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22/05/2011 22:11 CEST - Il caso - Roland Garros 2011

Nuove palline: diverbio in corso

TENNIS - La Federazione francese ha chiesto palline meno grandi e dal rimbalzo vivo alla Babolat: questo determina un cambiamento vero delle condizioni di gioco a Parigi o dipenderà dalle condizioni atmosferiche? Non tutti i protagonisti la pensano allo stesso modo. I giocatori si devono comunque adattare a palle molto diverse rispetto a quelle della maggior parte dei tornei. Rossana Capobianco

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Oltre ai soliti interrogativi generali sulle condizioni dei favoriti e dei più forti, sulle possibilità degli outsider e su quello che di entusiasmante può proporci questo secondo Slam stagionale, ci sono altre questioni di cui si parla in questi giorni a Parigi.


Se Wimbledon da un po' di anni ormai non può essere più definito esattamente un torneo dalle condizioni rapide,neanche il Roland Garros rimane fedele alla propria tradizione.


In condizioni asciutte, i campi appaiono più rapidi rispetto a 10/15 anni fa e a cambiare ulteriormente le condizioni sono anche le nuove palline Babolat che vengono considerate più veloci rispetto a quelle utilizzate nella maggior parte degli altri tornei stagionali.


Argomento che ha fatto discutere, da giocatori a ex glorie della racchetta, dai teleronisti ai giornalisti.
Naturalmente non sono mancati giudizi contrastanti o comunque sfumature di giudizio diverse a riguardo.

Il presidente esecutivo della Babolat, Verborg, ha dichiarato di essere stato contattato dalla Federazione francese che avrebbe dunque chiesto delle palle dal rimbalzo vivo, simili a quelle dell'anno scorso.


Rafa Nadal, interpellato a riguardo, ha risposto:
"Sono certamente diverse a quelle con le quali giochiamo nei Masters 1000, ad esempio. Però bisogna giocarci per un po' e vedere come si adattano alle diverse condizioni".


Anche Federer non è del tutto convinto dell'estrema velocità delle palline:

"Sono difficili da controllare, certamente sono più veloci, ma non così tanto; dopo un po' che sono state usate perdono molto: questo sarà difficile, adattarsi al modo in cui cambiano da nuove a usate".

Di parere diametralmente opposto, invece, Novak Djokovic: "Veloci e difficili da controllare sempre. Favoriranno i grandi colpitori e i grandi servitori". Come il serbo la pensa anche Mats Wilander, che ritiene che nonostante il rimbalzo alto, che potrebbe favorire Rafa, le palle non rispondano al tanto famoso effetto "lift", e che quindi favoriscano al contrario i giocatori d'attacco e che colpiscono piatto.

Probabilmente le considerazioni sono "influenzate" dalla diversa predisposizione del giocatore interpellato o dal modo di colpire e di sentire la palla, che è sempre soggettivo. Appare però chiaro che, se generalmente i campi in cemento e in erba vengono rallentati e le palline vengono sempre più pressurizzate risultando quindi pesanti, i tornei in terra (in primis il Roland Garros) tendono invece a voler velocizzare le condizioni.

Risultato: l'omologazione è servita.
 

Rossana Capobianco

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