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21/05/2011 15:05 CEST - WTA UNIVERSE

L'alfabeto...della terra

TENNIS - Alla vigilia del Roland Garros, vediamo cosa ci ha lasciato la stagione sulla terra battuta. Lo facciamo sviscerando ogni lettera dell'alfabeto, dalla A di "assenze" alla Z di "Zvonareva", passando per "combined", "danza", "strong is beautiful" e tanto altro, senza tralasciare un pizzico di Italia. Un viaggio all'indietro per capire cosa ci aspetterà a Parigi. Elisa Piva

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A come Assenze: ci stiamo ormai facendo l'abitudine, però ridendo e scherzando (e pure rimandando) è quasi un anno che le Williams non giocano un torneo in coppia. Serena e Venus poi negli ultimi due anni ci avevano regalato due splendide semifinali a Roma, quindi doppio rimpianto. E mettiamoci pure la Clijsters, che è sempre un prestigio avere in tabellone. In ogni caso si sa, le assenti hanno sempre torto.

B come Brianti: a 31 anni sta vivendo una seconda giovinezza, è anche grazie a lei se pure quest'anno, seppur in tornei minori, l'Italia si è potuta portare a casina un titolo Wta.

C come Combined: la tendenza di Wta e Atp sembra quella di portare tutti i tornei maggiori in quella direzione. Quest'anno è toccato anche a Roma, chi ne ha goduto di più sono state sicuramente le donne: era da anni che anche ai primi turni non giocavano davanti ad un pubblico così numeroso!

D come Danza: la Petkodance che è mancata nelle ultime settimane, soprattutto a Roma, e a noi italiani queste cose piacciono tanto. E poi volete mettere veder ballare Andrea con le belle canzoni che mettevano a fine match sul centrale!

E come Enigma: speravamo di avere le idee un po’ più chiare dopo i tornei preparatori ai French Open, ma a pochi giorni dall’inizio abbiamo le idee ancora più confuse. Si divertiranno i bookmakers a fare le quote per la vittoria...

F come Flavia Pennetta: la grande assente italiana di questa stagione che prepara al Roland Garros. Lo scorso anno vinse 2 tornei, quest'anno è stata frenata da tanti piccoli infortuni che non le hanno permesso di giocare come sa. Peccato che siano arrivati proprio nel periodo della terra rossa. Sarà dura difendere gli ottavi a Parigi in queste condizioni e con questa preparazione.

G come Germania: la tedesca Julia Georges porta la sua nazione alla vittoria da tempo immemore Lisicki a Charleston nel 2009), e oltretutto in casa, al torneo di Stoccarda (premier). La soddisfazione è doppia.

H come Hantuchova: questa è dura, peggio della J e della W. Mica si può sempre mettere il solito hotel. Allora scelgo la slovacca, che almeno a Roma ha fatto da perfetta vittima sacrificale nella vittoria della Schiavone che tanto ha esaltato i romani.

I come Incertezza: otto tornei giocati sulla terra (se vogliamo metterci anche Charleston) e otto giocatrici diverse. Impressioni della vigilia rispettate, e intanto il Roland Garros si avvicina ed è si annuncia apertissimo.

J come Jankovic: non ha fatto nulla di particolare, anzi, dopo un sussulto di primavera sembra potesse rilanciarsi invece ha disatteso le aspettative perdendo ovunque prima delle semi, dunque non è che meritasse proprio di finire nell'articolo... ma provate voi a trovare una parola in italiano con la J, e possibilmente legata al tennis!

K come Kvitova: vince il più importante titolo della sua carriera, poi corre a casa perché, mesi prima, aveva già dato la sua parola agli organizzatori. Rinuncia quindi ad un Premier 5 per giocare un ITF, perla rara.

L come Li Na: perché i nomi cinesi vanno pronunciati così. Senza infamia e senza lode, la robottina asiatica s'è fatta due semifinali nei due tornei più importanti, Madrid e Roma. Non è certo quella di gennaio, ma comunque 'timbra il cartellino' e legittima la sua presenza nella top ten.

M come Monotonia: per chi si diverte a guardare il tennis femminile. Nella Wta proprio non esiste, le sorprese sono sempre dietro l’angolo, giocatrici che una settimana giocano bene e quella subito dopo perdono malamente ai primi turni. Tutte possono battere tutte, e ogni match non è mai chiuso in partenza, così come ogni torneo.

M come Monocorde: per chi invece non ama il femminile. Per chi dice che tutte giocano alla stessa maniera, che non c’è varietà e che si assiste solo a match-flipper con sbadilate da fondo campo, anche sulla terra.

N come Nessuno: come i titoli in due del tennis serbo femminile. Le due ‘serbiatte’ un tempo componevano il fantastico trio serbo con Djokovic, ma ora che Nole macina un successo dietro l’altro il confronto è impietoso. Ma finché il Djoker vince così, gli insuccessi delle altre due passano inosservati.

O come Occhi: quelli pieni di lacrime dell'Azarenka a Roma. La bielorussa sapeva perfettamente di avere una grande chance di vincere il torneo, ma un infortunio l'ha costretta ad abbandonare. E sul suo volto si leggeva tutto il dispiacere, la frustrazione e la rabbia per dover abbandonare una partita che stava comandando.

P come Portafortuna: era la prima volta che il fidanzato di Masha, Sasha Vuijacic, la seguiva in tribuna durante tutto il torneo, e la russa se l’è portato a casa. Qualcosa mi dice che lo rivedremo presto sugli spalti ad incitare la sua bella.

Q come Quarti: è lì che si è fermata l'avventura di Francesca Schiavone a Roma, il torneo che dopo il Roland Garros voleva vincere più di ogni altra cosa. Ma quest'anno è decisamente un'altra “Schiavo”, la grinta è sempre quella, ma la forma...

R come Ritorno: era da un po' che la Sharapova non vinceva un torneo, precisamente un anno (Strasburgo 2010) e curiosamente era sempre sulla terra rossa, che la “mucca sul ghiaccio” (parole sue eh) stia imparando a pattinare?!?

S come Strong is beautiful: la nuova campagna della Wta, un vero portento. Sono riusciti a rendere carine quasi tutte le giocatrici, che di solito vediamo in condizioni disumane sul campo. Ci hanno infilato anche gente che non si vede da una vita, tipo Serena, ma si sa, lei per queste cose è sempre in prima linea!

T come Tweener: ultimamente è un colpo che va parecchio di moda. Gli uomini ci provano e ci riescono, le donne tentano di imitarli, ma solo la nostra Schiavone ci riesce. Le altre invece ci provano con risultati disastrosi, vedi Azarenka che a Roma ha fatto un bel liscio.

U come Ultimo: il torneo Madrid potrebbe esserlo stato per la carriera di Dinara Safina. Dispiace sempre vedere una ragazza abbandonare per un infortunio così grave. E' stata tante volte criticata, anche ingiustamente, avrebbe meritato di poter rispondere alle critiche sul campo.

V come Vinci: grazie a Robertina il torneo di Barcellona resta un feudo italico. E poi è sempre un piacere vederla giocare.

W come Wozniacki: vedi H e J, però lei almeno un torneino se l'è vinto (anche se la terra era verde) ed è ancora seduta sulla poltrona del numero 1.

Y come Yankees: se c'è qualcuno che se la passa male sono proprio gli americani, e loro non erano certo abituati a doversi aggrappare a gente come la Mattek. Le Williams mancano al circuito, ma probabilmente più ai loro connazionali.

Z come Zvonareva: qualcuno si ricorda ancora che esiste? In queste ultime settimane è completamente sparita, perdendo malamente nei primi turni di ogni torneo, eppure è la numero 3 del mondo. O magari si sta nascondendo e sta covando il ritorno col botto a Parigi.

Elisa Piva

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