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25/07/2011 16:03 CEST - ATP AMBURGO

Amburgo a Simon, Atlanta a Fish

TENNIS - Al termine di un match lottatissimo (2 ore e 38 minuti) il francese ha superato Nicolas Almagro per 6-4 4-6 6-4 . Secondo titolo dell'anno per il numero 18 ATP, il quarto in carriera sulla terra. Ad Atlanta Mardy Fish ha dovuto annullare due match point consecutivi a John Isner prima di chiudere 3-6 7-6(6) 6-2 e conquistare il sesto titolo in carriera, confermando la vittoria dell'anno scorso. Riccardo Nuziale e Karim Nafea

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Nel 2006 Gilles Simon e Nicolas Almagro giocarono a Valencia la loro prima finale ATP. Vinse nettamente lo spagnolo per 6-2 6-3, il primo di 10 titoli, tutti rigorosamente vinti sulla terra battuta. A distanza di cinque anni i due giocatori, che nel frattempo avevano avuto modo di affrontarsi solo in un’altra occasione (lo scorso anno nel trionfo francese sulla Spagna in Davis, con Simon che prevalse con un doppio tie-break), si sono dati nuovamente battaglia per un titolo.

Questa volta però è stata veramente battaglia e a trionfare è stato alla fine Simon, che così ha portato a casa il secondo titolo dell’anno, dopo quello vinto ad inizio anno a Sydney, il quarto in carriera sulla terra battuta (Bucarest 2007 e 2008 e Casablanca 2008 i primi tre).

Il francese ha ancora una volta dimostrato di valere quantomeno la top 5 nel campo dell’intelligenza tattica, grazie alla quale ha costruito una carriera che il mediocre talento non gli avrebbe mai fatto raggiungere. D’altro canto Almagro, alla quinta finale stagionale (tre vittorie e due sconfitte il bilancio), ha confermato un coraggio non propriamente leonino e un’incapacità di leggere la partita preoccupante, per un giocatore di questo livello. Per due set lo spagnolo ha sovrastato il francese, costringendolo spesso ad ammirare le sue accelerazioni, soprattutto con il rovescio lungolinea, ma ha sbagliato ad insistere sempre e comunque con la pressione a tutto braccio da fondo campo anziché variare con palle più cariche, back, smorzate e discese a rete. Tutto questo è stato tentato nel terzo set una volta sotto di un break: decisamente troppo tardi. Al contrario Simon, salvo una flessione nel secondo set (dove comunque non sono arrivati errori tattici, ma tecnici) è stato lucidissimo nel sapere variare il gioco al momento giusto, addirittura snaturandosi con accelerazioni di dritto in lungolinea e discese a rete per togliere il tempo ad Almagro.

Almagro che è stato autore di una partenza sprint: i sette punti iniziali sono stati tutti suoi, grazie ad un gioco offensivo basato sul suo notevolissimo rovescio a una mano. Sullo 0-40 e sul 40-A non è stato però in grado di convertire le prime palle break di una lunga serie (a fine partita il bilancio sarà un misero 3/18, a fine primo set 0/8). Simon ha sofferto terribilmente anche nel secondo turno di servizio, finito ai vantaggi, ma non ha mollato e nel quinto gioco si è anzi portato avanti: non sfruttate tre palle break sullo 0-40, è riuscito a convertire la quarta, portandosi sul 3-2.

La superiorità di Almagro negli scambi era però evidente, tanto che immediatamente si è portato nuovamente a palla break, non riuscendo comunque a convertire e finendo per perdere un game in cui è stato anche piuttosto sfortunato, con due punti fatti rigiocare per chiamate sbagliate su sue palle molto profonde giudicate fuori.

L’ultima possibilità del set è arrivata per Almagro proprio nel decimo gioco, quello in cui Simon serviva per il parziale. Lo spagnolo, avanti 0-30, ha piazzato l’ennesimo, splendido rovescio lungolinea, ma ancora una volta Simon non ha mollato e ha riportato il game in parità, soprattutto grazie al servizio. Sul 40-40, poi, Almagro ha dominato lo scambio per però sparare in rete il dritto finale a campo vuoto.

L’esito del set non ha avuto però la conseguenza aspettata: infatti Almagro non ha minimamente mollato d’intensità e Simon ha invece cominciato a sbagliare qualche palla di troppo. È arrivato così il primo break della partita per lo spagnolo, giunto alla terza possibilità al termine di un game lunghissimo. Sul 3-0 Almagro ha avuto addirittura la doppia possibilità di portarsi avanti di due break, senza però convertire.

Possibilità mancata che ha pagato caro: nel game successivo è andato sotto 15-40, ha recuperato fino a raggiungere la palla del 4-1 (annullata da Simon con una riga in risposta e un nastro beffardo), ma ha poi finito per consegnare il controbreak.

Legge del contrappasso che si è ripetuta immediatamente per lo spagnolo, incapace di convertire due palle break nel sesto gioco e incapace di annullare la palla del 4-3, per merito anche di un Simon che ha recuperato letteralmente l’impossibile.

Qui però il francese, anziché dare l’azzannata finale, si è contratto, ha ricominciato a sbagliare troppe palle banali e ha concesso prima l’immediato controbreak, poi il set nel decimo gioco.

Ma come successo nel secondo set, il vincitore del parziale, anziché prendere tranquillità e fiducia, è andato in confusione. Nel game d’apertura del terzo set Almagro ha infatti fatto e disfatto, annullando palle break egregiamente e regalandone di nuove con scelleratezze: alla quinta opportunità Simon ha guadagnato il break che si sarebbe poi rivelato definitivo.

Lo spagnolo non è più riuscito a raggiungere palle break ed è anzi stato vicino a perdere la partita più velocemente: nel quinto gioco ha infatti dovuto annullare una palla del doppio break sul 30-40.

L’ultimo sussulto lo ha avuto nell’ottavo gioco, quando è arrivato 0-30, ma Simon è stato bravo a recuperare e chiudere con un grande dritto incrociato in recupero.

Non sarebbe successo più nulla: nel decimo gioco il francese ha tenuto la battuta a zero, firmando così un meritato successo.

ATP Atlanta

Ad Atlanta sono nuovamente Mardy Fish e John Isner a giocarsi la finale del torneo 250. I due americani rispettivamente prima e terza testa di serie del torneo (numero 9 e 35 del mondo) avevano disputato anche la finale della scorsa edizione, quando fu Fish ad uscire vittorioso al tie-break del terzo set.
Questa è la sesta finale stagionale che si gioca tra due connazionali, la prima nella quale i contendenti sono statunitensi.
Il record nelle finali con giocatori provenienti dalla stessa nazione è largamente negativo per entrambi con Fish che ne ha perse 5 su 6 ed Isner che le ha perse tutte e quattro (una delle quali è proprio quella con Fish).
Benchè gli scontri diretti siano 2-1 per Fish, Isner ha vinto l’ultimo dei due (sulla terra di Madrid) e cavalca, soprattutto, una striscia vincente di otto partite (le cinque di Newport e le tre giocate per arrivare in finale ad Atlanta) nelle quali ha perso il servizio solo due volte (in 96 turni di battuta giocati).

Comincia Isner al servizio, trovandosi subito a doversi salvare, poiché Fish, grazie ad un passante fenomenale di rovescio e ad alcuni errori banali dell’avversario, ottiene sul 15-40 due possibilità di break.
Facendo valere quello che è il suo colpo migliore (il servizio) Isner si cava dalla buca per condurre 1-0.
Fish non ha nessun problema ad incrociare sul 1-1 ma, nel primo punto del terzo game, complice un bel contropiede di rovescio del connazionale, scivola rischiando l’infortunio. Il quarto game inizia male per il nono giocatore del mondo che sbaglia subito un comodo dritto e, in men che non si dica, a seguito di un bell’attacco di Isner e di un altro errore di dritto deve salvare due palle break. Sulla prima è d’aiuto il servizio ma sulla seconda un terzo errore di dritto lo condanna: 3-1 Isner.
Nel game successivo continuano gli errori di Fish che sfoga la rabbia sbattendo a terra la racchetta ma nulla può contro il servizio di Isner che con il quinto ace suggella il 4-1.
Sul 4-2 Isner viene aiutato dal falco che giudicando fuori un dritto di Fish gli regala il 40-30; per avere altre emozioni si deve andare all’ultimo game del set, quando Isner, sul 5-3 rimonta da 15-30 grazie al servizio e chiude col settimo ace.

Il secondo parziale si apre con un nastro praticamente vincente di Isner che sfrutta questo colpo di fortuna ed alcuni errori di diritto di Fish (uno proprio sulla palla break) per portarsi in vantaggio. Il game successivo è un ricettacolo di errori; un nastro, stavolta favorevole a Fish, gli concede una palla break, trasformata da un doppio fallo di Isner nell’1-1.
Nel sesto gioco l’unico sussulto del set con Isner che si fa recuperare da 40-0 prima di chiudere con due servizi.
Il tie-break è inevitabile (ce n’è stato uno in ognuna delle loro sfide).
Come nel resto della partita è Isner, approfittando degli errori di Fish a portarsi in vantaggio. E’ il dritto che continua a tradire Fish e che concede due mini-break, i quali permettono alla terza testa di serie di cambiare campo sul 5-1. Inutile dire che la partita sembra chiusa. Isner però è di altro avviso e lascia che l’avversario recuperi fino al 5-4.
Qui però il 2.06 di Greensborough riprende il controllo e guadagna due match-point.
Il primo sfuma su un errore di rovescio, il secondo viene cancellato da un servizio vincente di Fish che nel punto successivo compie un paio di miracoli a rete conquistando un set point.
Nonostante il servizio a favore Isner perde anche questo punto (il quarto consecutivo) ed il set.

Il terzo set inizia con un Isner palesemente scosso al servizio e con un Fish rinfrancato che si conquista immediatamente due opportunità per staccare l’avversario. Il numero 35 del mondo annulla la prima con una seconda molto coraggiosa ma regala sulla seconda tentando una palla corta senza senso.
Fish conferma senza problemi il break e naviga con tranquillità fino al 3-2. Nel sesto game, infatti, un paio d’errori ed un doppio fallo regalano due opportunità ad Isner. Il nativo di Tampa è bravo ad annullare la prima irretendo Isner in un lungo scambio da fondo ed è ancor più bravo sulla seconda, andandosi a prendere il punto a rete, prima di chiudere il game: 4-2.
Il prodotto di Georgia University, vedendo sfumare queste occasioni, vede ancor più lontano il traguardo.
Sul 4-2, 30-30, Fish si inventa una geniale palla corta andando indietro e guadagna una palla break molto simile ad un match-point.
Isner serve una gran prima e sembra vincere il punto ma una chiamata errata lo costringe a rigiocare la prima; il gigante americano commette doppio fallo e concede a Fish due chance di servire per il match.
Mardy non si fa pregare e chiude a zero il game che gli vale il repeat ad Atlanta ed il sesto titolo in carriera.

Riccardo Nuziale e Karim Nafea

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