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13/04/2011 18:02 CEST - giocatori in crisi

Che succede a Baghdatis?

TENNIS - A Montecarlo un'altra uscita al primo turno, la quinta consecutiva, per un giocatore incostante ma di grande talento. Una dieta ferrea lo aveva riportato a vincere, l’anno scorso ha battuto sia Rafa che Federer: ma finora dall'inizio della stagione il cipriota ha accumulato solo delusioni (6 vittorie e 8 sconfitte nel 2011 ed una sola vittoria contro un top50). Teo Gallo

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Baghdatis è uno di quei giocatori da cui non sai mai cosa aspettarti, uno di quelli su cui è meglio non scommettere mai, se non per sfizio. Ma anche se ti ha fatto perdere un sacco di soldi è difficile volergli male. Il suo sorriso e il talento indiscutibile ne fanno uno dei tennisti piú simpatici del circuito. Per chi non lo sapesse Baghdatis viene da Cipro, un’isola che ha meno abitanti di Milano e che mai aveva visto un giocatore cosí vincente e famoso. Purtroppo per Marcos, il 2011 si sta rivelando un anno disgraziato: lui che è stato un top ten e finalista agli Australian Open 2006 (all’epoca era n.54) non vince una partita da metá febbraio. Uno dei problemi di Baghdatis è la sua tendenza ad ingrassare, un po’ come Ronaldo negli ultimi anni di carriera. Non stiamo parlando di un atleta, di uno come Ferrer o Montanes, gente che supplisce alla mancanza di talento con gambe d’acciaio e capacitá di resistenza altissime. Baghdatis è un po’ il contrario: sono il talento, il tocco di palla, oltre a un dritto potentissimo, a tenerlo in piedi nei momenti difficili. Ultimamente peró non sono sufficienti a fargli vincere partite di tennis. Come detto, non vince un match dal torneo di Rotterdam (7-6 6-3 a F.Lopez). A Indian Wells e Miami difendeva pochi punti ma li ha persi tutti, arrendendosi a Devvarman e Rochus rispettivamente.; a Casablanca poi le ha prese dal numero 244, il russo Kuznetsov. La terra rossa non è certo il suo habitat naturale, ma l’altro ieri ha completato un altro match deludente perdendo contro il vecchio (ma sempre arzillo) Stepanek. Allora Baghatis è in crisi? Dipende dalle prospettive. La classifica lo pone al numero 26 e i tornei a venire non sono certo i suoi preferiti; il vero Baghdatis si fa vedere sul cemento americano e nei tornei indoor. Di sicuro lui e i suoi tifosi saranno delusi in questo momento, ma probabilmente la sua carriera sará sempre contrassegnata da alti e bassi, sconfitte al primo turno ed exploit.

Stiamo parlando di un tipo che a 14 anni ha lasciato Cipro per Parigi, dove c’era qualcuno disposto ad allenarlo e ne aveva intuito il potenziale: nell’isola non c’erano strutture né allenatori all’altezza. Quando arrivò in Francia, il suo mentore (Patrick Mouratoglu) lo portó a fare dei test atletici: al termine dei test, il medico gli disse: “ Spiacente, ma questo ragazzo non sará mai uno sportivo professionista”. Poca predisposizione all’atletismo, per vari motivi. Eppure da junior il cipriota fece ottimi risultati e vinse un Major in Australia. Chi lo conosce ricorda l’entusiasmo e la passione con cui viveva il gioco giá da adolescente e lo stesso Mouratoglu ricorda che, pur passando momenti difficili nella capitale francese come tutti i teenager costretti a lasciare la casa e la mamma per formarsi all’estero, giá a sedici anni Baghdatis non aveva paura di sfidare gente piú grande, anzi lo entusiasmava l’idea di superarsi e riuscire a diventare un professionista.

Meno di un anno fa era sceso fino al 151 del ranking a causa di vari infortuni, per poi riprendersi in estate (finale a Washington e semi a Cincinnati) e continuare a mettere punti in cascina in ottobre, tutto questo grazie ad allenamenti durissimi e a una nuova dieta. Non stupisce che sostituire pizza, hamburger e agnello con cibi leggeri e verdura lo abbia portato a diminuire il grasso corporeo, a migliorare lo scatto e la resistenza e a perdere 5 chili.

Leggiamo su “Deuce” che nella off-season ha potenziato la muscolatura e privilegiato il lavoro in palestra, in bicicletta e in piscina rispetto all’allenamento sul campo.
Forse negli ultimi 3 mesi Baghdatis ha fatto fatica a mantenere il regime (alimentare e allenamenti) che lo aveva riportato in alto, ed è un peccato perchè finalmente pareva attraversare un periodo relativamente sereno dal punto di vista fisico (specie se si considerano gli innumerevoli infortuni subiti fin qua in carriera). Per adesso la classifica (26 questa settimana) gli permette di entrare in tutti i tabelloni che contano ma urge ritrovare un buon livello di gioco, altrimenti il crollo in classifica, l'ennesimo, potrebbe essere dietro l'angolo.
Gli alti e bassi fanno parte del suo gioco come il dritto lungolinea e i dropshots che l’anno scorso gli hanno permesso di battere sia Federer che Nadal. Luci e ombre, questo è Baghdatis.

Teo Gallo

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