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09/12/2010 22:44 CEST - Serie A1

Rovereto: ultimo atto di Serie A

TENNIS – Il Palazzetto dello Sport di Rovereto ospiterà le finali del Campionato di Serie A1. La presenza di Francesca Schiavone non nasconde la mediocrità di un campionato che è stato il peggiore degli ultimi anni. In campo prima gli uomini: Aniene nettamente favorita su Castellazzo, mentre tra le donne la campionessa di Parigi dovrebbe portare il quinto scudetto al TC Viterbo. Riccardo Bisti

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Lo spirito di emulazione è la spinta più importante per un bambino che si avvicina allo sport. E’ così anche per il tennis, dove per fortuna non mancano i buoni esempi come Roger Federer e Rafael Nadal. Ma la spinta è ancora più forte quando i campioni riesci a vederli dal vivo, quasi a toccarli con mano. La TV è un aiuto formidabile, ma sentirne il respiro e le sensazioni è un’altra cosa. In Italia abbiamo gli Internazionali di Roma, dove il campo di partecipazione è straordinario ma l’appassionato comune può vedere i campioni soltanto in piccionaia, giacchè i posti migliori si possono acquistare solo in abbonamento. Quindi, o sgomiti nei campi secondari per vedere un allenamento di Rafa o Roger, oppure ti devi accontentare. Ci sono poi moltissimi tornei challenger che coprono un po’ tutto lo stivale, e sono ottimi per vedere i nostri migliori giocatori più qualche buon straniero. Ma l’occasione in cui i bambini possono sono realmente a stretto contatto con i giocatori è il campionato di Serie A, spesso bistrattato e visto con distacco da molti appassionati. I detrattori pensano che incentivi un professionismo di basso livello e non aggiunga niente alle carriere dei giocatori. E’ vero solo in parte. I migliori giocatori, in quanto professionisti, non possono giocare gratis ed è vero (ma è anche giusto) che ricevono un gettone di presenza. Ma è anche vero che si recano in luoghi dove non sarebbero mai andati, e (salvo qualche eccezione) danno sempre il massimo. Durante i match di Serie A si crea spesso un clima infuocato, che spinge i tennisti a dare il massimo, forse anche qualcosa di più rispetto ad alcuni tornei individuali. Prendiamo Andrea Arnaboldi: quante volte gli sarà capitato di sentire il suo nome scandito da decine di tifosi? Mai, salvo la sua esperienza in Serie A dell’anno scorso, quando giocò forse il suo miglior tennis quando battè nientemeno che Potito Starace, peraltro arrabbiatissimo per la sconfitta. Parlando con dirigenti e responsabili delle squadre, ci siamo spesso sentiti dire dell’effetto benefico della Serie A sulla salute del circolo, a partire dai ragazzini.

Schiavone unica stella
Non siamo così ingenui da pensare che sia tutto rose fiori, ma se anche un solo ragazzino si avvicina al tennis, o diventa forte, per aver fatto da raccattapalle in Serie A, si può dire che il campionato ha svolto il suo compito. Compito che deve essere promozionale e non politico. Per questo non ha fatto piacere vedere un campionato 2010 nettamente inferiore ai precedenti. Si sono viste poche partite combattute, tanti risultati scritti ancor prima di scendere in campo e il paradosso di una bambina di 11 anni mandata in campo in un match che poi si è rivelato decisivo per la classifica finale. Abolita la Final Four a campionato già iniziato, si è deciso di limitare alle sole finali la fase in sede unica. Si giocherà Sabato e Domenica al Palazzetto dello Sport di Rovereto, capienza di 1.500 spettatori e ingresso gratuito. Contrariamente agli anni passati, si deciderà prima lo scudetto maschile e poi quello femminile, forse per dare a Francesca Schiavone (attrazione assoluta del weekend) un po’ di tempo in più dopo l’esibizione di Giovedì sera ad Anversa, dove farà passerella con Clijsters, Henin e Wickmayer. Sul piano mediatico, queste finali sono vendibili per la sola presenza della ”Schiavo”, schierabile perché il regolamento consente di partecipare alla post-season anche se si è giocata una sola partita durante la stagione regolare. Francesca difende i colori del Tennis Club Viterbo, ininterrottamente campione dal 2006 e a caccia del quinto titolo consecutivo. Forte di Tathiana Garbin (l’unica altra top 100 presente a Rovereto), il team laziale parte nettamente favorito contro il TC Prato già battuto due settimane fa. Il team toscano fa affidamento su Maria Elena Camerin, Corinna Dentoni, Darya Kustova ed Elisa Balsamo: una buona squadra, ma è difficile pensare che possa togliere due punti alle viterbesi per poi giocarsi tutto al doppio di spareggio. Sarebbe stata più equilibrata una finale contro il TC Mestre della Kucova e delle sorelle Mayr ma, dopo una regular season straordinaria, le venete hanno fallito proprio sul più bello, facendosi battere a domicilio dal TC Prato nel play-off di Domenica scorsa. Salvo sorprese (peraltro sempre possibili nello sport), il club dell’avvocato Giorgio Barili dovrebbe festeggiare il quinto titolo consecutivo.

Aniene favorito, la formula non funziona
Avrebbe potuto fare altrettanto il Capri Sports Academy, ma dopo le violente polemiche degli ultimi due anni il club campano ha deciso di mollare, addirittura sciogliendo la società. E allora abbiamo assistito a un campionato già scritto, con la grande favorita (il Circolo Canottieri Aniene) tranquillamente in finale. L’unica sorpresa è arrivata proprio Domenica scorsa, quando il Castellazzo Tennis Club ha espugnato Bassano del Grappa e si è clamorosamente qualificato per la finale di Sabato. Si pensava che il fattore campo (a Bassano si gioca sulla terra battuta) avrebbe fatto la differenza, invece Brizzi e compagni si sono clamorosamente trovati avanti 3-1 dopo i singolari. I veneti hanno reagito, vincendo i due doppi, ma nel match di spareggio Bracciali e Tombolini si sono presi la rivincita su Aldi e Lorenzi, che avevano agguantato il 3-3 nel match precedente. L’impressione è che Aniene sia nettamente favorito, anche in virtù del precedente in campionato, quando i romani si sono imposti per 5-1 sulla moquette parmense, superficie non omologata a livello internazionale. Non si può dire che Castellazzo sia stata penalizzata dai regolamenti. Non solo hanno l’opportunità di giocare su una superficie rapidissima, ma quest’anno avrebbero dovuto giocare in Serie A2. Lo scorso anno, infatti, il team parmense era retrocesso sul campo ma è stato ripescato grazie all’esclusione del Tennis Club Alba per irregolarità amministrative. Uno dei tanti episodi curiosi di una Serie A1 che, così com’è, non funziona. Il livello medio si è abbassato moltissimo: l’anno scorso a Bra c’erano quattro top 100 (Kohlschreiber, Seppi, Starace e Lorenzi), mentre quest’anno a Rovereto ci saranno appena due top 200 (Bolelli e Di Mauro) e ben tre giocatori senza classifica ATP (Colla, Tombolini e Santopadre). La Schiavone è la figura da copertina, ma non basta. Speriamo che qualcuno se ne renda conto e intervenga sui regolamenti. Perché attirare quel famoso bambino in più sarebbe un grande risultato, ben più significativo che uno scudetto cucito addosso a un club gradito piuttosto che a un altro.
 

Riccardo Bisti

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