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01/07/2011 22:30 CEST - Wimbledon

Djokovic regale Tsonga si inchina

TENNIS – Nole manca due matchpoint nel tiebreak del terzo set, ma alla fine la spunta 7-6 6-2 6-7 6-3. Colpo doppio per il serbo, inginocchiatosi sul Centre Court: raggiunge la prima finale a Wimbledon della carriera e lunedì sarà il nuovo numero uno del mondo (il venticinquesimo della storia): “Il mio sogno diventa realtà". Da Wimbledon, Alberto Giorni

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Dopo aver trasformato il matchpoint con un servizio vincente, Novak Djokovic ha liberato tutta la propria gioia. Prima si è sdraiato sulla linea di fondo, poi si è inginocchiato baciando l’erba del Centre Court, si è fatto il segno della croce e non la finiva più di indicare il suo clan. Una gioia che non si spiega solo con il raggiungimento della finale di Wimbledon, traguardo peraltro importantissimo. Da lunedì Djokovic sarà il nuovo numero uno del mondo: era dal 2 febbraio 2004 che la vetta della classifica Atp non veniva occupata da un giocatore diverso da Federer e Nadal.

E in conferenza stampa Nole è stato accolto da un applauso, che di solito si riserva solo al vincitore di un torneo: “E’ difficile dire a parole quello che sento – ha spiegato –, è una delle più belle sensazioni che abbia mai provato su un campo da tennis: è un sogno che si realizza. E' fantastico avere la mia famiglia e le persone cui voglio bene qui a tifare per me”. Tsonga può rammaricarsi per aver perso il primo set nel quale conduceva 5-3, ha allungato il match al quarto set, ma non ha ripetuto la straordinaria prestazione al servizio sfoderata nei quarti contro Federer.

All’inizio Tsonga sembra quello ammirato contro lo svizzero e conquista subito il break in apertura sfruttando un dritto lungo di Djokovic. Il francese annulla alla grande una palla break nel game successivo, grazie a uno stupendo rovescio lungolinea, e prosegue la corsa di testa. Il francese è molto solido, comanda da fondocampo con il dritto e concede anche qualcosa alla platea. Il punto che gli dà il 4-2 è spettacolare: prima un tuffo, poi un tocco dolce con il rovescio. Djokovic comunque lotta e va molto vicino a riequilibrare la situazione. Sotto 4-3, il serbo conquista altre due palle break; spreca la prima sbagliando un dritto a campo aperto, mentre sulla seconda ci pensa Tsonga con un servizio vincente. “Ajmo Nole!”, grida una tifosa serba in tribuna e l’incitamento poco dopo sortisce il suo effetto.

Sul 5-4 Tsonga serve per il set, ma commette qualche errore di troppo e va sotto 0-40. Il francese annulla le tre opportunità con coraggio (grazie a una volée smorzata, un ace e un servizio vincente), ma alla quarta rovina tutto con un dritto fuori. Djokovic supera così il momento difficile e si giunge al tiebreak, dove all’inizio dominano i servizi. L’equilibrio si spezza al sesto punto, quando Tsonga affossa un dritto in rete e concede il minibreak che si rivelerà decisivo: 4-2. Sul 6-3, Djokovic non trasforma il primo setpoint (Tsonga viene a prendersi il punto a rete) ma subito dopo la volée tradisce il transalpino che consegna il tiebreak 7-4 a Novak dopo un’ora e cinque minuti.

Il francese non riesce a togliersi dalla mente la grande occasione mancata e cede il servizio in apertura di secondo set. Ormai Djokovic ha preso saldamente in mano le redini dell’incontro: tiene sempre con autorità la battuta e lascia le briciole all’avversario. Tsonga è sfiduciato, ogni tanto prova a variare il gioco con il serve&volley, ma i risultati non sono per niente confortanti: una brutta volée di dritto consegna il 4-1 pesante al serbo. Nole si concede qualche ricamo con il suo colpo preferito, la palla corta, e in un lampo chiude 6-2 la seconda frazione.

Il copione pare lo stesso anche nel secondo set. La svolta nel terzo game, dove va in scena un punto da cineteca: si susseguono tre tuffi consecutivi, alla fine sbaglia Tsonga che va 0-40 e con un rovescio lungo sembra dare il definitivo addio ai sogni di gloria. Nole mette il pilota automatico fino al 4-3, quando si distrae, sbaglia un clamoroso smash e va 0-40. Cancella la prima palla break con un bel passante, ma Tsonga sfrutta la seconda con un potente dritto: 4-4.

Ma sul 5-5 Tsonga cede per l’ennesima volta il servizio (brutto il dritto in corridoio sull’ultimo punto) e Djokovic, dopo essersi fatto il segno della croce, va a servire per il match. Ma Tsonga non si arrende e ottiene il controbreak con un dritto spaventoso. Il tiebreak è un concentrato di emozioni. Sul 6-5 Djokovic arriva a matchpoint, ma lo smash di Tsonga è una sentenza. Setpoint per il francese sul 7-6, ma spreca con una brutta risposta. Secondo matchpoint per Nole sull’8-7: ace di Tsonga. Avanti 9-8, il transalpino ha un secondo setpoint, ma il serbo lo annulla con un pregevole tocco a rete. Poi arriva il minibreak decisivo per Jo-Wilfried, che chiude 11-9 con un servizio vincente

Djokovic però non si scoraggia e parte forte nel quarto set: strappa il servizio all’avversario nel secondo game e vola 3-0. L’unico momento di difficoltà arriva nel quinto game, quando il serbo va sotto 0-30, ma mette a segno quattro punti consecutivi e alla fine chiude 6-3 con un servizio vincente. E la festa può iniziare.

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