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09/05/2011 21:52 CEST - INTERVISTE

R. Nadal (8.5.2011)

Traduzione a cura di Veronica Villa

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Q. Immagino che tu sia dispiaciuto per aver perso una finale sulla terra battuta, sopratutto considerati i tuoi 37 incontri senza sconfitte.
A. Ho avuto di fronte davvero un ottimo avversario. Sta giocando ad un livello altissimo. Devo accettarlo. Quando qualcuno è meglio di me non posso fare altro che congratularmi con lui e prepararmi per il torneo successivo, capire cosa sta funzionando e cosa no, e guardare avanti con fiducia e forza mentale. E’ necessario essere freddi, mentalmente parlando, e cercare soluzioni. Cercare di migliorare, di allenarsi e di fare meglio all’occasione successiva.


Q. Rafa, l’altro giorno hai detto che giocare in modo ottimale è un’eccezione. Oggi è stato uno di quegli incontri dove le cose non sono andate come volevi?

A. No, non è andata bene. Ho provato a scendere in campo e fare del mio meglio. Ma non è stato il mio giorno più brillante sulla terra battuta, questo è sicuro. Non credo di aver giocato male, credo di aver giocato discretamente e giocare discretamente contro Djokovic non è abbastanza. Questo è quello che è successo oggi. Avrei dovuto giocare in modo più aggressivo, ma per fare questo avrei dovuto sentire meglio il dritto. Il suo rovescio mi ha creato problemi e mi ha costretto a mantenermi al centro, non ho potuto far nulla per impedirlo. Lo terrò in considerazione per la prossima volta. L’incontro è iniziato male e ho dovuto lottare, ma lui ha giocato meglio e devo accettarlo. Mi dispiace per il pubblico, per le persone che mi qui sostengono sempre molto, per me è emozionante giocare su questo campo. Giocare davanti ad un pubblico spagnolo, specialmente il pubblico di Madrid, è qualcosa di indimenticabile.


Q. Cosa ne pensi dei festeggiamenti di Djokovic? Pensi che cambierà qualcosa a Roma o al Roland Garros specialmente per via dell’altitudine?
A. Non so se cambierà qualcosa. I cambiamenti non arrivano da soli, bisogna provocarli. Sto avendo una buona stagione, e se non avessi avuto qualcuno come Djokovic di fronte, che ha vinto così tanti incontri, avrei avuto una stagione ancora migliore. Lui è in una grande fase e devo accettarlo e congratularmi con lui.
Ho vinto giocato cinque finali, vinte tre, perse due e quindi la mia stagione è piuttosto positiva. Qualcosa può cambiare? Dipende da me e da lui, ma ci sono anche altri fattori. Non ci sono solo le finali, si combatte fin dal primo turno. Per quanto riguarda i festeggiamenti di Djokovic, ognuno si comporta come preferisce.


Q. E’ un problema psicologico perdere tre volte contro lo stesso giocatore? Considerato come Djokovic sta giocando, temi di perdere il numero 1 del ranking?

A. Non temo di perdere il no. 1. Se perdo il no. 1 non è la fine del mondo, sarò il no. 2 e sarò contento lo stesso. Sono soddisfatto di scendere in campo e sentire che sono competitivo, e ho ancora questa sensazione. Non sono stato capace di battere Djokovic, ma sto lavorando e ci proverò ancora. Le cose miglioreranno, devo essere paziente. Nella vita ci sono alti e bassi, e questo è un buon momento per me, ma lui è al top della sua carriera. Se il mio avversario è meglio di me non ho intenzione di farne un dramma.


Q. Rafa, questa sconfitta a Madrid è più dura di quelle a Indian Wells o Miami?

A. No, la sconfitta di Miami è stata decisamente più dura, senza dubbio. Ero andato molto più vicino alla vittoria e alla fine ero distrutto fisicamente. Oggi è stato diverso. A nessuno piace perdere, e sappiamo tutti che alcune sconfitte sono più pesanti di altre, qui eravamo sulla terra, che per me è una superficie speciale. Ma perdere è normale, non è normale scendere in campo e vincere il Roland Garros, Montecarlo e Barcellona... Queste cose sono incredibili, da film. Se sono record nella storia del tennis è perché sono imprese complicate. Sono molto soddisfatto, l’ho detto dal primo momento. Sono soddisfatto di come sta andando la stagione. Se qualcuno fosse venuto da me al primo turno a Montecarlo e mi avesse chiesto di firmare per questo scenario, l’avrei fatto. Sono in una posizione privilegiata quest’anno. E’ vero che nella Race la situazione è diversa, ma è anche vero che ho accorciato la distanza grazie a Barcellona e Monte Carlo, e distanziato le posizioni 3,4 e 5. Il mio primo obiettivo quest’anno è classificarmi per il Master di Londra. Che è sempre più vicino, non voglio ancora dire che è fatta, lo dirò quando sarà una certezza matematica. Ma ci sono vicino, deve succedere qualcosa di veramente orribile per impedirmi di partecipare. Devo continuare a lavorare e a realizzare i miei obiettivi, e il mio obiettivo ora è mantenermi più alto possibile nel ranking, devo fare meglio possibile a Roma, al Roland Garros, al Queens, a Wimbledon…


Q. Rafa, vorrei chiederti del tuo allenamento di questa mattina. Hai finito l’allenamento con una buona sensazione?
A. Il mio allenamento? E’ andato piuttosto bene.


Q. Rafa, quali pensi siano stati i fattori decisivi di questo match?
A. Non penso di aver giocato il mio miglior tennis. Lui ha giocato bene, ha avuto momenti fantastici. Era davvero difficile fermarlo quando giocava di rovescio. Era molto aggressivo e si apriva molto bene il campo. Penso di aver giocato un po’ troppo corto in alcuni momenti. Devo essere più aggressivo con il dritto, avere un miglior impatto con la palla. Questo è quello che vedo fare nel prossimo torneo, e non solo contro Djokovic. Penso di essermi allenato bene prima del torneo. Non ho giocato al mio meglio nella semifinale e nella finale, le condizioni qui sono sempre un po’ difficili, ma questa non è una scusante.

Q. Ti ha sorpreso il suo gioco, soprattutto il rovescio?
A. Sta giocando in modo fantastico. Aggressivo, senza errori. Si muove in modo incredibile. Devo congratularmi con lui per tutte le vittorie di quest’anno. E’ un’impresa difficile da eguagliare.


Q. Hai avuto una grande incontro qui contro Novak due anni fa…
A. Non credo sia stato un grande incontro. E’ stato un incontro terribile, sicuramente molto emozionante, ma penso di aver giocato peggio allora rispetto ad oggi.


Q: Quanto è migliorato in questi due anni, e cosa ha migliorato?
A. Sta giocando molto bene, con molta sicurezza, è sempre concentrato. Ha sempre giocato bene, ma quando è sicuro di sé è molto difficile batterlo. Non credo che sia migliorato in modo sostanziale, è sempre stato un ottimo giocatore. Ha molto talento, sa scendere in campo e controllare la posizione, e riuscire a farlo con sicurezza è un grosso vantaggio.

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