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23/02/2011 21:52 CEST - Tennis&Viaggi

Tornei USA da costa a costa

TENNIS - Alla vigilia dei combined di Indian Wells e Miami, ecco una breve guida su come fare per andare ad assistere dal vivo ai due eventi e su come scegliere la destinazione più adatta alle proprie aspettative. Da una parte il deserto californiano, dall'altra l'incantevole scenario della Florida. Alitalia offre voli interessanti, ma ci sono anche altre alternative. Vanni Gibertini

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Il calendario tennistico del mese di marzo offre come piatto principale i due tornei americani di Indian Wells e Miami. Proprio per la collocazione nello stesso mese dell’anno e per la loro formula che nel corso degli anni è andata uniformandosi, i due tornei sono ormai spesso citati insieme, nonostante siano entrambe giunti al loro formato attuale da punti di partenza molto differenti. Se infatti il torneo di Miami, che per molti anni è stato conosciuto come il Lipton di Key Biscayne, era nato come il quinto Slam dell’anno, con una durata di due settimane, tabelloni da 128 giocatori e giocatrici ed incontri al meglio dei cinque set sin dal primo turno per il torneo maschile, l’evento di Indian Wells è invece stato creato dalla fusione dei due eventi, quello maschile e quello femminile, che fino al 1996 si disputavano in due settimane consecutive, un po’ come è accaduto fino allo scorso anno per gli Internazionali d’Italia.

Questo importante doppio appuntamento a stelle e strisce costituisce una sorta di adunata per tutti i giocatori e le giocatrici di vertice, dopo la consueta diaspora post-Australian Open che ha visto i top 100 disperdersi tra la Gira Sudamericana sulla terra battuta, i tornei indoor in Europa, il mini circuito indoor in Nord America ed i tornei sul cemento all’aperto in Medio Oriente. Si presenta quindi per il viaggiatore tennista l’opportunità di organizzare una vacanza al sole ed al caldo primaverile che unisce alle tipiche attrattive turistiche degli USA il grande tennis di questi due tornei.

Indian Wells

Il BNP Paribas Open di Indian Wells si disputerà dal 7 al 20 marzo prossimi nella cittadina di Indian Wells, che si trova nel deserto californiano del Mojave, non lontana dalla più famosa località di Palm Springs, meta molto ambita dai pensionati americani molto abbienti che tendono a trasferirsi da quelle parti per godersi il clima caldo e secco e l’abbondanza di campi da golf nella zona. Il torneo si disputa nell’Indian Wells Tennis Garden, un magnifico impianto dotato di 20 campi tra cui lo splendido centrale capace di ospitare 16.100 spettatori e da molti considerato uno dei migliori stadi del mondo.

Raggiungere la sede del torneo dall’Italia richiede un viaggio piuttosto lungo e complicato: la soluzione più ovvia è quella di volare a Los Angeles e quindi noleggiare un’auto per coprire i 230 chilometri che separano la “Città degli Angeli” da Indian Wells. L’unico collegamento non-stop dall’Italia è operato dalla compagnia di bandiera Alitalia da Roma Fiumicino con tariffe intorno ai €550 per l’andata e ritorno in classe economica; è inoltre possibile partire dalla maggior parte degli scali della Penisola effettuando uno scalo in uno dei maggiori aeroporti europei (ad esempio Zurigo, Parigi, Madrid, Amsterdam, Londra) con tariffe a partire dai €450. Esiste anche un aeroporto a Palm Springs, a pochi chilometri dalla sede del torneo, ma viene servito solamente da un numero limitato di destinazioni, costringendo quindi chi viene dall’Italia ad effettuare almeno uno stop in più ed a dover pagare una tariffa normalmente più elevata. Tuttavia, a seconda delle date e delle combinazioni di volo, la differenza di prezzo a volte può essere contenuta, ragion per cui questa soluzione non è da scartare a priori.

La zona di Indian Wells e Rancho Mirage, dove si trova l’impianto, è una delle più costose degli interi Stati Uniti, per cui abbondano strutture a 4-5 stelle per soddisfare i bisogni dei clienti più esigenti disposti a spendere i $250-$300 (circa €200) al giorno e più necessari per un soggiorno con tutti i comfort. Per chi invece fosse più attento al budget, spostandosi di qualche miglia verso Palm Springs (a nord) o verso Indio (a sud-est) si possono trovare sistemazioni più modeste a meno di $100 (€70) a notte che comunque per solito comprendono aria condizionata, televisione via cavo, collegamento internet e piscina.

I biglietti per le sessioni singole sono in vendita online sul sito del torneo e vanno dai $30 per l’accesso ai ground durante il torneo di qualificazione fino ai $680 per i posti a bordo campo in entrambe le sessioni del venerdì conclusivo. I biglietti per il weekend finale non sono in vendita singolarmente ma sono acquistabili attraverso alcuni dei pacchetti offerti sempre sul sito del torneo.

Miami

Quello che per tanti anni è stato conosciuto come il Lipton International di Key Biscayne, oggi prende il nome di Sony Ericsson Open. Il torneo si disputa dal 1987 sull’isoletta di Key Biscayne, un fazzoletto di terra nella baia antistante Miami cui è collegata dalla Rickenbacker Causeway, dove dopo anni di strutture temporanee, nel 1994 venne inaugurato l’attuale campo centrale del Crandon Park Tennis Center capace di ospitare 13.300 spettatori.

Miami è collegata da voli diretti Alitalia da Milano Malpensa e Roma Fiumicino, con tariffe a partire dai €550-€600 andata e ritorno in classe economica. Per quel che riguarda invece le tariffe con scalo, si parte dai €420 volando con le compagnie americane (che richiedono quindi uno scalo negli USA) e da poco meno di €500 se invece si preferisce volare con le compagnie europee. Come già ricordato lo scorso anno, nella zona del torneo, oltre al Miami International, sono presenti altri due scali internazionali, il Fort Lauderdale-Hollywood Airport ed in West Palm Beach Airport, per cui se si vola con vettori statunitensi può valere la pena controllare le combinazioni su questi aeroporti alternativi che potrebbero offrire tariffe vantaggiose.

La zona di Miami offre sistemazioni per tutte le tasche: l’unico albergo sull’isoletta di Key Biscayne è il Ritz-Carlton, che molti dei top player eleggono a propria dimora durante il torneo per evitare il traffico da e per l’impianto. La maggior parte dei “comuni mortali” invece alloggia negli alberghi a Coconut Grove, Coral Gables o Downtown Miami, servendosi dell’unica, magnifica, strada panoramica per raggiungere i campi. E’ vivamente consigliato il noleggio di una vettura, dal momento che esiste solamente una linea di autobus che collega Miami a Crandon Park ed i suoi orari sono generalmente incompatibili con il programma degli incontri, soprattutto quelli serali.

I prezzi dei tagliandi partono da cifre molto popolari per i tornei di qualificazione ($5), per salire fino ai $425 per un posto al livello 100 (quello più vicino al campo) per la finale femminile. Per la finale maschile rimangono in vendita solo i biglietti per il livello 400 a partire da $60.

Quale scegliere?

Per chi non abbia un mese di ferie ed un robustissimo budget che gli possa permettere di assistere ad entrambe gli eventi, si pone il problema di valutare quale dei due tornei scegliere.
Il torneo californiano ha dalla parte dei “pro” uno scenario unico, un impianto probabilmente tra i migliori al mondo, un clima solitamente gradevolissimo almeno di giorno (le sessioni serali possono essere piuttosto freddine) ed un ambientazione decisamente esclusiva. Tuttavia la trasferta ad Indian Wells è sicuramente impegnativa dal punto di vista organizzativo ed anche economico: raggiungere Los Angeles dall’Italia richiede almeno 12-14 ore di viaggio, cui si devono aggiungere almeno 2-3 ore di auto per arrivare a destinazione dall’aeroporto. Come ricordato lo scorso anno su questo sito nel nostro articolo di presentazione, è sicuramente consigliabile spezzare il viaggio e non affrontare la guida in mezzo al deserto appena scesi dall’aereo con mezza giornata di volo e 9 ore di fuso orario sul groppone, per cui bisogna organizzare una sistemazione intermedia a Los Angeles per la prima notte. Inoltre i biglietti in California sono sicuramente più costosi di quanto non avvenga a Miami, ma soprattutto ci sono molte meno attività di svago di quanto non avvenga in Florida se non si vuole andare al torneo tutti i giorni oppure se ci sono dei membri della comitiva di viaggio che non sono appassionati e vogliono dedicarsi al turismo più tradizionale. Mentre il Sony Ericsson offre tutto l’appeal della città di Miami , dalla balneazione (comprese alcune delle più belle spiagge del sud della Florida proprio a due passi dai campi da tennis) ai parchi di divertimento, dalle Everglades con i caimani alle mini-crociere ai Caraibi, attorno ad Indian Wells, a parte una cinquantina di campi da golf, il deserto ed il Joshua Tree National Park, non c’è molto altro da fare o da vedere.

In sintesi, a noi sembra che il torneo di Indian Wells possa essere la scelta migliore per lo zoccolo duro degli appassionati di tennis in cerca di sole, match di qualità in un impianto meraviglioso immerso in uno scenario suggestivo, mentre per chi voglia dare il dovuto risalto alla parte non tennistica della vacanza, Miami ed il sud della Florida offrano decisamente più alternative stimolanti.

In ogni caso, sia che decidiate di andare da una parte o dall’altra, sia che decidiate di rimanere a casa, Ubitennis sarà presente ad entrambe i tornei per raccontarvi i match e tutto quanto succede intorno a questi due eventi.
 

Vanni Gibertini

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