15/04/2011 17:40 CEST - MASTERS 1000
Nadal il vento ce l'ha in poppa
TENNIS - Che sia vento, che sia afa, che sia umido o secco poco importa per Rafael Nadal che conquista la sua vittoria numero 179 (35esima consecutiva a Montecarlo) dal 2005 a oggi sulla terra rossa. Ljubicic compie un piccolo miracolo strappando il servizio al maiorchino ma perde comunque 61 63 in 79 minuti. da Montecarlo, Enrico Riva
Ci ha provato oggi il vecchio Ljubo a far impazzire Nadal. E' partito con tutte le buone intenzioni, ha cercato di portare il ventaccio che oggi ha martoriato Montecarlo a suo favore, è persino riuscito a togliere il servizio al marziano di Manacor ma non ne ha comunque cavato un ragno dal buco. Nadal, lo abbiamo imparato col tempo, non si scompone per le avversità, soprattutto quando sono dettate dal caso o da lui perfettamente rimediabili.
Il controbreak subito sull'1 a 0 ha fatto destare Rafa dal torpore iniziale e lo ha giudato verso un pesantissimo 61, con due servizi di Ivan conquistati a 0. Non me ne vogliano i tifosi di Federer ma lo svizzero non era certo uno spauracchio per il Nadal di Montecarlo, come non lo sarà Ferrer, Murray o Melzer. Ad un certo punto oggi il croato non ci ha capito più niente: tra il clima e il parziale di 20 punti a 2 con cui Nadal ha concluso il primo set e iniziato il successivo, Ljubicic deve aver seriamente pensato all'eventualità di prendere un cappotto.
Il protagonista di oggi è stato decisamente il vento. Si è passati dal caldo torrido di Ferrer Troicki al gelo di Federer Melzer al tiepido di Nadal Ljubicic. Un fotografo francese, divertito per le voluminose porzioni di terra rossa che finivano in faccia agli spettatori seduti alle spalle del giudice di sedia mi ha fatto notare che: "Sarà costata una fortuna questa giornata al circolo perchè la terra rossa di Montecarlo è una delle più care al mondo". Il pubblico potrà andare a casa con un prezioso cimelio, il più sarà rimuoverlo dagli orifizi.
Per Rafa ora ci sarà con tutta probabilità il compagno di allenamento Murray che sarà più che soddisfatto di aver fatto una semifinale nella sua superficie peggiore, soprattuto dopo aver perso le ultime due partite con Young e Bogomolov.
Enrico Riva
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A cura di Giacomo Fazio
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