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14/06/2011 19:25 CEST - COMEBACK SERENA

Serena vince ma non convince

TENNIS - Dopo un inizio agghiacciante, Serena Williams passa il primo turno al torneo di Eastborne: battuta in rimonta Tsvetana Pironkova (semifinalista in carica a Wimbledon) con il punteggio di 1-6 6-3 6-4. L'americana ha vinto il match più con il carisma che con il gioco. Intanto si apre il dibattito: quale testa di serie per lei e Venus a Wimbledon? Riccardo Bisti

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“Per favore, fatemi un applauso. Ne ho bisogno”. Con queste parole, pronunciate nell’intervista post-match, Serena Williams si è congedata dal pubblico di Eastbourne dopo la vittoria su Tsvetana Pironkova, battuta con il punteggio di 1-6 6-3 6-4. Sarebbe un risultato di routine, persin deludente per una come lei. Ma non era un match come gli altri. Era il rientro in campo 346 giorni dopo la vittoria a Wimbledon 2010, ultima apparizione ufficiale per Serena. Da allora è successo di tutto e di più. L’infortunio al piede, le due operazioni chirurgiche (“La prima l’ho presa sottogamba, mentre la seconda è stata molto più dura soprattutto sul piano mentale”) e soprattutto l’embolia polmonare che aveva fatto temere il peggio. “E’ stato un problema molto grande. Sono venuta fuori dal letto di morte. Non riuscivo a respirare, molte persone sono morte di embolia perché non l’avevano riconosciuta in tempo. Pensavo solo di essere fuori forma, che avevo bisogno di allenarmi sul tapis roulant. Mi hanno detto della gravità del problema solo 1-2 giorni dopo. Devo ringraziare il mio fisioterapista, è stato lui a obbligarmi ad andare in ospedale mentre mi stavo recando a una festa. Sono molto felice di non esserci andata”. Dopo un racconto del genere, cosa volete che sia il primo turno del torneo WTA di Eastobourne? Niente, è ovvio. Ma è il luogo ideale da cui ripartire. Ci sono più pensionati che giovani, e a parte qualche raffica di vento di troppo…va benissimo per riprendere a giocare in tranquillità. Il posto ideale dove entrare in campo con una tuta scusa che poi ha lasciato spazio a un completino fucsia.

L’inizio è stato inquietante. Serena tirava piano e non si muoveva. La Pironkova, graziosa ragazza bulgara che in tutto il 2011 ha vinto 4 partite nel circuito maggiore, faceva valere un’ottima condizione fisica ancor prima di un buon rovescio. E’ volata rapidamente 5-0 prima di chiudere 6-1. La bulgara, semifinalista in carica a Wimbledon (dove nei quarti battè proprio Venus) ha avuto la chance di ammazzare la partita in avvio di secondo set, quando ha avuto due palle break nel primo game. Persa l’occasione, ha dato fiducia a Serena. Break mancato, break subito e 3-0 Serena, trasformato in 6-3 senza patemi. Nel terzo l’americana è salita 2-0, si è fatta riprendere sul 2-2 (nastro beffardo sulla palla break) ma ha trovato il break decisivo nel quinto game, dopo aver annullato alla Pironkova due palle per il sorpasso. Serena è piaciuta sul piano della grinta, della passione. Paradossalmente, è un segnale positivo persino la racchetta frantumata nel primo set. Vuol dire che la frustrazione era più forte della rassegnazione. Alcuni “Come on!!!” ruggiti al termine di punti importanti sono un segnale, fresco e genuino, che Serena non ha intenzione di abdicare. Sul piano tecnico, ovviamente, c’è moltissimo da lavorare. Nei primi 35-40 minuti, oltre alla lentezza con i piedi, mancava anche il giusto timing con la palla. Un disastro. Sembrava quasi che non si fosse allenata. Con l’andare dei games, la situazione è lentamente migliorata anche se al secondo turno non basterà. Tra l’altro sarà la riedizione della finale di Wimbledon, perché ad aspettarla ci sarà proprio Vera Zvonareva, vincitrice con un doppio 6-3 sulla giovane britannica Heather Watson.

“Non mi aspetto granchè, vivo giorno dopo giorno” ha detto Serena “Vorrei raggiungere il picco della forma per la seconda settimana di Wimbledon. Ammesso che ci arrivi”. A meno di una settimana dai Championships c’è grande curiosità su come gli organizzatori collocheranno lei e la sorella Venus in tabellone. Partiamo da una certezza: entrambe le sorelle Williams saranno teste di serie. Serena è numero 26 WTA, Venus 33. Però l’assenza di Alisa Kleybanova consente alla Venere Nera di far parte del seeding. E’ molto probabile, tuttavia, che alle sorellone venga assegnata una testa di serie più alta rispetto alla classifica attuale. Sebbene gli organizzatori cerchino di rispettare il ranking, nel torneo femminile non ci sono i medesimi criteri matematici utilizzati dagli uomini (la somma dei punti più il 100% di quelli ottenuti sull’erba l’anno prima più il 75% di quelli ottenuti, sempre sull’erba, due anni prima). Gli organizzatori hanno dunque ampia discrezionalità: basti pensare al caso di Maria Sharapova, che nel 2009 venne insignita della 24esima testa di serie nonostante fosse numero 59 WTA. E non dimentichiamo che Serena è campionessa in carica mentre Venus ha vinto il torneo per cinque volte e ha perso prima dei quarti solo due volte in tredici partecipazioni. Le sensazioni che trapelano dall’Inghilterra, estrapolate da qualche addetto ai lavori, dicono che Serena sarà collocata tra le prime 8 e Venus tre la top 16.

Riccardo Bisti

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