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25/01/2011 14:33 CEST - AUSTRALIAN OPEN

Annacone: "Roger come Sampras"

TENNIS - Paul Annacone vede alcune somiglianze tra Roger Federer e Pete Sampras: "Entrambi si concentrano sul presente e hanno un'ottima percezione di quello che succede. E non drammatizzano dopo una sconfitta". Il nuovo Federer è ancora più aggressivo e usa con sapienza la palla corta. Traduzione a cura di Teo Gallo

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Domanda: Vedere Roger giocare cosí bene contro Wawrinka dev’essere molto incoraggiante in vista dei prossimi incontri.
R. Beh, ogni giorno è diverso, sfortunatamente. In ogni caso ha variato bene il suo gioco e ha preso subito il controllo del match. Sono molto soddisfatto di come ha giocato. Stan ha fatto un grande torneo, dunque dominarlo in quel modo è stato un ottimo lavoro. E’ stato importante il primo set, ma ogni partita può diventare lunga e possono succedere molte cose. Ma è sempre meglio essere avanti nel punteggio che dover rincorrere, secondo me. Credo abbia fatto un buonissimo lavoro nei primi games, cosí l’inerzia è andata in quella direzione e ha potuto portare a casa il match.

D. Roger sta giocando davvero molto bene dall’autunno scorso. Come mai secondo te?
R. Vorrei poter dire che è stata una pozione magica, ma non è così. E’ un grande giocatore. Ha lavorato duro e ama il tennis. E’ una ricetta abbastanza semplice per lui.

D. Come descriveresti il tuo lavoro con Roger rispetto ad altri campioni che hai allenato?
R. Vedo una certa somiglianza con Pete Sampras. Entrambi sono in grado di concentrarsi sul momento presente e hanno un’ottima percezione di quello che sta succedendo. Non subiscono troppi sbalzi di umore secondo i risultati. Non drammatizzano dopo una sconfitta, e questo è importantissimo. Lavorano duro e amano giocare a tennis. E la cosa piú importante è che hanno un immenso talento, inoltre sanno cosa devono fare per avere successo e lo mettono in pratica piuttosto bene.

D. Come vedi il tuo ruolo di coach di Federer?
R. Sono solo uno dei tanti che cercano di dargli una mano. Io e Severin (Luthi) abbiamo parlato ieri sera. Parliamo ogni giorno. Quando io non sono presente, lui c’è, parliamo al telefono e stiamo costantemente in contatto. Il messaggio che passiamo a Roger è il medesimo. Il mio lavoro è fare tutto quello che posso per metterlo in condizione di giocare il suo miglior tennis. Poi tocca a lui scendere in campo. Parliamo di strategia, di allenamenti, parliamo di tutto e poi lui va lá fuori ed esegue; direi che sta facendo un magnifico lavoro.

D. Una delle cose di cui si parla spesso è il fatto che tu lo abbia incoraggiato ad attaccare, a entrare nel campo.
R. Sì, è vero. E’ un grande atleta e puó fare tantissime cose ad altissimo livello. Poi si tratta di gestire queste qualità. Quando gioca così offensivo non sono in molti a potergli stare dietro. E la buona notizia è che quando abbassa un po’ l’intensitá, può giocare in altre maniere. E’ eccezionale.

D. Roger sta usando la palla corta con frequenza da due anni a questa parte, ed oggi lo sta facendo ancora di più. Puoi dirci come vedi questo colpo rispetto al suo “arsenale” ?

R. Beh, in effetti è un colpo efficace, come avrai notato. Il fatto è che la sua potenza a volte spinge gli avversari fuori dal campo, lontano dalla linea di fondo. Si tratta secondo me di utilizzare ogni area del campo. Prima li fai arretrare , poi li fai correre in avanti, ogni tanto. Di nuovo, si tratta di gestire le risorse ed utilizzarle al momento giusto. Forse si nota di piú perché sta giocando in maniera più offensiva.

D. Quanto è stato importante il match contro Simon, in cui ha rischiato di uscire già al secondo turno?
R. E’ sempre positivo vincere un match tirato, per chiunque. Nessuno vuole giocare 5 partite del genere nello stesso torneo, ma averne una o due è ok. Ha recuperato alla grande e non c’è nessun problema, quindi penso che è sempre positivo sentire quel tipo di pressione ed uscirne vivo. E’ un ottimo presagio.
 

Traduzione a cura di Teo Gallo

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