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19/01/2011 08:59 CEST - Australian Open

AO: pagelle primo turno

TENNIS - I tornei maschile e femminile si sono aperti con i big che avanzano come schiacciasassi. Ci siamo allora concentrati sui cosiddetti personaggi minori di questo primo turno, con F. Mayer e Dimitrov protagonisti tra gli uomini e la Makarova tra le donne. Buon esordio di Del Potro. Nalbandian-Hewitt match più bello. Delusione Davydenko. Enzo Cherici

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Per una volta, lasciamo da parte i big. Troppo semplici i loro impegni (?) per poter esprimere un giudizio circostanziato sulla loro condizione. Ma di cose interessanti ne sono successe in questi primi due giorni di torneo, quindi vediamo insieme promossi e bocciati di questo primo turno.

Nalbandian-Hewitt: 9
Il voto è al match ovviamente, il migliore di questo primo turno. Si sono visti grandi colpi, emozioni, lotta e grande equilibrio. Alla fine l'ha spuntata l'argentino e per il torneo forse è meglio così. La demi-volée con la quale ha annullato il primo dei due matchpoint la si potrebbe vedere e rivedere senza mai stancarsi. Rivedendoli così competitivi, magari anche solo per un giorno, ripenso a tutti quanti sostengono che Federer nel suo periodo d'oro non ha avuto avversari. Gli avversari c'erano, era lui ad essere d'un altro pianeta.

F. Mayer: 9
L'impresa del primo turno è tutta sua. Partita perfetta e Davydenko K.O. in quattro set. Quando imbrocca la giornata giusta possono essere dolori per tutti. Al contrario, quando è di luna storta, potrebbe perdere anche con Ubaldo. Ora gli tocca Nishikori (Fognini ahi ahi) e se tutto va come deve andare potrebbe incrociare in un signor terzo turno Verdasco. Da tenere d'occhio.

Dimitrov: 9
E se fosse questo il torneo della svolta? Golubev non sarà Davydenko, ma è pur sempre il numero 39 del ranking e lui lo ha brutalizzato con una prestazione al limite della perfezione. Non vedo l'ora di rivederlo all'opera contro Wawrinka al secondo turno.

Kubot: 8 ½
Entrato in campo con la pressione di dover difendere gli ottavi dello scorso anno, doveva superare il non facile ostacolo rappresentato da Sam Querrey, numero 18 del seeding. Problemi? Zero. Tranquillo anche quando s'è trovato sotto due set a uno, ha continuato a macinare gioco fino all'inevitabile e sacrosanto successo per 8-6 al quinto. Mezzo punto in più per lo strepitoso balletto post-vittoria.

Tomic: 8
Il suo nome in patria è sinonimo di polemica. Ma in campo il ragazzo ci sa fare. Il cappotto rifilato a un giocatore esperto come Chardy è di quelli importanti. Testa calda, ma bravo.

Del Potro: 7 ½
Vittoria importantissima per Gian Martino. D'accordo, Sela era forse l'avversario ideale per lui in un momento come questo. Troppo leggerino l'israeliano per contrastare le randellate dell'argentino. Ma erano troppi gli interrogativi sulla condizione di Palito per derubricare il match tra quelli di ordinaria amministrazione. Lui lo ha vinto e lo ha vinto bene. L'ideale per ritrovare fiducia.

Seppi 6 +
Non ha giocato una gran partita, tutt'altro. Andare sotto di due set con Clement (3-6, 2-6), la dice lunga sul suo livello di gioco iniziale. Però rimontare due set non è mai facile e lui è stato bravo nel crederci fino alla fine. Al prossimo turno se la vedrà con l'altro miracolato, Tsonga. Possibilità poche poche poche.

Tsonga, Monfils e Fish: 6
Come Seppi, hanno rimontato due set di svantaggio ai rispettivi avversari. Bravi. Ma se davvero hanno speranze di andare avanti nel torneo, bisognerà che si diano una svegliata. Monfils è stato letteralmente graziato da De Bakker (voto 4 per il suicidio), ma anche gli altri hanno giocato come peggio non si poteva i primi due set. E a questi livelli concedere vantaggi simili potrebbe risultare alla lunga non del tutto salutare.

Davydenko: 4
Attesissimo dopo la finale di Doha, ha ancora una volta fatto flop in uno Slam. Qualcuno inizia ad insinuare che sia un giocatore da 2/3 e forse non quel qualcuno non ha del tutto torto. Doveva essere la mina vagante del tabellone, è volato via come un foglio di carta in una giornata di vento.

Gulbis: 3
Come ha appena scritto Ubaldo nel suo editoriale, non vince un set da Wimbledon 2009 in un torneo dello Slam. Ormai sembra quasi una barzelletta stare a parlare di talento, di nuovo Safin, eccetera. È una delusione al cubo. Punto.

Enzo Cherici: 0
Alla vigilia, avevo indicato Davydenko e Gulbis come possibili outsider. Ammettiamolo, non ci capisco una mazza!

Makarova: 9
È stata la Florian Mayer del tabellone femminile. La sua vittoria contro la Ivanovic è stata la sorpresa di questo primo turno. S'è vista annullare caterve di matchpoint, poteva deprimersi e invece è andata avanti fino alla meritatissima vittoria. Potrebbe incrociare la Petrova al terzo turno: non parte battuta.

Wickmayer: 8
Aveva un primo turno complicato, contro l'emergente giocatrice di casa Jarmila Groth. Lei non ha battuto ciglio ed è rimasta concentrata anche quando la partita s'è complicata, finendo per spuntarla 6-4 al terzo. Brava.

Date: 7 ½
Ha perso? Poco importa. Una sola parola: grandiosa!

Pennetta e Kuznetsova: 7
Non avevano avversarie irresistibili, vero. Ma dopo un 2010 così così, erano in un certo senso due osservate speciali. E loro se la sono cavata alla grande, fornendo un'impressione di grande solidità.

Oprandi: 6 ½
Come la Vinci (leggi più in basso) ha perso 8-6 al terzo, ma la sua avversaria era di un altro livello rispetto a quella di Robertina. Ha giocato una grande partita, le è mancata l'esperienza e quel pizzico di cattiveria per portare a casa un match che era diventato alla sua portata. Peccato.

Schiavone e Henin: 5 ½
Hanno vinto, ma non convinto. E se la Henin aveva l'attenuante d'avere l'insidiosa Mirza come avversaria, la nostra Leonessa neanche quello. Potrebbero incrociarsi in ottavi di finale, ma per arrivarci dovranno giocare molto meglio di così.

Ivanovic: 5
Il guaio è che non avrebbe neanche giocato così male. Solo che gioca con il terrore negli occhi e sembra sappia lei per prima che, in caso di match serrato, perderà. La fine del tunnel non sembra così vicina.

Vinci: 5
Mi dispiace tanto, perché la ammiro molto. Ma partite come queste vanno vinte. E non venitemi a raccontare che le sconfitte fanno crescere. Non queste. Non se arrivano sempre allo stesso modo.

Safina: 2
Il voto è di incoraggiamento...

Babolat: 0
Mai vista una racchetta fracassarsi tra le mani d'una giocatrice in quel modo. La faccia della Radwanska era tutta un programma...

Medical Time Out: 0
Kimiko Date vinceva 4-1 nel terzo contro la Radwanska e ha dato la colpa della sconfitta al MTO chiamato dalla sua avversaria. Vero? Falso? Non so. Ma la regola andrebbe forse rivista, limitando l'intervento del fisioterapista soltanto per problemi evidenti. Per il resto, se ce la si fa si resta in campo, altrimenti ci si ritira.

Enzo Cherici

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker