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08/05/2011 17:24 CEST - MASTERS 1000 MADRID

A Nadal "El Clásico de Madrid"

TENNIS-  Lo spagnolo batte per la 16esima volta Roger Federer in 24 scontri diretti. Lo svizzero vince il primo set 7/5 ma nel primo gioco del secondo parziale s'innervosisce per una chiamata (corretta) del giudice linea e cede di schianto 6/1 6/3. In finale affronterà Djokovic, giunto a 31 successi consecutivi nel 2011. da Madrid Teo Gallo 

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Nadal b. Federer 5/7 6/1 6/3

Semifinale all’altezza delle aspettative nella Caja Màgica, ricca di colpi vincenti, equilibrata per più di un’ora. Poi Nadal ha preso il comando delle operazioni e alla fine ha vinto 5/7 6/1 6/3. Primo parziale spettacolare e chiuso da Roger con un break quando Rafa serviva per restare nel set. Dal secondo in poi Federer è stato più falloso, senza riuscire a far male col servizio e Nadal non ha più concesso quasi niente. Federer non converte le opportunità di tornare in partita, l’ultima sul 3-5 . Per Nadal è la terza finale consecutiva a Madrid, ora aspetta il vincente di Djokovic-Bellucci.

Ogni volta che Federer gioca contro lo spagnolo gioca un po’ anche contro sé stesso, i suoi dubbi e i suoi limiti, che sono pochi e impercettibili finchè dall’altra parte non appare lo spagnolo. La furia rossa contro la precisione svizzera, la quiete contro la tempesta.

Prima dell’inizio lo speaker chiede un minuto di silenzio per ricordare Severiano Ballesteros, gloria nazionale e primo grande golfista spagnolo, scomparso in nottata. Per precauzione si chiude il tetto del Manolo Santana: ha piovuto tutta la mattina e in un paio di minuti la copertura scorrevole mette al riparo il palcoscenico: si accendono le luci e si comincia. Il primo punto si gioca in un silenzio irreale, uno scambio serratissimo chiuso da Rafa con un rovescio incrociato. Il pubblico va ovviamente con Rafa, ma mostra un rispetto infinito nei confronti dello svizzero, che inizia maluccio, sbagliando molto e senza effettività nel servizio. Se non attacca viene infilzato, deve prendere l’iniziativa ,altrimenti non c’è partita: i margini di errore sono minimi. Perso il servizio nel primo gioco e costretto a rincorrere, non perde la calma pur sprecando 2 palle break già sul 2-1. Sembra una storia già vista, con Nadal che gioca meglio i punti decisivi e Roger che non capitalizza. Troppi pensieri per la testa e sul 3-1 30-15 si mangia una volèe che non ci si aspetta. Qui Rafa ha la palla per scappare via ma non ne approfitta: i turni di servizio di Federer sono lunghi e faticosi. Nell’ottavo gioco cambia l’inerzia del set e un gran dritto in contropiede porta il Genius alla quarta palla break, quella buona. Roger lavora col rovescio incrociato, sembra una tattica pericolosa ma funziona e Nadal accusa il colpo quando serve sul 5-6 e viene infilato da un altro magnifico rovescio che porta Federer al setpointe a poi a chiudere il parziale 7/5.
 

Il secondo set inizia come il primo ma stavolta Rafa è più deciso e strappa due volte il servizio portandosi avanti 4-0 . Roger continua a servire male pur piazzando alcuni bei vincenti col dritto a uscire, e non trasforma nessuna delle quattro palle break a disposizione, cosicchè lo spagnolo può navigare tranquillo fino al termine del set, chiuso nettamente col punteggio di 6/1. Il terzo inizia con l’inerzia dalla parte di Rafa che concede ormai pochissimi errori e serve con ottime percentuali ( 73% alla fine).
 

Nel quarto gioco si decide la partita: Nadal è avanti 2-1 e Roger è al servizio. Un dritto appena lungo frustra lo svizzero che già pensavo di aver chiuso il game e nel punto successivo Rafa si procura la palla break decisiva arrivando sulla smorzata di Roger col rovescio e piazzando la pallina sulla riga, lì dove Roger non può arrivare. Lo svizzero avrà un’altra opportunità quando Rafa sta servendo per il match sul 5-3, 30-40, ma non saprà sfruttarla.
Nadal raggiunge così la terza finale consecutiva a Madrid e cercherà domani di difendere la corona e mille punti fondamentali per restare al numero 1 del ranking. 

Djokovic b. Bellucci 4/6 6/4 6/1

Questo Master 1000 di Madrid ha avuto praticamentetutto quello che un organizzatore può desiderare: i tre migliori giocatori del mondo in semifinale e la storia di un outsider che arriva al penultimo atto e riesce addirittura a spaventare l’imbattuto Djokovic, oltre ai bookmakers di tutto il mondo. Thomas Bellucci ha fatto ballare per un’ora il giocatore più in forma del momento , con una sfrontatezza e una concentrazione che hanno sorpreso tutti i presenti nella Caja Màgica, ma forse non coloro che avevano visto in azione il brasiliano contro Murray e Berdych. Il ventitreenne brasiliano, un terraiolo puro di cui si aspettava la consacrazione già due anni fa, non si è accontentato della sua prima vera ribalta internazionale, ma ha provato a mettere fine alla striscia di 30 vittorie del serbo, e per un attimo è sembrato possibile.
 

Il primo set è una esibizione del tennista carioca che nel quinto gioco strappa il servizio a Nole a colpi di frusta: il miglior colpo sembra essere il dritto a uscire, ma anche il lungolinea non è male. Quando serve Bellucci si difende senza arretrare la posizione e con la sfrontatezza di chi non ha niente da perdere, il braccio sciolto e la mente sgombra: un tipico arrotino, ma anche il servizio non è male e gli serve soprattutto per tirarsi fuori dai guai. Non mostra nessun rispetto per il campione serbo e tiene senza problemi i turni di servizio, tanto che Nole nel primo parziale non riesce a procurarsi nessuna palla break e si ritrova a correre più di quanto si immaginasse, probabilmente.
 

Tutti si chiedono quanto possa durare questa tendenza: Bellucci intanto va a servire per il primo set sul 5-4 e senza dare segni di nervosismo ( ma anche con l’aiuto del nastro ) chiude il parziale tra gli applausi del pubblico. Djokovic sembra un po’ stanco e a corto di idee; ci si aspetta un calo del brasiliano, che si trova 0-40 nel secondo game. Come già era successo nei turni precedenti Bellucci mostra di saper servire bene quando serve, recupera e tiene il turno di battuta con una magnifica palla corta e due aces consecutivi. Djoker non può credere ai suoi occhi e va a servire nervoso, e stavolta è lui ad andare sotto 0-40, ma senza riuscire a recuperare. Insomma, Bellucci si ritrova avanti 6/4 3/1 e c’è chi comincia a crederci davvero. In fondo il serbo dovrà perdere una partita prima o poi – si dice in tribuna – e perché non oggi? Il nastro è sempre dalla parte del brasiliano e la sensazione che tutto vada per il verso sbagliato sembra confermata quando Djokovic tocca la rete in una banalissima volèe e perde il punto.
 

Il dubbio è se Bellucci possa continuare a giocare a questo livello, e infatti arriva puntuale il calo che si traduce in 6 errori gratuiti consecutivi, abbastanza da permettere a Djokovic di recuperare il morale e il punteggio controbreakkando e andando 3 pari. Sul 4-5 Bellucci va a servire e un paio di errori consegnano il parziale al suo avversario, portando la partita al terzo set. Qualcosa a questo punto è cambiato.
 

Bellucci rischia pure di “scavigliarsi” ma è Djokovic che ha cambiato atteggiamento e comincia a infilare qualche vincente: ha bisogno di intimidire il ragazzo, i cui errori, soprattutto di rovescio, si moltiplicano. Bellucci appare stanco e perde il primo turno di battuta, Tiriac si alza e se ne va, segno che il match è ormai segnato. Djokovic chiude il set 6/1 e giocherà la sua prima finale a Madrid, domani alle 18.30 contro Rafa. La striscia si allunga a 31 vittorie consecutive e l’onore è salvo.

 

Teo Gallo

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