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24/01/2011 06:51 CEST - AUSTRALIAN OPEN PREVIEW

Cilic testa Rafa, Andy sfida Melzer

TENNIS - Si completano le partite degli ottavi con Nadal alle prese con un Cilic non si sa quanto fresco fisicamente, dopo la partita contro Isner, con le due stelline del torneo Dolgopolov e Raonic sottoposti ad esame dai "professori" Soderling e Ferrer e con Murray che, forte dei precedenti e della forma mostrata finora, non dovrebbe avere problemi con Melzer. Riccardo Nuziale

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NADAL – CILIC (0-1)
2009 Beijing Hard (O) SF Cilic 61 63

Statisticamente sono quattro i giocatori in attività ad avere un head to head attivo nei confronti di Nadal ma, in pratica, il solo Davydenko lo è, avendo giocato 10 partite e vinte 6. Gli altri tre, Guccione, Mahut e Cilic, sono tutti avanti 1-0 (Guccione addirittura senza aver vinto un set, avendo approfittato del ritiro dello spagnolo sul 6-5 del primo set a Sydney 2007). L’unico precedente tra Nadal e Cilic è stato giocato in occasione della semifinale del torneo di Pechino 2009, dove il croato dominò lo spagnolo lasciandogli la miseria di quattro giochi. Ma erano altri tempi: Nadal era in piena crisi d’astinenza da vittorie, sfiduciato e fisicamente debilitato, mentre Cilic era al contrario in un ottimo momento di forma, momento che sarebbe culminato con la semifinale australiana che quest’anno è chiamato a difendere. Se il croato sembra essere tornato finalmente in buone condizioni, dopo la pessima seconda metà di 2010, sembra alquanto improbabile che possa fare il colpaccio: il 9-7 al quinto contro Isner si farà quasi sicuramente sentire sulle gambe. Nadal, che finora ha giocato un’esibizione e mezza e una partita dominata per 2/3, attende il primo vero test di questo Australian Open, ma non è così sicuro che Cilic sarà nelle condizioni ideali per ricoprire questo ruolo; il croato dovrà certamente tentare di impostare la partita sull’uno-due, ma i margini di sicurezza di Nadal sembrano troppo ampi per spingere Cilic in un pronostico più ottimista di una sconfitta in quattro set.

SODERLING – DOLGOPOLOV (nessun precedente)

Forse l’incontro più interessante della giornata. L’ucraino è tra i giocatori più imprevedibili ed entusiasmanti del circuito; stilisticamente non è Federer, ma la sua varietà tecnica è sorprendente ed è destinata a migliorare col tempo. Quest’ottavo di finale è il suo miglior risultato di sempre in uno Slam, ma certamente cercherà di non fermarsi qui; anche se così fosse, ha già in tasca il miglior ranking della carriera, n. 39. Detto questo, la partita con Soderling non sarà per lui esattamente una passeggiata: lo svedese ha finora annientato i propri avversari (il massimo sforzo è stato un tie-break contro Muller) e viene dalla vittoria di Brisbane. L’esperienza a questi livelli di Soderling, inoltre, potrebbe e dovrebbe pesare tantissimo, se si aggiunge poi il fatto che Dolgopolov non ha ancora sconfitto un top 10 in carriera: 6 partite, 6 sconfitte. Con Tsonga è stato splendido ad approfittare delle condizioni fisiche precarie del francese, dominando gli ultimi due set, ma con Soderling dovrà innalzare il proprio gioco ad un livello ancora maggiore, se vorrà tentare l’impresa. Ce la farà? Molto difficile.

MURRAY – MELZER (4-0)
2008 AMS Indian Wells Hard (O) R64 Murray 36 63 63
2008 US Open Hard (O) R32 Murray 67(5) 46 76(5) 61 63
2008 Davis Cup WG-PO Grass (O) R4 Murray 64 57 64 61
2009 Australian Open Hard (O) R32 Murray 75 60 63

Che Murray sia centrato non ci sono dubbi: non solo non ha ancora perso un set, ma in un set deve ancora concedere più di tre game. Puntualmente, il suo nome è tra i più titolati per la vittoria finale e non è la prima volta che parte benissimo, ma finora il britannico ha fallito clamorosamente con certosina regolarità. Guardando i precedenti e le caratteristiche tecniche, non dovrebbe deludere anzitempo come ha fatto a Flushing Meadows (quando fu mestamente eliminato da Wawrinka), o anche qui a Melbourne due anni fa, sconfitto da Verdasco. Però anche Melzer è in ottima forma e, anzi, sta vivendo il miglior periodo della propria carriera; qui ha avuto due primi turni agevoli, ma ha poi superato un avversario ostico come Baghdatis, seppure quest’ultimo non fosse in perfette condizioni fisiche. Giocatore più anziano rimasto in tabellone e protagonista anche nel torneo di doppio (dove gioca con il fidato Petzschner), l’austriaco non sembra avere la pesantezza di palla per sovrastare il gioco solido di Murray in una partita al meglio dei 5 set. Nei precedenti incontri lo scozzese ha sofferto nei primi tre incontri, ma ha vinto piuttosto agevolmente l’ultima volta, proprio qui a Melbourne nel 2009. Era un altro Melzer, vero. Ma è diversa (si spera) anche la consapevolezza di Murray come top player e quindi, prima di diventare seriamente come uno dei più grandi giocatori a non aver vinto nulla, lo scozzese deve pensar bene a considerare partite come questa ostacoli di media-bassa difficoltà.

FERRER – RAONIC (nessun precedente)

Come Dolgopolov, anche la seconda new entry ai piani alti del torneo, il canadese Raonic, non ha mai affrontato l’avversario del suo ottavo di finale, David Ferrer. L’attuale n. 152 del mondo (ma entrerà nei top 100, comunque vada a finire), 20 anni, ha impressionato per la sua potenza (è leader nella classifica degli ace segnati a quota 79 ed ha il record di velocità raggiunta finora nel torneo, con un confetto scagliato a 230 km/h) e per la maturità con cui ha affrontato le partite, superando con disinvoltura due teste di serie come Llodra e Youzhny. Se però è una cosa dominare la geniale psicolabilità del francese e del russo, ne è un’altra superare la fisicità di Ferrer, che oltretutto in questo torneo sta giocando molto bene: smarrito un set contro Nieminen al primo turno, ha poi demolito gli avversari di secondo e terzo turno. Nella terza partita, di fronte a un altro giovane di belle speranze, il lituano Berankis, ha perso cinque giochi. Una sorpresa sembra quindi estremamente improbabile: per vincere, Raonic dovrà servire alla grandissima per almeno tre ore. E non è detto che basterebbe.

Riccardo Nuziale

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