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26/06/2011 20:32 CEST - Wimbledon

Il baby Tomic sfida la gerontocrazia

TENNIS - Bernard Tomic è il primo teenager negli ottavi a Wimbledon dai tempi di Michael Chang, nel 1990. I più giovani in tabellone, dopo di lui, sono Djokovic e Murray (24 anni). Il suo prossimo avversario è il secondo più "anziano", il belga Malisse. Da lunedì entrerà per la prima volta in top-100. E Rafter l'ha convinto a sotterrare l'ascia di guerra con Hewitt: anche perché avrebbe potuto giocare per la Croazia...da Wimbledon, Alessandro Mastroluca

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Un passaggio di consegne. Il segno di un cambio generazionale ormai alle porte. Bernard Tomic chiude un cerchio: batte Andreev, e al terzo turno vendica il campione in declino eliminando in tre set Soderling, che ha rimontato due set a Hewitt, e da lunedì prossimo scavalcherà Rusty diventando il numero uno d’Australia.

Il più giovane in tabellone, attualmente numero 158, salirà infatti al numero 96 del ranking dopo due vittorie epiche che potrebbe segnare una svolta nella carriera di una delle promesse più attese della gloriosa classe 1992 (la stessa di Harrison e Krajinovic).

Tomic, nato a Stoccarda da genitori di origine croata, è la grande speranza della Gold Coast e dell’Australia intera. E’ il primo diciottenne capace di raggiungere gli ottavi a Wimbledon dai tempi di Michael Chang (1990) ed è avviato allo scontro generazionale con Xavier Malisse, qui semifinalista nel 2002. Il belga è il secondo giocatore degli ultimi 16 rimasti in tabellone, un mese più “giovane” di Michael Llodra.

Dopo la lezione a Davydenko, ha rimontato due set contro Andreev, per la prima volta nella sua carriera. A guardare la seconda parte del suo match c’era anche Lleyton Hewitt, segno di come i rapporti tesi di un tempo tra i due siano soltanto un ricordo. Due anni fa, infatti, ai Championships, John Tomic, papà di Bernard, rifiutò l’invito di Rusty di allenarsi con il figlio.

Sembra che Pat Rafter, capitano di Davis australiana, abbia avuto un ruolo non esattamente marginale nel riavvicinare i due che potrebbero guidare la transizione della squadra verso il futuro. E chissà che le “minacce” di papà John di far giocare Bernard per la Croazia non abbiano convinto Rafter a tentare una missione diplomatica un po’ più intensa e convinta.

“Non voglio distruggere quello che suo padre ha fatto”, ha detto Pat. “Ha fatto un ottimo lavoro e portato Bernard fino a questo livello. Per Tomic il padre è una figura importante. Magari arriverà il momento in cui non lo vorrà più intorno, ma per ora ho bisogno di John qui per aiutarmi”.

Dopo la vittoria su Andreev, Tomic ha parlato con Tony Roche, attuale coach di Hewitt, e gli ha chiesto qualche consiglio su come neutralizzare il due volte finalista al Roland Garros. “Mi ha dato qualche buon consiglio” ha detto Tomic. “Ancora non ho potuto parlare con Hewitt, ma se ci sarà la possibilità lo farò di sicuro”.
Evidentemente i consigli sono serviti.

I complimenti, per una delle promesse più annunciate degli ultimi anni, si sono sprecati. Per il suo gioco vario, per i suoi colpi sempre diversi, per la capacità di tenere la palla bassa e di leggere le varie fasi del match. Gli ultimi sono arrivati da Novak Djokovic, che si è allenato con lui a Wimbledon. “Può essere la sorpresa del torneo. E’ uno dei giovani con più talento che ci siano in giro. Ha ancora molta strada da fare ma ha il gioco per battere i grandi”.

Complimenti che, però, non sono arrivati da Robin Soderling, che ha spiegato di aver sofferto di problemi di stomaco, pare dopo aver mangiato della pasta al ristorante di Wimbledon, e non è stato l’unico: hanno accusato gli stessi sintomi una decina di giocatori tra cui Beck, Hantuchova e Radwanska. Quando gli hanno chiesto se Tomic abbia il gioco per arrivare tra i primi 10 ha risposto: “Non lo so, non sono il suo coach”. Ma, hanno insistito, è il miglior diciottenne contro cui ha giocato? “Non so nemmeno se ho giocato contro qualcun altro così giovane prima d’ora”.

In compenso, Becker l’ha già definito una “futura stella”. In effetti il repertorio di colpi è vario e completo: buon dritto, ottimo rovescio bimane, ottimo servizio, spostamenti molto rapidi nonostante la stazza tutt’altro che brevilinea (1.94 per 91 chili).

E’ ancora un po’ leggerino, e questo per ora gli impedisce di avere un colpo “killer”.

Del campione ha certamente l’arroganza, in campo e fuori. Celebri le lamentele contro gli organizzatori degli Australian Open perché il suo match contro Cilic, programmato sul Centrale in sessione serale, è finito troppo tardi o perché, quest’anno, avrebbero voluto fargli giocare un mini-torneo invece di assegnargli direttamente la wild-card per il tabellone principale.

Solo il tempo dirà se avrà anche i risultati.

Alessandro Mastroluca

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