27/06/2011 23:46 CEST - Wimbledon

Un Federer diesel non fallisce i quarti

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Nessuno dei “quattro moschettieri” arriva ai quarti ancora senza macchia. Anche Roger Federer perde il primo set del suo torneo. E’ la terza volta in undici match che Youzhny riesce a vincere il primo set contro lo svizzero. Ma alla fine, 11 volte su 11, ha sempre vinto Federer.

Lo svizzero non ha servito al meglio (62% di prime), ma ha ricavato l’85% e un punto su 2 quando ha servito la seconda; percentuali scese per il russo al 65 e al 43%. Certo i 25 errori gratuiti (a 23) testimoniano di una prestazione buona ma non ottima, ma restano più che controbilanciati dai 54 vincenti a 35.

Nel primo set lo schema del match è abbastanza chiaro. Il servizio domina, nessuno riesce ad aprire una breccia significativa nei turni di risposta. Federer, che in 10 precedenti confronti diretti ha perso solo 2 set su 24, comanda soprattutto col dritto. Ma il russo si aggrappa al servizio, alle accelerazioni in diagonale, anche da sinistra, e approfitta di un Federer che non è ancora a pieno regime. Tanto che sul 5-5 due errori molto gratuiti, e molto inusuali per lui, lasciano quasi prefigurare un break che poi comunque non arriva. Continua a sbagliare, però, lo svizzero che comunque ottiene il primo punto di minibreak, nel tiebreak del primo set, grazie a un doppio fallo del russo. Il vantaggio, però, dura poco, e Youzhny si procura due set point. Federer salva il primo, non il secondo. Può fare poco, infatti, sulla micidiale risposta lungolinea del russo. Sobkin in tribuna gongola.

Dal secondo set Federer inizia a mettere un tigre nel motore. Qualche errore gratuito rimane, ma la fortuna lo aiuta. Nel quinto game tenta una palla corta resa ancora più corta dal nastro, Youzhny tenta un recupero disperato, scivola ma non ci arriva. E’ il break del 3-2, è la svolta della partita. Da qui Federer cambia approccio, inizia ad attaccare di più, a prendere la rete con convinzione e costanza. Saranno 42 a fine partita, con 32 punti conquistati. “Dieci anni fa” ha detto, “quando ho giocato contro Sampras ho capito che qui non giochi i punti nello stesso modo in cui lo faresti sulle altre superfici”.

E chissà che Paul Annacone, che ha vinto cinque Wimbledon (e 12 Slam complessivi) da allenatore di Pistol Pete, non abbia contribuito a ravvivare questo ricordo. Sono proprio tre volée che portano lo svizzero ai primi tre set point nel secondo (5-3 0-40 sul servizio del russo). Due li salva Youzhny scendendo a rete, il terzo lo spreca Federer con una risposta affossata a rete. Ma sul quarto il russo tenta il serve and volley ma la volée di dritto è lunga. Un set pari.

Quando FedEx stampa un dritto lungolinea per brekkare a zero in avvio del terzo (2-0) e strappa di nuovo il servizio al russo nel quarto gioco, il match sembra finito. Ma Youzhny ha un sussulto d’orgoglio e trova il break del 2-5 restituendo allo svizzero la stessa moneta, l’accelerazione lungolinea di dritto.

Ma Federer non ci sta e torna allo stesso schema per sigillare il 6-3 che vale il sorpasso su uno Youzhny che sembra scorato nonostante gli incitamenti di Sobkin.

Basta un break nel game d’apertura per decidere il quarto set. Federer si concentra sui suoi turni di servizio, Youzhny si regala qualche bel colpo, qualche rovescio in cross da applausi ma non dà mai l’impressione di poter girare il match. E lo svizzero chiude al secondo match point spingendo sul rovescio del russo e costringendolo all’errore.

Nei quarti Federer affronterà Jo-Wilfried Tsonga. Sarà la sesta sfida tra i due, la prima sull’erba: Federer ha vinto 4 volte su 5. L’unica sconfitta è arrivata nel rocambolesco quarto a Montreal del 2009 vinto da JWT 7-6 al terzo dopo che Federer era stato avanti 5-1.

Per lo svizzero è la 29ma presenza consecutiva nei quarti di finale di un torneo dello Slam.

Alessandro Mastroluca