri contro Djokovic, il giocatore francese ha sfoderato un’altra prestazione di grande qualità contro Nikolay Davydenko. Un incontro spettacolare, caratterizzato dal confronto di stili fra i due protagonisti, che ha visto Llodra stentare all’inizio: i suoi attacchi sembravano sempre un filino troppo corti, i suoi servizi venivano letti in anticipo dal russo, che proprio con una risposta nei piedi conquistava il primo break del match sul 2-2.

Alla lunga, però, il gioco di tagli dell’unico tennista non testa di serie rimasto in tabellone ha finito per scardinare il ping pong di Davydenko ed è andato in scena il “Mika Show”: demi-volée al bacio, attacchi in controtempo, serve and volley ormai dimenticati, ma anche spaventose accelerazioni di rovescio da fondo. Un mix che manda in visibilio gli spettatori del Palais Omnisport, da sempre ammiratori dei grandi attaccanti.

Recuperato il break, Michael deve fronteggiare, sul 5-5, complici due doppi falli, tre palle che manderebbero l’avversario a servire per il set: le annulla con una volée di dritto, un ace e una volée di rovescio vincente. Il match finisce qui: al game successivo, il francese chiude il set, grazie a un dritto completamente sballato del russo. Con un parziale di 14 punti a 2, Llodra vola via anche nel secondo set e raggiunge la semifinale dopo un’ora e un quarto, vincendo otto degli ultimi nove game. «Non è stato facile confermare la vittoria con Djokovic, ma non volevo che finisse qui», ha detto a fine match l’eroe parigino.

Domani affronterà Soderling, che ha sempre battuto negli unici due precedenti: a Rotterdam nel 2008 in finale e a Marsiglia quest’anno. In entrambe le occasioni Llodra ha finito per vincere il torneo. «Sarà dura contro di lui, perché è un gran giocatore da indoor ed è pieno di fiducia», ha dichiarato il numero 34 del mondo, destinato ad avvicinarsi ai top 20 dopo questa sua prima semifinale in un Masters 1000.

Robin Soderling ha vinto meritatamente la sfida dei bombardieri nel primo quarto contro un Andy Roddick davvero sottotono. Lo svedese, curioso caso di giocatore specialista tanto delle superfici rapidissime (che esaltano le sue bordate) quanto della terra battuta appesantita (che avvantaggia le sue ampie aperture), è diventato padrone del match quando, dal 5-4 Roddick nel primo set, ha portato a casa un parziale di cinque giochi a zero. Anche prima, però, il finalista del Roland Garros aveva avuto le maggiori chance, ben quattro sul servizio di Roddick, che l’americano era sempre riuscito ad annullare grazie all’aiuto determinante della battuta. Sul 5-5, invece niente da fare per Andy: due doppi falli e un back di rovescio inguardabile scagliato in rete lo condannano a cedere la battuta.

L’americano, che aveva vinto gli ultimi due confronti diretti sempre in tornei Masters 1000 (Indian Wells e Cincinnati 2010), ha avuto l’opportunità di trascinare il primo set al tie-break, quando, sul 6-5 a favore, Soderling ha concesso la prima palla break del suo incontro. Ma lo svedese l’ha annullata con un gran dritto. Subita la rimonta da 40-0 a 40-40 nel secondo game del secondo set, Robin ha poi regalato una seconda occasione che avrebbe permesso all’ex numero 1 del mondo di rientrare nel match, ma l’ha cancellata con un ace.

Da quel momento in poi non ha rischiato più niente. Del resto, Soderling è stato superiore al rivale da fondo: vinceva il punto praticamente ogni qual volta si entrasse nello scambio. E, inoltre, lo ha sovrastato anche sulla sua arma principale, il servizio: 18 ace a 15 per il numero 5 del mondo, l’ultimo sul match point. E questo nonostante Roddick avesse esordito con tre ace nel primo game. Anche per Soderling è la prima semifinale in carriera a Bercy.

Risultati:
(12) G. Monfils (FRA) b. (3) A. Murray (GBR) 6-2 2-6 6-3
(1) R. Federer (SUI) b. (11) J. Melzer (AUT) 6-1 7-6(4)
M. Llodra (FRA) b. (10) N. Davydenko (RUS) 7-5 6-1
(4) R. Soderling (SWE) b. (8) A. Roddick (USA) 7-5 6-4

Mauro Cappiello

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