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22/06/2011 23:35 CEST - Wimbledon

Pennetta soffre ma poi la spunta

TENNIS - Dopo due giorni di attesa, Flavia Pennetta gioca finalmente il suo match contro la rumena Irina Begu. L'incontro è abbastanza modesto. La brindisina, però, fa valere la maggiore esperienza e chiude 7-6 4-6 6-2. Per Flavia ora sfida inedita con la russa Rodina. Vinci batte Marino. Domani Schiavone e Errani. Da Wimbledon Alberto Giorni e Alessandro Mastroluca

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Pennetta b Begu 76 46 62

“Quando sei in difficoltà” suggeriva Brad Gilbert ad Agassi, “fai quello che fa il tuo avversario”. Pennetta e Begu hanno preso il consiglio alla lettera: hanno giocato allo specchio. Ne è venuto fuori un match equilibrato ma tutto sommato modesto, scandito da 58 vincenti (30 a 28 per la rumena) e 54 errori (24 Flavia, 30 la Begu). Ha vinto Flavia, 7-6 4-6 6-2, perché ha giocato semplicemente meno peggio della rumena, ancora troppo acerba, e sbagliato meno nei momenti chiave.

Nel primo set si seguono i servizi fino al 5-4 Begu, ma Flavia non è esattamente in giornata. Una demi-volée rivedibile ed è 0-30.

Irina Begu, rumena classe 1990, che non è mai andata oltre la posizione numero 79 del mondo ma quest’anno ha sorpreso Svetlana Kuznetsova in semifinale a Marbella, si auto-cancella il primo set point con un rovescio lungo e il secondo con uno che non si alza sopra la metà della rete.

La qualità complessiva è modesta, e venendo subito dopo Date-Venus la differenza, come recitava uno slogan pubblicitario di successo, si vede, si sente, si tocca. La Begu, decisamente a disagio con i colpi in avanzamento, tenta un ibrido tra un chop e un drop: sfuma così il terzo set point. Flavia fa di tutto per perderlo, il primo set, ma la rumena fa di tutto per non vincerlo: nel game più lungo del match tira un ennesimo dritto ben oltre la riga di fondo che cancella il quarto set point. Alla fine la brindisina indovina un servizio vincente a uscire e il parziale si allunga: 5 pari.

La rumena è una giocatrice incostante, che tende a colpire forte, a cercare il vincente, ma dà l’impressione di non avere un piano tattico preciso e troppo spesso perde il controllo dei colpi da fondo. Flavia è invece brava a non perdere di vista l’obiettivo, a non farsi scivolare dalle mani un match in cui ha giocato chiaramente al di sotto delle sue possibilità. Sbaglia meno nel tiebreak del primo set, e tanto basta per chiudere 7-3 al secondo match point grazie anche a un “nastro azzurro” che accorcia il suo rovescio in cross fino a renderlo imprendibile per la rumena.

Nel secondo set lo schema non cambia, anche se il tono del match appena appena migliora. Pennetta e Begu sono entrambe giocatrici geometriche, che raramente escono dagli schemi e dai binari consolidati: preferiscono servizi esterni, cercano di far muovere l’avversaria e faticano soprattutto col rovescio. Proprio un errore dal lato sinistra da parte di Flavia vale il break che decide il secondo set.

Nel terzo Flavia costruisce un vantaggio potenzialmente decisivo (break e 3-1), ma impiega un attimo a distruggere tutto. Lo spazio di quattro punti: grazie a un paio di errori e un nastro la Begu controbrekka a zero (3-2).

La brindisina fa e disfa: si procura quattro palle del nuovo break, spreca le prime due, vede la terza svanire per una notevole accelerazione di dritto dal centro della rumena, ma al quarto tentativo spinge finalmente bene sulla diagonale sinistra. La Begu, che in difesa deve evidentemente migliorare, non alza il rovescio.

Dopo tanto sudare, Flavia riesce a prendere il comando degli scambi col dritto, a mettere la Begu all’angolo e costringerla a giocare come e dove ha meno confidenza. E la Begu dimostra tutta la sua inesperienza chiudendo il match con un doppio fallo.

Al secondo turno per la Pennetta confronto inedito con Evgeniya Rodina. (AM)

 

Vinci b. Marino 7-6 6-2

Prosegue anche l’avventura di Roberta Vinci, che ha superato la ragazzona canadese Rebecca Marino 7-6 6-2. Non è stata una partita facile per la tarantina, molto nervosa all’inizio, che non riusciva a spingere come avrebbe voluto. Così la Marino le ha strappato il servizio subito e si è portata sul 5-2. E’ stato il momento più duro per l’azzurra, ma è riuscita a uscirne, raggiungendo l’avversaria sul 5-5. Si è rivelata la scossa decisiva: poi Roberta ha ripreso il pallino del gioco in mano, vincendo il tiebreak per sette punti a tre.

Tutto più facile nel secondo set, quando la Vinci è volata sul 4-1. Mancata una palla per il 5-1, sul 4-2 15-40 ha annullato due delicate palle break, prima di chiudere il match con un severo 6-2.

“Non conoscevo la Marino – ha rivelato Roberta –, purtroppo non l’avevo vista in Australia con la Schiavone, sono partita male ma l’ho spuntata. Ora avrò la Kvitova, è mancina e molto fastidiosa: lo scorso anno è giunta in semifinale. Non ho niente da perdere, me la giocherò”. (AG)
 

Alessandro Mastroluca

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