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01/02/2011 12:19 CEST - Le reazioni in Inghilterra

E Murray torna... il perdente scozzese

TENNIS - Impietosi i giornali britannici nel commentare la sconfitta subita dal loro pupillo nella finale degli Australian Open. Fallimento è il termine più ricorrente. "Basta scuse, trovati un allenatore!", è l'invito più educato. Non manca il tipico humour inglese: "Aveva fretta di tornare a casa a portare a spasso il cane". Ma c'è chi dà la colpa alla maglietta verde portasfortunaAlberto Giorni

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"In Inghilterra non vincono uno Slam da 150mila anni!", aveva scherzato un anno fa Roger Federer durante la premiazione, dopo aver dato una lezione di tennis ad Andy Murray in finale a Melbourne. Solitamente brillante e pronto alla battuta, stavolta Novak Djokovic non ha infierito sul coetaneo, ma a mettere sotto processo Murray ci ha pensato l'impietosa stampa britannica, pronta a esaltare un vincitore inglese e ritrovatasi a infierire sul solito perdente... scozzese.

Il Daily Telegraph, il quotidiano che tradizionalmente riserva più spazio al tennis, dedica ben cinque pagine alla finale degli Australian Open e il titolo d’apertura è tutto un programma: "Murray va incontro all’ennesimo fallimento". La bella foto centrale mette a fuoco gli occhi del giocatore di Dunblane, fissi su quella coppa che sognerà ancora per un bel po'. Come era prevedibile, Murray viene spesso chiamato "lo scozzese": non c’è la controprova, ma qualcuno pensa che in caso di vittoria non sarebbe diventato "il messia inglese"?

I toni sono funebri. "Sarebbe potuta andare peggio – è l’incipit dell’inviato di punta Mark Hodgkinson –. Avrebbe potuto subire un bagel (tipico pane inglese a forma di ciambella, sinonimo di 6-0, ndr). Avrebbe potuto piangere al momento della premiazione. E' stata senza dubbio la più sconcertante delle tre finali perse per tre set a zero: evidentemente aveva fretta di tornare a casa per portare a spasso il cane".

Tuttavia, l’articolo si chiude con un filo di speranza: "Per quanto frustrante sia stata la sua prestazione, non si può sostenere che sicuramente non vincerà mai uno Slam". Lo stesso giornale ospita l’autorevole opinione di Boris Becker, secondo il quale le tre deludenti finali hanno un denominatore comune: Murray è stato troppo passivo e gli servirebbe una guida, "qualcuno che gli spieghi cosa fare in quei cinque minuti che fanno la differenza nel vincere o perdere una finale". In un altro commento, si sottolinea come è difficile non essere infuriati con Andy.

Se il Telegraph lasciava aperta una porticina al futuro vincente di Murray, ci pensa il Daily Mail a richiuderla, sbattendola con un titolo a caratteri cubitali: "Vincerà MAI uno Slam?". Nel pezzo di Mike Dickson, si sottolinea l’ennesimo fiasco, ma ci si sofferma anche sui grandi meriti di un Djokovic ingiocabile. "Niente paura, Il tempo è dalla sua parte", prova a risollevare gli animi Brad Gilbert. Poi il Mail elenca le ragioni per essere ottimisti ("Federer è nell’autunno della sua carriera, Nadal soffre spesso problemi fisici") e quelle che invece fanno cascare le braccia: "Murray è il primo della storia ad aver ceduto tre finali Slam senza vincere un set e il primo a perdere due finali consecutive in Australia dopo Edberg nel ’92 e ’93".

Duro anche The Guardian, che intima: "Basta alibi, Andy: trovati un allenatore o abituati alla pressione". Richard Williams non usa giri di parole: "I suoi soliloqui sono un incredibile spreco di energia mentale". C’è un altro motivo... tecnico per la sconfitta: la maglietta verde, un colore che in Inghilterra ha già fatto vittime illustri. Ci sarà un motivo, spiega il giornale, se solo due squadre di calcio inglesi (Yeovil e Plymouth Argyle) l’hanno scelto per la prima maglia. In Formula 1 la Jaguar ha sfoggiato una livrea verde e dal 2000 al 2004 ha raggiunto solo due podi in 170 gare. Quando la Red Bull ha rilevato il team, ha scelto un altro colore e ovviamente ha iniziato a vincere… Ma il verde fa male anche come nome proprio: indimenticabile la papera del portiere della Nazionale inglese Robert Green all’esordio dei Mondiali sudafricani che ha spalancato la porta al pareggio degli Usa.

"Mentre Djokovic è maturato, trascinando anche la Serbia alla conquista della Davis, a Murray si è bloccata la crescita", è lo humour di The Independent, mentre il Daily Express va subito al sodo: "Murray smashed in Melbourne".

Anche i giornali australiani, che dedicano molto più spazio a Djokovic, non lesinano critiche a Murray. Jake Niall su The Age si cimenta addirittura in una lettera alla regina Elisabetta: "Sua Maestà, stavolta il suo suddito scozzese non aveva di fronte Federer. Non era un giovane inesperto alle prese con un campione che ha vinto mille battaglie. Non era a Wimbledon, dove la pressione dei tifosi riempie di zavorra le sue tasche. Nonostante questo, si è presentato al duello finale con una pistola giocattolo". "Il letargico scozzese non ha scuse", ribadisce l’Herald Sun.

Povero Andy, neanche all’edicola dell’aeroporto di Melbourne può starsene un po' tranquillo… come si dice "attapirato" in inglese? 

Alberto Giorni

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