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14/12/2010 21:55 CEST - Serie A1

Canottieri Aniene Campione d'Italia

TENNIS - Il Circolo Canottieri Aniene vince lo scudetto: battuto il Castellazzo Tennis Club al termine di un battaglia estenuante: 14 ore e un doppio di spareggio. Giovanni Malagò finalmente vince anche nel tennis. "E' un punto di partenza, vogliamo essere i migliori in ogni disciplina". Onore agli emiliani, battuti per un soffio nonostante una rosa inferiore. I romani salvano l'albo d'oro, ma il campionato così com'è non va bene. Dall'inviato a Rovereto, Riccardo Bisti

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Vincere soffrendo significa vincere godendo. Dopo due atroci delusioni, il Circolo Canottieri Aniene può finalmente festeggiare lo scudetto. Uno scudetto un po’ in tono minore a causa di un campionato un po’ svilito, ma in fondo nell’albo d’oro resteranno i colori gialli e blu del glorioso circolo romano, fondato nel 1892, e tanto basta. Che i ragazzi dell’Aniene volessero fortemente questo titolo si è capito durante la premiazione, dopo che il vicepresidente FIT Gianni Milan aveva consegnato loro il trofeo. Capitan Marco Barbiero ha urlato tutta la sua gioia: “Questo trionfo è il giusto premio dopo tanta, tanta sofferenza. Le ricordo tutte le partite perse al super tie-break, per un pelo, negli ultimi anni. Le ricordo tutte, una a una”. Quella contro il Castellazzo Tennis Club doveva essere una passeggiata, invece si è tramutata in una via crucis. Sempre a rincorrere, sempre in affanno. Sotto 1-0, poi 2-1, poi 3-2…fino al sorpasso finale, infiocchettato alle 23.47, quando al Palasport di Rovereto non c’era ormai più nessuno, a parte gli addetti ai lavori. L’ultimo punto lo hanno siglato Flavio Cipolla e Simone Bolelli, rispettivamente eroe di giornata (il piccolo Flavio ha portato a casa tre punti) e giocatore più rappresentativo, il numero 1 indiscusso che in questa finale si era fatto sorprendere da Alberto Brizzi, giocando male e meritando di perdere. Ma è significativo che nell’ultimo match non ci fossero in panchina né Marco Barbiero né Marcelo Charpentier (co-capitano, ex giocatore argentino noto per le capigliature colorate), bensì la bandiera Vincenzo Santopadre, che a 39 anni fa ancora il fenomeno. Qualcuno pensa che sarebbe ancora tra i migliori doppisti d’Italia, lui si accontenta di guidare la rinnovata Scuola Tennis del circolo e di risultare decisivo in Serie A. Ci abbiamo provato, l’anno scorso, a stuzzicarlo un po’. Vincenzo, ma se oggi tornassi a giocare, quale sarebbe il tuo valore? Lui tergiversò, menzionò la difficoltà a recuperare fisicamente dopo più match consecutivi, ma abbozzò un possibile ranking intorno al 300. Possibilissimo. L’anno scorso battè Giorgini, stavolta si è limitato a lasciare tre game ad Alessandro Tombolini. E nel doppio perduto 13-11 al super tie break, aveva cancellato un matchpoint con una demi volèe di difficoltà 10, degna di Stefan Edberg. Ancor più eroe di Santopadre, almeno in questa finale, è stato Flavio Cipolla. Dei 16 match disputati in tutto il campionato ne ha vinti 15, risultando imbattuto in singolare. “L’unica cosa che mi dispiace è che l’unica sconfitta in doppio è arrivata contro Vagnozzi….no, dai, scherzo. Sicuramente ho giocato una grande Serie A e siamo felici di esserci presi la rivincita dopo anni di delusioni. Il nostro segreto? La forza del gruppo. Siamo tutti forti, dal numero 1 al numero 4, e abbiamo due buoni doppi”.

Malagò: “I più forti anche nel tennis”
Dopo decine di allori in altre discipline, Giovanni Malagò è finalmente campione anche nel tennis. Lo abbiamo intercettato subito dopo il secondo singolare, quando ancora non immaginava la sofferenza che avrebbe dovuto attraversare per alzare le braccia al cielo. “Durante il match di Vincenzo ero particolarmente agitato perché gli sono molto legato, a lui ed alla sua famiglia. Ormai è una bandiera del nostro club. E poi è come il vino, invecchiando migliora”. Lo scudetto appena conquistato permette di rilanciare la sezione tennis di un circolo che ha fama mondiale in altre discipline. Malagò ne era consapevole: “Uno scudetto sarebbe molto importante perché il nostro circolo, che ormai ha 120 anni di storia, si è sempre distinto negli sport acquatici. Adesso abbiamo deciso di dare un forte impulso alla sezione tennis, partendo proprio dalla figura di Vincenzo, la persona ideale per dare il giusto esempio ai giovani, sia come uomo che come giocatore”. A scudetto finalmente cucito sul petto, in piena notte (l’ultimo punto si è giocato alle 23.47), Ha ribadito: “Questo scudetto è il coronamento di un percorso importante, ma deve essere visto come un punto di partenza. L’Aniene è abituato ad essere il migliore: lo siamo nel nuoto, nella canoa, nel canottaggio e anche nella vela, adesso vogliamo esserlo anche nel tennis. Stiamo portando avanti un progetto innovativo: sicuramente ci vorrà un po’ di tempo per veder emergere i primi giovani, ma la nostra intenzione (e tradizione) è questa, e stiamo lavorando in questo senso”. Quella di Giovanni Malagò è stata una giornata speciale, vissuta pericolosamente a fianco dei suoi ragazzi. E’ rimasto stoicamente dietro la panchina, senza allontanarsi mai, soffrendo punto dopo punto e cambiandosi spesso d’abito: prima la felpa del circolo, poi la giacca della tutta, infine il giubbotto…ci teneva da matti, perché è uomo di sport e perché sa cosa significa spirito di squadra. Quando gli abbiamo chiesto cosa rappresenta la Serie A e che utilità può avere in uno sport individuale come il tennis, non ha avuto dubbi: “Io credo che una gara a squadre sia importante anche nel tennis. Anche il nuoto è uno sport individuale, ma ci sono le staffette. E posso dire che le gare a squadre permettono di creare uno spirito di gruppo che permetta all’atleta di rendere al massimo. Capita spesso che uno sportivo, stando troppo da solo, perda gli aspetti positivi della “condivisione” e non riesca a dare il meglio di sé”

Castellazzo, impresa sfiorata
Onore anche al Castellazzo, che per certi versi avrebbe meritato di vincere. Gli emiliani ci hanno messo il cuore, a partire da un Daniele Bracciali sempre decisivo quando si tratta di gare a squadre, e di un indomito Giuseppe Montenet, “capitano coraggioso” che si è fatto 14 ore sulla sedia senza mai essere sostituito. Grande anche Alberto Brizzi, autore di una splendida vittoria contro Simone Bolelli: “Una partita che mi darà ancora più fiducia per la carriera individuale, ma avevo già idea che il 2011 sarebbe stato un anno molto importante per me”. Persino Alessandro Tombolini, “l’intruso”, ha dato il suo contributo, dando un buon supporto a Daniele Bracciali nell’unico doppio vinto dai biancorossi (supportati da una trentina di tifosi, tra cui alcuni bambini “armati” con le bandiere del…Parma Calcio!). Il solo Luca Vanni, il “John Isner de noantri” non ha raccolto punti, ma in fondo è stato l’unico (in tutta la Serie A!) a strappare un set a Flavio Cipolla in singolare. L’omaggio più bello agli sconfitti lo ha fatto proprio Malagò: “Grande merito a loro, oggi entrambe le squadre avrebber meritato di vincere. E’ stata una bella giornata di sport”.

Una formula tutta da rivedere
Va così in archivio, con una bella finale, il peggior campionato degli ultimi anni. Un eventuale vittoria del Castellazzo, ripescato dopo essere retrocesso l’anno scorso, sarebbe stata l’ennesimo paradosso, invece il successo dell’Aniene premia la squadra più forte e, come direbbe Rino Tommasi, “salva” un albo d’oro che non vedeva trionfare la Città di Roma addirittura dal 1964, quando vinse la Canottieri Roma di Nicola Pietrangeli. Sul piano organizzativo è stato fatto un deciso passo indietro: Bra era una sede di lusso, ideale anche per la disponibilità di due campi. Rovereto ha messo a disposizione un discreto impianto (peraltro mai lontanamente vicino al tutto esaurito, nonostante l’ingresso gratuito) ma l’assenza di un secondo campo ha reso questa finale estenuante, quasi un’agonia per lo spettatore neutrale. Esclusi i tifosi delle due squadre, infatti, alla fine non c’era più nessuno. Ed anche la premiazione si è svolta in fretta e furia. La speranza è che i paradossi del 2011 servano per costruire un’edizione 2011 più competitiva ed appassionante. L’ultimo atto si vivrà Domenica, con la finale femminile tra TC Viterbo e TC Prato. Chissà se Francesca Schiavone, la cui immagine troneggia nel manifesto ufficiale della manifestazione, sveglierà la passione intorpidita dei trentini.

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GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI LIVE
Aggiornamento H, 23.55 E' finita con i giocatori abbracciati sotto il vessillo gialloblu, bandiera ufficiale del Circolo Canottieri Aniene. 46 anni dopo, Roma torna a vincere il massimo campionato a squadre. Gli ultimi a riuscirci erano stati Mandarino, Olivieri e Pietrangeli, nel 1964 portacolori del Circolo Canottieri Roma. Quella contro il Castellazzo Tennis Club è stata una finale sofferta ed equilibrata. Dopo quasi 14 ore di battaglia e un doppio di spareggio, il club di Giovanni Malagò si è finalmente aggiudicato un titolo che sembrava stregato dopo la finale del 2008 e l'amara semifinale del 2009. E' un successo bellissimo perchè giunto dopo una durissima battaglia, sigillata dal doppio composto da Simone Bolelli e Flavio Cipolla, vincitori su Brizzi / Bolelli con il punteggio di 6-2 7-5. Il risultato parlerebbe di un match facile, invece Castellazzo ha moltissimo da recriminare. Giocando uno splendido secondo set, Brizzi e Bracciali erano saliti 6-2 5-3 e 40-15 prima di subire un parziale killer di nove punti a zero.

Aggiornamento H. 23.15. Mentre in casa Aniene sono regolarmente scesi in campo Bolelli e Cipolla, il Castellazzo ha deciso di schierare Alberto Brizzi in coppia con Daniele Bracciali. Il duo dell'Aniene si è aggiudicato abbastanza agevolmente il primo set con il punteggio di 6-2, portandosi ad un set dal sogno tricolore.

ROVERETO - Si deciderà al doppio di spareggio l'eterna finale del Campionato di Serie A1. Flavio Cipolla e Simone Bolelli hanno infatti battuto Luca Vanni e Alberto Brizzi con il punteggio di 6-0 7-6. Una partita dai due volti, entrambi comunque favorevoli al duo romano: Cipolla / Bolelli hanno infatti dominato il primo set in modo quasi imbarazzante, mostrando un notevole divario tecnico. Nel secondo gli emiliani hanno provato a restare in partita, trovando finalmente una buona intesa. Brizzi / Vanni hanno anche preso un break di vantaggio ma poi si sono fatti riprendere. Il set ha seguito la regola dei servizi (nonostante il duo di Castellazzo si sia trovato per due volte a due punti dal set, sul 5-4 e sul 6-5) fino al tie-break. Lì è emersa la maggior abitudine di Bolelli / Cipolla a giocare in determinate situazioni. Sotto 4-1, hanno infilato sei punti di fila, simboleggiati da un facile smash sparato fuori da Brizzi e a un'ultima, spettacolare, volèe di Cipolla. Adesso, dopo i 30 minuti regolamentari, intorno alle 22.20 si giocherà la settima e ultima partita, con quasi certamente in campo le due coppie che hanno sigillato il 3-3: Cipolla / Bolelli da una parte, Bracciali / Tombolini dall'altra.

Riccardo Bisti

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker