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27/01/2011 08:28 CEST - Australian Open

Federer sempre più favorito

TENNIS - Australian Open: Rafael Nadal e David Ferrer, due amici e due veri sportivi. Il secondo è un 'imbucato' assai sottovalutato. Ha sempre goduto di poco credito. I bookmakers lo pagavano vittorioso a 8. I miei favoriti del torneo, uomini e donne. L'unica notizia boom sarebbe un trionfo della cinese Li Na. Da Melbourne, Ubaldo Scanagatta

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Dall’inviato

Ubaldo Scanagatta

MELBOURNE _ Niente Rafa Slam, niente quarto Slam consecutivo. Un Nadal ancora una volta infortunato esce per il secondo anno consecutivo dall’Australian Open nei quarti di finale, esattamente un anno dopo, ancora una volta il 26 gennaio, l’Australia’s Day che evidentemente tutto gli porta fuorchè fortuna.

L’anno scorso Nadal era stato costretto al ritiro con Murray, questa volta è stato in campo fino all’ultimo punto con grande fairplay (6-4,6-2,6-3). Altri al suo posto si sarebbero ritirati. Forse anche lui avrebbe voluto farlo, se per l’appunto non si fosse ritirato già l’anno scorso e se davanti non avesse avuto un connazionale e un amico come David Ferrer. Amicizia e rispetto. Gliene avrebbe dato atto per primo anche lo stesso Ferrer, ancora sul campo, quando al microfono di Red Jim Courier ha subito detto: “Sono contento…ma non è stata una vera vittoria”.

Ma già dopo il terzo game, dopo un secondo gioco asfissiante durato 17 minuti, Rafa aveva preso una prima volta la via degli spogliatoi. Da quel momento in poi, anche se il fisioterapista sarebbe entrato in campo ad assisterlo almeno tre volte, il suo sarebbe stato un calvario. Al problema al quadricipite si era forse aggiunto _ forse per via di un antiinfiammatorio _ anche un problema allo stomaco. Ma Rafa non ha voluto parlarne. Ha solo escluso di stare meglio nel finale rispetto a come stava all’inizio. In risposta a una mia domanda dopo che aveva più volte ribadito l’intenzione di non parlare del suo eventuale infortunio (_ Apprezziamo il tuo fairplay, e capiamo quello che stai dicendo, vorrei solo sapere se per caso tu non ti fosse trovato di fronte a un tuo amico, se saresti rimasto in campo fino all’ultima palla o avresti magari mollato un tantino prima_): “Odio ritirarmi, e quindi questo non era il giorno per farlo. L’ho fatto l’anno scorso e ho odiato quel momento. Non volevo ripeterlo”.

Certo per essere un ragazzo di 24 anni Rafa si sta infortunando spesso, ma il suo fisico è stato sottoposto a sollecitazioni notevolissime fin da quando era un bambinone muscoloso. “Bisogna avere ancora fortuna _ ha filosofeggiato Rafa in spagnolo _ e non sempre la si ha. Io però mi considero già fortunato, ad esempio, per il 2010 che ho avuto e che non so se saprò mai ripetere, pur dopo l’infortunio che patii qui a gennaio”.

Insomma il match dei quarti che dei quattro sembrava il più scontato ha finito per dare vita all’eliminazione più clamorosa. Sia pure in circostanze del tutto particolari.

E’ dunque ancora lui, il tennista forse più sottovalutato di Spagna (del mondo?), il n.7 meno apprezzato dell’Atp (con un passato da n.4 nel febbraio 2008), il grande “imbucato” alla tavola dei pretendenti al titolo maschile dell’Australian Open 2011.

Il biondino spagnolo di Javea, 28 anni e mezzo, un fisico apparentemente mingherlino, un metro e 75 scarsi, una gran paura di dover fare il muratore da ragazzino quando gli predivano un futuro poco brillante come tennista non è alla sua prima semifinale d’uno Slam. Aveva già giocato quella dell’US Open 2007 (persa con Djokovic) quando lungo il cammino, agli ottavi, aveva battuto proprio Nadal per l’ultima volta, prima di sette sconfitte filate. Quelle che avevano contribuito a darlo per spacciato nei pronostici.

Quel piccolo tennista che non avrebbe dovuto affermarsi oggi ha guadagnato più di 10 milioni di dollari di soli premi, eppure nessuno lo considera mai abbastanza.

Penalizzato dall’altezza, dal poco peso e dalla fama di non aver abbastanza potenza, nessuno gli dava credito. Oggi i bookmakers quotavano una sua vittoria _ leggo nella consueta rubrica di Pinno e Cucaro _ a 8: avevano pure consigliato di scommetterci su, i nostri due esperti. Non riesco ad immaginare a quanto sarebbe stata pagata una vittoria di Ferrer in 3 set.

Nemmeno oggi David _ da prounciare con l’accento sulla i _ ha voluto fare la voce grossa. Modesto, umile come sempre, sebbene raggiante per aver raggiunto la prima semifinale australiana in uno Slam, si è confermato ragazzo sportivissimo. Non ci ha pensato un attimo a dire con grande onestà intellettuale sul campo al microfono di Red Jim Courier che “”Non è stata una vera vittoria”.

A sentir quelle parole il croato Veso Matijas, consulente per le sponsorizzazioni della Lotto (è lui che ha suggerito i contratti di Soderling, Schiavone e appunto Ferrer) , si metteva le mani nei lungi capelli biondi: “Ma perché dice così? Ha giocato benissimo, e Nadal come Federer ogni volta che perde …sta male!”. Beh, lo diceva a caldo, e ad amici, non dichiarazioni ufficiali. Non si può pretendere troppa oggettività, lì per lì.

Se il derby svizzero ieri non era stato una cosa seria, perché il vero Wawrinka non si era visto, purtroppo non è stato troppo serio _ e dispiace dirlo per i meriti comunque notevoli di Ferrer che ha giocato con una attenzione e una precisione notevolissima un match nel quale sarebbe stato assai facile perdere la concentrazione, date le circostanze, e magari consentire a Nadal, mai completamente domo nonostante gli handicap, di recuperare e magari vincere.

La cosa non dispiacerà certo a Andy Murray che ora, liberatosi di Nadal, ha naturalmente molte più chances di arrivare in finale, se non fosse altro per una questione di maggiore esperienza: lui ha già giocato 5 semifinali di Slam. Curioso semmai, a prima vista, che Ferrer sia in vantaggio nei confronti diretti, 3-2, fino a che non si controlla che le sue tre vittorie sono arrivate sulla terra, e quelle di Murray sul “veloce”.

“Sono felicissimo, ma non è una vittoria come le altre, è una situazione particolare _ ammette il giocatore più modesto de top-ten e forse dei top 30 _ non so se gioco al massimo delle mie possibilità in questo momento. Al Masters di Shanghai nel 2007 battei 4 top-ten e arrivai in finale..però stasera credo di aver giocato anche bene, e di essere stato attento a non deconcentrarmi. Mi sono accorto che lui aveva qualche problema quando correva sulla destra e doveva giocare il rovescio nel secondo set.”

Resta il fatto che dopo 3 slam vinti di fila un Rafa Nadal in qualche modo menomato (la gamba, lo stomaco) crolla in modo inatteso, tre set a zero, 6-4,6-2,6-3, contro un David Ferrer che lo aveva fin qui battuto soltanto 3 volte su 14 e ci aveva perso nelle ultime sette sfide.

Eravamo già pronti a sottolineare come alla fine fossero arrivati alle semifinali tutti i migliori, quando è arrivata la sorpresa (negativa) Nadal.

Sì, si applaude Raonic, si sottolineano i progressi di Wawrinka che in un game fa più rovesci vincenti di Roddick in quattro partite ma alla resa dei conti lo svizzero n.2 si scioglie davanti al Re degli svizzeri, ci si entusiasma per il tennis “diverso” della “rivelazione” del ragazzo della scuderia Tchabushnig Alexander Dolgopolov che però si rivela impastato di carne ancora troppo tenera per uno scozzese come Murray scampato all’eccidio di Dumblane, e se non fosse stato per l’infortunio di Nadal _ anche se lui anche in conferenza stampa non ha voluto in principio parlarne, senza però riuscire a eludere del tutto le domande più pressanti _ sono convinto che alla stretta finale sarebbero arrivati i soliti quattro cavalieri dell’Apocalisse: Nadal n.1, Federer n.2, Djokovic n.3 e Murray n.5 (ma con il fiato sul collo del n.4 Soderling).

Ora, scomparsa l’ipotesi suggestiva del Rafa Slam, e cioè del quarto slam consecutivo mai più riuscito a nessuno dai tempi di Rod Laver e di un Grande Slam anomalo come fu nel 2002-2003 quello di Serena Williams, fra i giornalisti ci si chiede adesso quale vincitore farebbe più notizia, darebbe più spunti per una bella storia.

Poiché nessuno, forse nemmeno David, riesce ad immaginarsi un Ferrer vincitore del torneo _ anche se è imbattuto nel 2011, anche se ha appena vinto il torneo di Sydney _ i nomi che credo in ballottaggio sono soprattutto tre. Nadal ha detto: “David sta giocando in modo fantastico, ma non penso sia il favorito….è una persona fantastica, spero che arrivi in finale o vinca il torneo, mi piacerebbe. Gli auguro tutto il meglio possibile”.

Per primo Federer _ che con Nadal ha vinto 21 degli ultimi 23 Slam essendo i soli intrusi Djokovic nel 2008 qui e Del Potro all’US Open 2009 _ poi Murray che ha una partita meno difficile di Djokovic in semifinale, poi il serbo.

Che notizia sarebbe un Roger che vincesse il suo diciassettesimo Slam? Una conferma delle sue straordinarie qualità, certo, e anche di una sua discreta longevità soprattutto agli occhi di chi _ con lui soltanto 27enne _ lo considerava sulla via d’un inesorabile declino già un paio d’anni fa.

Una seconda vittoria dell’eterno delfino serbo Djokovic _ sono quasi quattro anni ormai che gli tocca succhiare le ruote dei due Marziani _ esalterebbe ancora una volta la Serbia dopo il trionfo in Coppa Davis, ma temo lascerebbe un impatto secondario sul resto del mondo. Djokovic ha dimostrato di avere un tennis che nei giorni di vena gli può consentire di battere sia Federer sia Nadal. Non gli manca quasi nulla, salvo forse un servizio ogni tanto un po’….ballerino, soprattutto con la seconda palla.

Novak the Djoker è anche un ragazzo che ha sense of humour e una certa presenza in campo, al di là delle imitazioni che non fa più perché i colleghi sono troppo suscettibili. Però _ almeno a me pare _ non ha lo stesso carisma, lo stesso appeal degli altri due. Forse perché ha vinto un solo Slam, di fronte ai 25 dei due Marziani, non so. Si sa, la gente, noi stessi giornalisti, mitizziamo i grandi vincitori.

Forse, sempre guardando le cose con l’occhio del giornalista che vorrebbe dare in pasto ai propri lettori la storia più interessante, una vittoria finale di Andy Murray, primo britannico a conquistare uno Slam dopo… 150 anni (così disse scherzando Federer dopo aver battuto Tsonga in semifinale: in realtà dopo Fred Perry che vinse Wimbledon e gli Us Championships nel 1936; sono trascorsi 74 anni) avrebbe una risonanza mediatica maggiore, favorita anche dalla diversa diffusione della lingua inglese nel mondo rispetto a quella serba.

Ma capisco che ai lettori, tifosi dell’uno come dell’altro giocatore, dei riflessi mediatici di una vittoria, interessa ben poco. Passo alle donne allora.

In campo femminile le prime tre teste di serie sono dove ci si attendeva, in basso Clijsters, grande favorita anche se è la n.3 e la Zvonareva n.2 _ per una rivincita della finale dell’US Open, con confronti diretti che vedono Mother Kim avanti 6-3 (ed è quasi un 6-2, perché l’ultimo vinto dalla russa nel round robin di Doha contava pochino, essendo Kim già qualificata per le semifinali)_ e in alto la n.1 Wozniacki che vince anche se non convince (ah se Francesca Schiavone non avesse gettato al vento quel game di servizio sul 3-2 nel secondo set con 4 errori banalissimi) contro la cinese Li Na, imbattuta nel 2011 e reduce da una vittoria a Sydney proprio sulla Clijsters nonché protagonista qui un anno fa dell’eliminazione della Wozniacki (nei confronti della quale conduce 2-1 nei testa a testa).

La Li Na secondo la sua ultima vittima, la tedesca Petkovic potrebbe migliorare la semifinale già raggiunta un anno fa e addirittura vincere il torneo: “La Li è la Davydenko del tennis femminile, una macchina che non retrocede mai ma colpisce tutto d’anticipo mentre la palla sale, un’aggressività strisciante: dalla Sharapova ti aspetti sempre una gran botta, dalla Li Na i suoi colpi piatti perforano l’aria”. La testa di serie n.9 allenata dal marito, in effetti mixa potenza e timing come poche sul circuito Wta. Se non la tradiscono i nervi, se non si spaventa all’idea di vincere uno Slam, prima cinese della storia, potrebbe anche farcela.

E questa sì che, a livello mediatico, sarebbe una grande, grandissima novità. Perché se la LI gioca davvero come Davydenko…il russo non ha mai vinto un Grande Slam.

A scanso di equivoci i miei favoriti sono Federer e Clijsters, con Roger vittorioso in 4 set su Murray in finale e Kim sulla Wozniacki. Repetita juvant.

Ubaldo Scanagatta

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