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06/08/2011 18:08 CEST - intervista

Asderaki: su e giù dalla scaletta

TENNIS - Non è una vita facile quella dei giudici di sedia, chiamati a prendere decisioni importanti e spostarsi di continuo in tutto il mondo. Eva Asderaki è una degli arbitri più apprezzati che non ha ancora preso parte ad una finale Slam. In un'intervista un pò curiosa si racconta fuori e dentro il rettangolo di gioco: da Hawk-eye sulla terra battuta allo shampoo. Giacomo Fazio

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Il tennis può essere uno sport confusionario, anche da seguire, con centinaia di uomini e donne che giocano singolo e doppio in diversi tornei e in differenti continenti ogni settimana. Ma per fortuna di fronte a una tale imprevedibilità, ci sono i giudici di sedia. Un nucleo di una decina di arbitri d'elite presenti in tutti gli appuntamenti più importante e che scendono e salgono continuamente dal loro seggiolone in cima alla scaletta. Gli arbitri mantengono l'ordine e raccontano le partite attraverso il punteggio. Le loro voci familiari danno stabilità al frenetico mondo del tennis.

Uno dei migliori degli arbitri è la greca Eva Asderaki che presiede le partite con calma soprannaturale e una lunga coda di cavallo bionda. Asderaki è salita sui palcoscenici più importanti con una velocità incredibile anche se non ha presenziato in una finale del Grande Slam. In un’intervista rilasciata a SBNation, Eva si racconta come professionista e non solo.

Cosa ci vuole per diventare un grande arbitro di sedia?

Credo che prima di tutto devi amare quello che fai per farlo bene. Devi amare viaggiare in luoghi diversi in tutto il mondo. E’ faticoso ma è ovviamente un’esperienza eccitante essere a contatto con nuove culture.

Vieni dalla Grecia che non è un paese di grande tradizione tennistica…

Ho giocato a tennis da junior ma solo come hobby. Un anno, al mio club di tennis, abbiamo organizzato un torneo internazionale e ci avevano chiesto di aiutare come giudici di linea ed è così che ho iniziato. Mi è piaciuto molto ed ho incontrato persone che venendo da altri paesi mi hanno coinvolto raccontandomi le loro esperienze.

Hai preferenze tra un match di singolo o doppio?

No, no, sono entrambi emozionanti, ognuno a suo modo.

Hawk-eye non è presente in tutti i tornei è più facile giudicare con o senza occhio di falco? E come è diverso per te?

E '... diverso. Occhio di falco è una grande innovazione del tennis negli ultimi anni. Penso che abbia aiutato tutti e ha reso le cose più facili. I giocatori sono più rilassati. In caso di disaccordo rispetto alla chiamata, reclamano il challenge, guardano il responso e vanno avanti a giocare. Per noi è perfetto. Non c’è niente di cui aver paura, non c’è niente di cui preoccuparsi.

Qualcuno vorrebbe Hawk-eye anche sulla terra rossa, invece di dover indicare il segno giusto. Saresti favorevole?

Questo aspetto potrebbe avere un lungo processo di approvazione, non lo so in questo momento.

Passate gran parte del vostro lavoro seduti ... ricordi un torneo con i seggioloni più o meno comodi?

Non ricordo onestamente (ride) ma i migliori sono quelli più larghi.

C'è un piccolo gruppo di arbitri che si ritrovano in tutti i più grandi tornei: tu, Allison Lang, Lynn Welch e altri: vi rivedete spesso fuori dal lavoro?

Per quanto possiamo, sì. Ovviamente, durante gli eventi è facile stare insieme, andare a cena  e socializzare. Ma al di fuori dei tornei non è poi così fattibile perché siamo in luoghi diversi.

Una donna spesso è chiamata a giudicare un match tra uomini anche negli Slam. Senti una differenza rispetto a un match del femminile?

Sia quelle del maschile che del femminile sono belle partite. Sono solo sfide diverse, davvero. Fa parte del nostro lavoro.

Su Twitter molti vorrebbero sapere che tipo di shampoo usi perché i tuoi capelli in tv sono sempre perfetti. Quindi ... qual è il tuo segreto?

Non vorrei fare pubblicità ma sto usando (ride) …Dove.

 

Giacomo Fazio

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